I viaggi diplomatici di Xi Jinping – Terza tappa: 5° summit dei BRICS e Congo

I viaggi diplomatici di Xi Jinping (习近平) – Terza tappa: 5° summit dei BRICS e Congo

Una panoramica cronologica in più puntate delle visite ufficiali all’estero compiute dal presidente dal 14 marzo scorso, data della sua entrata in carica

Consolidamento dei rapporti diplomatici con la Repubblica Sudafricana a parte, Xi Jinping (习近平), presidente della Repubblica Popolare Cinese, si trova in Sud Africa per un altro motivo, cioè partecipare al 5° summit dei BRICS (acronimo di Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa), i maggiori mercati emergenti del mondo, organizzato a Durban dal 26 al 27 marzo scorsi. Segue la visita ufficiale nella Repubblica Democratica del Congo.

“Ho un sentore profondo che l’Africa sia un continente pieno di vitalità e speranza. La cooperazione sinoafricana ha grande potenziale e prospettive luminose” (Xi Jinping).

Focus: il 5° summit dei BRICS (Durban, Sud Africa, 26-7 marzo 2013)

Il 5° summit dei BRICS si tiene in Sud Africa, a Durban, dal 26 al 27 marzo 2013 e vede la partecipazione dei capi di Stato o governo dei Paesi rappresentati: il presidente brasiliano Dilma Rousseff (f.), quello russo Vladimir Putin, il primo ministro indiano Manmohan Singh, il presidente cinese Xi Jinping e quello sudafricano Jacob Zuma. Quest’ultimo è anche il nuovo presidente dei BRICS. Il summit, intitolato I BRICS e l’Africa. Un’alleanza per l’integrazione e l’industrializzazione, inizia alle ore 17:30 GMT. Tema cruciale dell’incontro l’istituzione di una banca per lo sviluppo per i BRICS. Scòpo dell’istituzione proposta quello di finanziare le infrastrutture e creare un accordo di riserva per spese impreviste da 100 miliardi di dollari. Altro istituto di cui i BRICS propongono la fondazione è il BRICS Business Council, per trainare gli investimenti privati nei cinque Paesi. I BRICS rappresentano il 42% della popolazione, il 20% dell’output economico e il 15% del commercio mondiali e danno un contributo alla crescita economica globale salito al 50% durante la crisi. Al centro del dibattito anche il protezionismo, denunciato dai ministri dell’Economia dei BRICS.

Focus: l’intesa economica sinobrasiliana 

Il 26 marzo Cina e Brasile firmano un protocollo d’intesa sulla cooperazione macroeconomica, fiscale e finanziaria” volto a propellere la collaborazione economica fra i due Paesi. Sottoscrittori dell’accordo i ministri delle Finanze, Guido Mantega per il Brasile e Lou Jiwei (楼继伟) per la Cina. Le due parti siglano pure un patto di scambio di valuta (currency swap), per ampliare l’accesso alle risorse finanziarie, del valore di circa 30 miliardi di dollari da ambo le parti. Un baratto slegato dalle condizioni finanziarie dei mercati internazionali.

Xi al 5° summit dei BRICS

All’arrivo in Sud Africa, il 25 marzo, Xi dice: “Non vedo l’ora di discutere piani di cooperazione con i capi degli altri BRICS (…) Credo che con sforzi congiunti da parte dei partecipanti l’incontro sarà un successo e porterà a livelli più alti la solidarietà e la cooperazione tra i Paesi in via di sviluppo”. Nel corso della colazione preparatoria ai lavori Xi invita le comunità affaristiche dei BRICS a cogliere l’opportunità offerte dallo sviluppo dei loro Paesi. Il processo in corso, spiega Xi, d’industrializzazione, urbanizzazione, informatizzazione e modernizzazione agricola nei BRICS vanta un grande potenziale di mercato cui le comunità affaristiche possono attingere. Ponendo l’accento sul fatto che lo sviluppo economico dei mercati emergenti e dei Paesi in via di sviluppo è diventato un fattore positivo e un componente importante dello sviluppo economico globale, il presidente dell’RPC afferma che i circoli affaristici hanno ora la storica occasione di promuovere la cooperazione. Le comunità affaristiche dei BRICS, aggiunge, devono cogliere l’attimo e stringere la cooperazione coi governi per promuovere lo sviluppo economico dei loro Paesi. Xi promette che la Cina si atterrà alla politica nazionale fondamentale di riforma e apertura e che incoraggia le proprie imprese a investire negli altri BRICS, dando il benvenuto a investimenti provenienti da imprese degli altri BRICS.

Durante la colazione i rappresentanti delle imprese chiedono ai BRICS di rafforzare la cooperazione negli àmbiti infrastrutturale, minerario, agricolo, finanziario ed energetico per propellere la propria competitività. Chiedono anche sforzi comuni per promuovere il commercio nonché la facilitazione e la liberalizzazione degli investimenti, sottolineando la necessità di maggiore supporto governativo, sia politico sia finanziario.

Per promuovere la cooperazione fra i BRICS nel settore privato, nel corso della colazione viene istituito il Consiglio Affaristico dei BRICS (BRICS Business Council). Jacob Zuma, presidente della Repubblica Sudafricana, dice che il Consiglio servirà da piattaforma per le comunità affaristiche dei BRICS per rafforzarne i legami economici e commerciali. “La formazione – afferma – del Consiglio Affaristico stamattina ribadisce l’impegno nel settore privato per promuovere una più stretta collaborazione tra i BRICS”.

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Il 27 marzo Xi e gli altri leader si riuniscono per discutere dei rapporti tra i BRICS e l’Africa. L’incontro è intitolato Sbloccare il potenziale africano. La cooperazione infrastrutturale tra BRICS e Africa.

Il presidente cinese sottolinea come il dialogo fra i capi dei BRICS e gli Stati africani rifletta una volontà politica da ambo le parti di realizzazione di equità e inclusività nonché sviluppo comune. Xi spiega che il mondo non sarà mai stabile e prospero finché mancheranno la pace e lo sviluppo in Africa e che gli affari internazionali non possono essere trattati in modo adeguato senza la partecipazione dell’Africa, aggiungendo che il sistema di gestione governativa globale perderebbe vitalità senza il contributo africano. I BRICS e i Paesi africani, prosegue, sono amici dalla mente simile e dai molti interessi comuni e l’ascesa dell’Africa porta opportunità ai BRICS come quella dei BRICS all’Africa. “Il 21esimo secolo – Xi afferma – sarà di certo uno di ascesa per l’Africa”. La cooperazione fra i 4 miliardi di persone di questi Paesi, soggiunge, aiuterebbe l’equilibrizzazione dell’economia mondiale, la democratizzazione delle relazioni internazionali e la solidificazione delle fondamenta della pace e dello sviluppo globali. Xi esprime il supporto cinese per i BRICS nella costruzione di alleanze con l’Africa, dicendo che i rapporti devono basarsi su uguaglianza e democrazia e avere carattere strategico e pratico. Dal punto di vista della cooperazione internazionale, continua, i BRICS devono considerare prioritaria la costruzione d’infrastrutture in Africa, a cui deve accompagnarsi una collaborazione finanziaria con il continente nel contesto di uno sviluppo sostenibile. Xi dice che il governo cinese vuole formare un’alleanza cooperativa per le infrastrutture transnazionali e transregionali, aiutando le nazioni africane nel lavoro preliminare di promozione della connettività e di monitoraggio delle risorse, il che include consultazioni, pianificazioni, studi di fattibilità e progetti. Ogni anno, spiega, la Cina aiuterebbe l’Africa ad addestrare 300 persone, fra manager e tecnici, specializzate nelle infrastrutture. Il presidente aggiunge che la Cina incoraggerebbe, tramite finanziamenti, investimenti, assistenza e cooperazione, le proprie imprese e istituzioni finanziarie a svolgere un ruolo nelle costruzione e gestione delle infrastrutture transnazionali e transregionali. Il governo cinese, Xi afferma, ha promesso di accordare un trattamento a tariffa zero al 97% delle voci tariffarie delle esportazioni in Cina dalle nazioni meno sviluppate aventi rapporti diplomatici con l’RPC.

Gli altri leader dei BRICS spiegano che i BRICS desiderano forgiare un’alleanza cooperativa con l’Africa e fornirle assistenza in settori quali l’infrastrutturale per promuovere nel continente uno sviluppo inclusivo e sostenibile.

I rappresentanti politici africani dicono che negli anni l’economia africana ha mantenuto una crescita costante e rapida, cosa che rende il continente pieno di speranza. Sottolineano pure come l’Africa abbisogni di un rafforzamento infrastrutturale, una promozione dell’integrazione e dell’industrializzazione, un innalzamento della competitività complessiva e della capacità di svilupparsi in modo sostenibile. I leader africani aggiungono che i loro Stati vogliono istituire coi BRICS un’alleanza strategica che enfatizzi i mutui supporto e beneficio nonché i risultati a vantaggio reciproco fra le economie emergenti e le nazioni in via di sviluppo. Gli Stati africani, affermano, sono grati alla Cina per il suo aiuto di lungo termine al continente e sperano d’intensificare la cooperazione con l’RPC.

In conclusione del summit Xi afferma che i leader dei BRICS hanno piena fiducia nel potenziale del gruppo, condividono ampi interessi comuni e l’istituzione della banca per lo sviluppo sbloccherà il loro potenziale cooperativo. Chiede maggiori equilibrio nell’economia globale e democrazia nelle relazioni internazionali, assicurando che la Cina è sempre pronta a svolgere un ruolo di promozione dei legami fra i BRICS e aggiungendo che l’RPC ha già stabilito alleanze strategiche cogli altri membri.

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Focus: Cina e Brasile

Il 27 marzo il presidente cinese a margine del vertice coglie l’occasione per incontrare la controparte brasiliana e sottolineare come il rafforzamento dei legami con il Brasile sia una risoluta strategia dell’RPC. “Il Brasile – Xi spiega – è il primo Paese in via di sviluppo a intessere un’alleanza strategica colla Cina. I rapporti fra le due parti hanno superato i confini delle relazioni bilaterali assumendo sempre più significatività strategica e influenza globale. Entrambe le nazioni considerano lo sviluppo dell’altra un’opportunità per il proprio e ritengono una ferma strategia il potenziamento della cooperazione bilaterale”. La Cina, Xi dice, è pronta a collaborare col Brasile per costruire un nuovo paradigma di relazione fra Stati nel contesto di approfondimento della globalizzazione economica. Il presidente invita i due Paesi a sfruttare i rispettivi vantaggi, promuovere il commercio e gli investimenti, aumentando la cooperazione nei settori principali, incrementando la collaborazione punto a punto nel settore industriale, diversificando il commercio bilaterale. Altra necessità impellente, secondo Xi, quella di rinforzare la cooperazione finanziaria, progredendo sulla via della regolazione dei conti negli scambi commerciali attraverso le rispettive monete nazionali. Le due parti, il presidente aggiunge, devono guidare le proprie imprese verso l’adeguata risoluzione delle dispute.

La Rousseff replica che i rapporti bilaterali hanno fatto progressi sostanziali e acquisito importanza negli anni recenti. Le due parti, dice, hanno stabilito meccanismi di cooperazione, formulato un piano d’azione congiunto ed espanso la cooperazione. La Cina, la Rousseff continua, è ora i maggiori partner commerciale e mercato d’esportazione del Brasile. Entrambi gli Stati, soggiunge, hanno di fronte a sé opportunità vitali per approfondire la cooperazione strategica. Il Brasile, nota, vede allo stesso modo della Cina la necessità di promuovere la cooperazione, dando il benvenuto alle imprese cinesi che vogliono partecipare ai comunicazioni, trasporti e altri progetti infrastrutturali su vasta scala brasiliani e incoraggiando la cooperazione finanziaria bilaterale. Importante, sottolinea, promuovere gli scambi educativi e l’insegnamento del mandarino in Brasile. Dal punto di vista internazionale, la Rousseff osserva, il Brasile è pronto a collaborare colla Cina per favorire la cooperazione nei contesti quali il G20 e velocizzare congiuntamente la riforma dei sistemi monetario e finanziario internazionali.

I due capi di Stato si dicono favorevoli all’istituzione di un forum affaristico sinobrasiliano che promuova la cooperazione tra le imprese dei due Paesi. Xi apprezza il ruolo importante svolto dal Brasile negli affari latinoamericani, sperando che la regione si rafforzi. “La Cina – aggiunge – è pronta a rafforzare l’alleanza strategica complessiva con l’America Latina tramite l’istituzione di un forum cooperativo con l’RPC che consenta di raggiungere risultati vantaggiosi per ambo le parti e promuovere la cooperazione Sud-Sud”. Anche con la creazione di tale forum, la Rousseff è d’accordo.

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Focus: Cina e India

Xi incontra Manmohan Singh, primo ministro indiano, a margine del summit, per evidenziare come il mondo necessiti dello sviluppo congiunto di Cina e India, per entrambe le quali fornisce spazio sufficiente. Cina e India, spiega, essendo le due più ampie nazioni in via di sviluppo, hanno una missione storica simile: propellere il proprio sviluppo socioeconomico. Ambo le parti, vàluta, stanno vivendo un periodo di opportunità strategiche. Soggiunge che i rapporti sinoindiani hanno vaste prospettive di sviluppo. La Cina, prosegue, ritiene i legami coll’India una delle relazioni bilaterali principali e s’impegna a promuovere l’alleanza strategica cooperativa fra le due parti. Il presidente cinese invita ambo gli Stati a mantenere reciproci visite e contatti ad alto livello, usando appieno il dialogo e le consultazioni politici a vari livelli per rafforzare la comunicazione strategica e politica. Cina e India, afferma, devono ampliare gli scambi e la cooperazione fra le forze armate e approfondire la fiducia reciproca sui versanti militare e sicurtario. Utilizzando, Xi continua, meccanismi cooperativi quali il dialogo strategico ed economico le due nazioni devono discutere di una cooperazione su progetti infrastrutturali su vasta scala. Altra priorità individuata da Xi quella di incrementare gli scambi e la cooperazione tra civili, ampliando anche quelli giovanili. Il presidente cinese osserva che le due parti devono rinforzare la coordinazione e la cooperazione nelle Nazioni Unite, nei BRICS, nel G20 e negli altri gruppi multilaterali, supportandosi a vicenda nella partecipazione nella cooperazione locale e promuovendo la pace, la stabilità e lo sviluppo in Asia. Sulla questione dei confini, Xi dice che Cina e India devono migliorare e usare bene il meccanismo dei rappresentanti speciali lottando per uno schema risolutivo giusto e razionale accettabile da ambo le parti il prima possibile. Nel contempo, soggiunge, RPC e Repubblica dell’India devono proseguire nella salvaguardia della pace nelle aree di confine e prevenire una degenerazione del problema che intacchi i rapporti bilaterali.

Singh esprime ammirazione per i traguardi raggiunti dalla Cina nello sviluppo, dicendo che le relazioni di buon vicinato e amicizia coll’RPC in un contesto di realizzazione dello sviluppo comune sono prioritarie nella politica estera indiana. L’India spera, dice, di continuare a mantenere scambi, dialogo e comunicazione di alto livello colla Cina. Si augura altresì che entrambi i Paesi rispettino gli interessi cruciali per la controparte nonché le preoccupazioni più gravi, approfondendo la fiducia reciproca dal punto di vista strategico, rafforzando la coordinazione e la cooperazione sugli affari internazionali e salvaguardando la pace e la stabilità nella regione e nel resto del mondo. Singh spiega che il suo Paese, il quale aderisce a una politica estera indipendente, non fungerà mai da attrezzo utile per contenere la Cina; anzi, l’India vuole effettuare sforzi concertati colla Cina per mostrare al mondo come i due Stati siano alleati invece che rivali. L’India, promette, rispetterà le linee-guida politiche determinate da ambo le parti e cercherà una soluzione strategica al problema dei confini impegnandosi nel salvaguardare la pace in tali aree. Il primo ministro indiano parla a nome della Repubblica Indiana nel riconoscere la regione autonoma tibetana quale parte del territorio cinese e nell’assicurare che in India non saranno tollerate attività politiche anticinesi.

Focus: l’aiuto cinese all’Africa

Il 28 marzo, sempre a Durban, Sud Africa, Xi incontra alcuni leader politici africani per una colazione diplomatica. Coglie l’occasione per ribadire che le relazioni sinoafricane non cesseranno mai il proprio sviluppo e che la Cina è pronta a intensificarle. “Lo sviluppo – spiega – dei rapporti sinoafricani può essere declinato soltanto al presente progressivo né mai al passato prossimo. Siamo pronti a collaborare con i Paesi africani per portare a un livello più elevato i nostri legami, espandendoli in un’area più vasta”. Il presidente cinese nota che l’Africa ora sta attraversando una nuova fase critica nella sua ricerca di pace e sviluppo. Con un’economia prospera, osserva, e nuovi sforzi nella ricerca della forza attraverso l’unione, l’Africa si è cresciuta a livello internazionale. Al tempo stesso, ricorda, le si parano innanzi molte sfide. “Sono fiducioso – dice – nella possibilità che, mantenendo pace e stabilità ed esplorando attivamente un sentiero di sviluppo che le si addica, l’Africa possa senza dubbio imboccare la strada verso un futuro più luminoso”. Il presidente afferma che la situazione internazionale sta conoscendo cambiamenti profondi e complessi, cosa che offre ai rapporti sinoafricani un’occasione senza precedenti di sviluppo, ma anche tante sfide conseguenti ai nuovi contesti e problemi. Non importa, sostiene, come il panorama internazionale cambi, la Cina rimarrà ferma nella sua politica amichevole verso l’Africa, rimanendone per sempre un amico affidabile e un compagno sincero, sforzandosi di contribuire di più alla causa africana della pace e dello sviluppo. Xi impegna la Cina a essere un guardiano costante della pace e della stabilità africane nonché un risoluto promotore della prosperità e dello sviluppo africani, allo stesso modo che un sostenitore accanito della ricerca africana della forza nell’unione ed un saldo alleato del Continente Nero nei suoi sforzi per ottenere una giusta partecipazione nelle questioni internazionali. “Invitiamo – dice – la comunità internazionale a collaborare per svolgere un ruolo costruttivo nella ricerca africana di pace e sviluppo”.

Anche i leader africani decantano la tradizionale amicizia sinoafricana, dicendosi speranzosi di poter contare sul successo dello sviluppo cinese rafforzando la cooperazione sinoafricana.

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Focus: Cina e Uganda

A margine del convegno Xi trova il tempo d’incontrare Yoweri Museveni, presidente della Repubblica d’Uganda. Questi, Xi spiega, è un testimone dell’amicizia sinoafricana e un vecchio e fidato amico della Cina. L’RPC, dice il suo presidente, dà importanza ai progetti cooperativi nei quali l’Uganda ripone il proprio interesse ed è pronta a rinforzare la cooperazione bilaterale in campo economico e commerciale, sulla base del mutuo beneficio. La Cina, Xi aggiunge, vuole collaborare coll’Uganda e gli altri Stati africani per far fruttare l’alleanza proposta in merito alla costruzione d’infrastrutture transnazionali nel continente. Museveni, il cui Paese detiene le presidenze rotanti di numerose organizzazioni locali africane, afferma che l’Uganda attribuisce grandissimo valore all’amicizia bilaterale e spera in maggiori supporto e assistenza da parte dell’RPC sia per lo sviluppo dell’Uganda sola sia per quello dell’Africa intera.

Focus: Cina e Mozambico

Sempre al di fuori dei lavori comuni del vertice BRICS, il presidente cinese scambia opinioni sui rapporti reciproci con la controparte mozambicana, Armando Guebuza. Nel corso dell’incontro Xi nota che Cina e Mozambico si sono aiutati l’una l’altro nella loro lotta per l’indipendenza, la pace e lo sviluppo. La cooperazione sinomozambicana, aggiunge, ora gode di un futuro brillante e l’RPC incoraggia le proprie imprese a investire nelle aree a mozambicane a sviluppo prioritario. Sottolineando come l’Africa meridionale vanti un grande potenziale di sviluppo, Xi dice che la Cina è pronta a collaborare colla Comunità per lo Sviluppo Sudafricano al fine di promuovere l’interconnettività e lo sviluppo socioeconomico dell’area. Guebuza replica che il suo Paese è pronto a cooperare colla Cina nell’approfondimento della cooperazione bilaterale amichevole e nell’avanzamento del processo integrativo dell’Africa meridionale. Evidenziando come le compagnie affaristiche cinesi si siano costruite una buona reputazione nella Repubblica di Mozambico, Guebuza afferma che quest’ultima dà il benvenuto a un maggior coinvolgimento cinese nello sviluppo nazionale in settori quali l’agricolo, l’elettrico, l’energetico e l’infrastrutturale.

Focus: Cina ed Etiopia

Altra personalità politica africana di rilievo con cui Xi s’intrattiene al di fuori del summit è il primo ministro etiope, Hailemariam Desalegn, a colloquio col quale il presidente cinese dice che RPC ed RPDE (Repubblica Popolare Democratica d’Etiopia) seguono concetti di sviluppo simili e hanno posizioni identiche su molti grandi temi di rilevanza globale e locale. La Cina, afferma, è pronta a intensificare gli scambi bilaterali per quanto concerne la gestione governativa nazionale e consolidare la cooperazione pratica in modo da portare benefici tangibili ad ambo i popoli, salvaguardando gli interessi comuni dei Paesi in via di sviluppo. Congratulazioni da Xi a Hailemariam vengono fatte a motivo della sua elezione quale presidente rotante dell’Unione Africana: la Cina, Xi spiega, attribuisce valore al ruolo di tale organizzazione locale ed effettuerà sforzi congiunti coll’Etiopia per portare avanti i legami sinounitari e sinoafricani. L’Etiopia, Hailemariam risponde, tiene in massima considerazione l’amicizia tradizionale colla Cina, che vede quale compagno e modello per lo sviluppo, ed è pronta a cooperare con essa sugli affari mondiali e Africani. Il primo ministro aggiunge che l’RPDE spera di espandere la cooperazione bilaterale per migliorare le infrastrutture nazionali e promuovere lo sviluppo socioeconomico.

Wang Yi (王毅), ministro degli Esteri cinese, traccia un bilancio del vertice dicendo che è servito a promuovere l’unione tra le maggiori economie emergenti e ha incusso fresco impeto nello sviluppo del sistema cooperativo. La prossima edizione del summit è prevista per il 2014 in Brasile.

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In Congo

Il presidente della Repubblica Popolare Cinese arriva il 29 di marzo in Congo su invito della controparte Denis Sassou Nguesso, recatosi in visita ufficiale in Cina quattro volte. Il viaggio di Xi fa séguito a quello del 2006 dell’ex-premier cinese Wen Jiabao (温家宝). Le relazioni diplomatiche fra i due Paesi presero il via il 22 febbraio 1964. Nel 2012 gli scambi commerciali hanno raggiunto un valore di 5,08 miliardi di dollari, mentre nel 2002 arrivavano a cifra 290 milioni. La Cina è il maggior partner commerciale della Repubblica del Congo. Le esportazioni cinesi in Congo sono perlopiù costituite da equipaggiamento meccanico ed elettrico e prodotti tessili e di nuova tecnologia. Le importazioni constano per la maggior parte di legname e greggio. La Cina ha fornito aiuto al Congo dopo che a marzo 2013 nella capitale Brazzaville è esploso un deposito di armi, mentre la Repubblica del Congo ha donato all’RPC un milione di dollari a séguito del terremoto del Sichuan (四川) del 2008. Al fine d’incrementare gli scambi culturali ed educativi, la Cina ha aperto un Istituto Confucio all’Università Marien Ngouabi di Brazzaville. Dal 1975 il governo cinese elargisce ogni anno borse di studio agli studenti congolesi. Dal 1967 ha inviato in Congo 671 volte dei volontari (alcuni più volte).

Questo lo sfondo da cui prende le mosse Xi quando promette al Parlamento congolese che la Cina intensificherà la cooperazione col Congo e rimarrà “un amico e alleato dell’Africa per tutte le stagioni”. L’anno prossimo sarà il cinquantenario della fondazione delle relazioni diplomatiche tra i due Stati. Per tale occasione, Xi afferma che la sua speranza è quella di vedere le due parti compiere sforzi congiunti nell’ottica di un innalzamento della cooperazione bilaterale complessiva, che deve declinarsi lungo le due direttrici di solidarietà e mutua assistenza. Il capo di Stato cinese dice che il suo governo s’impegnerà per facilitare i principali progetti di cooperazione bilaterale, incoraggiando le imprese a partecipare allo sviluppo delle zone economiche speciali. Sassou Nguesso, apprezzando i frutti della cooperazione coll’RPC e definendo “un’opportunità storica” per il Congo la prima visita ufficiale di un presidente della Repubblica Popolare Cinese, dice che il suo Paese è grato alla Cina per il suo supporto e spera di concretizzare l’alleanza nella costruzione di strade, ferrovie e altre infrastrutture. Sassou Nguesso rigetta l’ipotesi accusatoria del neocolonialismo cinese in Africa, spiegando che i popoli africani sanno bene che cosa sia il colonialismo, avendolo vissuto sulla propria pelle, né permetteranno che simili malevole illazioni fuorviino il proprio pensiero. La Cina, aggiunge, rispetta e aiuta l’Africa né interferisce nei suoi affari interni. Il popolo africano, continua, supporta la cooperazione sinoafricana e spera che la Cina svolga un ruolo maggiore nella promozione della pace, della stabilità e dello sviluppo africani.

Xi sprona le nazioni africane a proseguire nella ricerca di forza tramite l’unione e ribadisce l’impegno cinese nello sviluppo di una collaborazione amichevole con esse in un contesto di promozione di pace e sviluppo nel continente. Importante pilastro, dice, del nuovo tipo di alleanza strategica sinoafricana è la vicinanza fra i due popoli, che funge da “delicato propellente” in confronto al “rigido supporto” della cooperazione economica. È solo, osserva, tramite la partecipazione pubblica attiva che l’amicizia sinoafricana mantiene vigore e la cooperazione può essere consolidata. Lo sviluppo dei rapporti bilaterali può avvalersi di un più ampio e saldo sostegno pubblico solo a condizione che la cooperazione biunivoca continui ad addurre benefici ai due popoli. Xi invoca l’implementazione di nuove piattaforme di contatto diretto e la fornitura di più numerose fonti informative per la comprensione reciproca.

Il giorno seguente, al termine dell’incontro fra i due presidenti, RPC e Repubblica del Congo emettono un comunicato congiunto, in cui ufficializzano l’istituzione di un’“alleanza cooperativa complessiva basata su solidarietà e mutua assistenza”. I due capi di Stato, si legge nel documento, s’impegnano a proseguire nel supporto reciproco sui temi della sovranità nazionale e dell’integrità territoriale. Sassou Nguesso ribadisce ibidem l’impegno congolese nell’affermazione della politica dell’unicità cinese (cioè la teoria per cui la Repubblica Cinese di Taiwan, peraltro espulsa dall’ONU nel 1971 per farvi entrare l’RPC, sarebbe una regione cinese e non uno Stato a sé) e il supporto della Repubblica del Congo al governo dell’RPC nei suoi sforzi per l’unificazione nazionale. I due leader convengono ibidem sulla valutazione che le due economie siano complementari e godano di un grande potenziale cooperativo. La Cina s’impegna ad assistere il Congo nel suo sviluppo economico. Xi e Sassou Nguesso riaffermano ibidem il loro impegno nel rafforzamento della collaborazione in settori quali l’agricolo, l’infrastrutturale e l’energetico e nell’esplorazione attiva di opportunità cooperative in settori quali l’industriale, lo zonale economico speciale e lo sfruttatorio risorsistico minerario. D’accordo ibidem anche sul fronte degli scambi tra civili Xi e Sassou Nguesso, nei settori culturale, educativo, sanitario, addestrativo manodoperistico eccetera. Importante, ritengono ibidem, pure la promozione di scambi amichevoli tra stampa, università e organizzazioni giovanili e femminili, nel tentativo di promuovere la mutua conoscenza popolare. I due capi gradiscono ibidem constatare che, sotto la guida del Forum Cooperativo Sinoafricano, i due Paesi hanno assistito a uno sviluppo onnicomprensivo e rapido delle relazioni diplomatiche in anni recenti, riverberatosi in modo positivo sulla cooperazione. Sui problemi locali i due capi esprimono ibidem preoccupazione sulle crisi recenti nel continente africano. Xi apprezza ibidem gli sforzi di Sassou Nguesso per risolvere tali difficoltà. Le due parti votano ibidem il mantenimento della cooperazione negli affari globali, l’incremento della coordinazione su grandi temi quali la riforma delle Nazioni Unite, il cambiamento climatico e lo sviluppo sostenibile e la difesa congiunta di diritti e interessi dei Paesi in via di sviluppo.

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Durante la visita di Xi una serie di accordi è firmata.

Sempre il 30 marzo, i due presidenti partecipano alla cerimonia per il completamento del progetto “Ospedale dell’Amicizia Sinocongolese” (vedi infra il relativo approfondimento), costruito coll’aiuto cinese, e a quella inaugurale della biblioteca dell’università Marien Ngouabi e della relativa sala di lettura intitolata alla Cina.

In conclusione della visita, Xi invita Sassou Nguesso ad andarlo a trovare in Cina in data da stabilirsi.

L’aiuto sanitario cinese all’Africa

Il 30 marzo scorso a Brazzaville il presidente cinese ha incoraggiato i volontari cinesi in Africa a offrire maggiori contributi al miglioramento dei servizi sanitari locali, ringraziandoli altresì per il loro impegno e per il lustro addotto alla Cina. L’occasione è stata fornita dalla cerimonia per il completamento dell’Ospedale dell’Amicizia Sinoafricana, cui Xi ha presenziato in compagnia della controparte congolese Sassou Nguesso.

L’aiuto medico dalla Cina all’Africa, Xi afferma, è un compito faticoso ma onorevole. Le squadre mediche cinesi, sottolinea, hanno sfidato le ardue condizioni naturali e altre difficoltà per portare il proprio contributo all’amicizia sinoafricana. Salutando il nobile lavoro di tali gruppi come l’incarnazione dell’etica nazionale cinese, Xi li incoraggia a proseguire nella difesa dello spirito dell’internazionalismo e dell’umanitarismo, portando avanti la nobile causa e aiutando a consolidare i legami amichevoli sinocongolesi e sinoafricani.

Sassou Nguesso loda l’altruismo e l’eccellenza dei volontari cinesi e ringrazia la Cina per i benefici dati al popolo congolese.

Peng Liyuan (彭丽媛), moglie di Xi e ambasciatrice di buona volontà dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per tubercolosi e HIV, il 29 marzo si reca a un orfanotrofio di Brazzaville per far visita ai bambini, specie quelli infettati dal virus HIV. Dona loro computer, giocattoli e cartelle scolastiche. Ringrazia i fondatori per il loro contributo nella lotta all’AIDS.