Cala il sipario sul calcio mercato internazionale. Ecco il quadro della situazione

Pallone d'Oro Edinson Cavani

Cala il sipario sul calcio mercato e tutti gli appassionati di fantacalcio si asciugano le lacrime.

Come dice la prestigiosa firma della Gazzetta, Paolo Condò, il giorno dopo la chiusura del calciomercato è il giorno più triste per i giornalisti sportivi costretti ad “arrabattarsi” con il calcio giocato.

Un calcio giocato che, sempre più per colpa della crisi e del fair play finanziario, continua ad essere più spettacolare fuori dall’Italia ma vediamo come, nei quattro campionati più importanti d’Europa, si sono rinforzati i top team.

Francia Fino a cinque anni fa i club più importanti di Francia risultavano essere l’Olympique Lyonnais e l’Olympique de Marseille ma oggi, complici arabi e russi, i due team che offrono più spettacolo ai tifosi sono il Monaco ed il Paris Saint-Germain. I campioni d’oltralpe in carica, ora sotto la guida di Laurent Blanc, si sono concessi dei piccoli regalucci come Cavani dal Napoli e Marquinhos dalla Roma, senza scordare il ventenne difensore Lucas Digne che piaceva tanto alla magica. Se il PSG ha dato il via libera al restyling dei partenopei, il Monaco di Ranieri ha concesso all’Atletico parecchi rinforzi grazie all’acquisto, per 60 milioni, dell’attaccante colombiano Radamel Falcao. I russi non si sono limitati a comprare il più forte attaccante in circolazione ma si sono assicurati anche Kondogbia e Romero. La squadra del principato è riuscita, anche grazie ai 70 milioni messi sul piatto, a saccheggiare lo scrigno del tesoro, il Porto, portandosi via Moutinho e James Rodriguez. Il rischio è che, come si è autoprodotto il deserto attorno a Barca e Real in Spagna, la Ligue 1 diventi una corsa per due contendenti.

Germania Se il titolo francese può diventare un affare privato, lo è praticamente già in Germania dove il Bayern Monaco, oltre ad essersi assicurato i servigi di Josep Guardiola in panchina, ha acquistato due giovani dal talento cristallino come Thiago Alcantara per 25 milioni e Goetze dai rivali del Borussia Dortmund per la cifra di 37 milioni. Il club bavarese comunque non sfora il limite del fair play finanziario grazie alle cessioni di Gomez e di Luiz Gustavo. I tifosi del Borussia hanno preso molto male la cessione di Goetze al Bayern e, se fosse arrivata anche quella di Lewandowski, avrebbero scatenato la terza guerra mondiale; il centravanti polacco, invece, è rimasto a Dortmund, sapientemente incatenato dalla società, e, anzi, sono arrivati due rinforzi di lusso come l’armeno Mkhitaryan e la punta ex Saint Etienne Aubameyang. Ancora non è dato sapere se il modello di Guardiola funzionerà applicato al Bayern e, visti anche gli innesti tutt’altro che inadeguati del Borussia, ci sono tutte le premesse per far sognare Klopp.

Inghilterra Una nuova aria tira a Londra: mentre Wenger è riuscito ad acquistare lo scontento Ozil per 47 milioni, il Tottenham si rinforza a tal punto da diventare una delle possibili pretendenti al titolo dopo l’arrivo di Paulinho, Chadli, Soldado, Lamela ed Eriksen e, nel frattempo, Abramovich riscopre l’amore adolescenziale verso Mourinho. Il ritorno dello Special One ha convinto il magnate russo a riaprire il portafoglio saccheggiando il mercatino imbastito dall’Anji da dove sono arrivati Willian, inizialmente destinato a vestire la casacca degli Spurs, ed Eto’o. Alla corte del portoghese è arrivato anche il ventiduenne tedesco André Schurrle, pagato 22 milioni al Bayer Leverkusen, che in Supercoppa Europea si è reso protagonista di un’ottima prestazione. L’aria inquinata di Manchester si tinge d’azzurro visto il perenne stato letargico in cui versa lo United capace solo di piazzare un costoso colpo al fotofinish: Fellaini. Il City si è rinforzato notevolmente e, secondo gli appassionati d’oltremanica, sarebbe l’unica squadra in grado di contrastare Mou. Il pronostico è figlio di una superba campagna acquisti che ha migliorato di molto l’attacco: da Fernandinho a Negredo passando per Jesus Navas e l’ex viola Jovetic.

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Spagna Mentre il Barcellona deve riuscire a superare il tracollo d’immagine dovuto all’ingaggio dello sconosciuto, ma raccomandato dalle stelle del club, mister Tata Martino, il Real Madrid ha ingaggiato il maestro Carlo Ancelotti. Sarà proprio l’esperienza dei due tecnici lo snodo fondamentale della sfida per il titolo della liga vista l’assenza di avversari in grado di contrastare lo strapotere dei due team. Il Barca non ha seguito i consigli di chi urlava al rinnovamento della squadra, almeno sotto il profilo psicologico, e si è limitata a sganciare 57 milioni per il simbolo della nuova generazione brasiliana Neymar da Silva Santos Júnior, noto a tutti solo come Neymar. Molti si chiedono se sia possibile far convivere Messi ed il brasiliano sotto lo stesso tetto visto che tutte le punte di ruolo hanno fallito in Catalogna ma Neymar si è detto entusiasta di poter giocare al fianco del pluridecorato campione argentino. L’unico dubbio è se il campione argentino abbia voglia di giocare al fianco di Neymar… Altra storia per le merengues che firmano il colpo più costoso della storia del calcio: 100 milioni per il gallese Bale. Tutti sanno che l’ala, ex Tottenham, vale si e no 40 milioni ma gli effetti dell’esborso, sotto il profilo dell’immagine e a livello psicologico, possono essere devastanti. Il presidente Perez ha impacchettato e consegnato ad Ancelotti anche giovani dal futuro dorato come Isco, Illarramendi, Casemiro e Carvajal.

Per la prima volta nella storia, il giro d’affari prodotto dal calciomercato supera i due miliardi considerando solo le massime divisioni di Francia, Germania, Inghilterra, Italia e Spagna. Le cifre in ballo sono impressionanti ma ci si può consolare leggendo la strana storia di Cedric Mabwati che, venduto dal Numancia al Betis per un euro e venti (si, avete letto bene!), ha giocato splendidamente nella prima giornata di liga contro il Real servendo l’assist per il primo dei gol del Betis. Forse Mabwati, vendendo la sua storia a qualche produttore cinematografico, arriverà a guadagnare più di Bale, chissà.

Lorenzo Stella