Checco Zalone al cinema con “Sole a catinelle”

Tra poco “Sole a Catinelle”, ultimo film di Checco Zalone

Checco Zalone vuole stupire ancora: un’altra trama, un’altra ambientazione, ma sempre lui con la sua genuina comicità.

“Sole a catinelle” sbarcherà nelle sale cinematografiche a partire dal 31 ottobre, e mentre mancano pochissimi giorni, il trailer circola sul web e regala già le prime risate.

Le aspettative sono tante, anche perché i due precedenti film “Cado dalle nubi” e “Che bella giornata”, usciti l’uno del 2009, l’altro nel 2011, avevano avuto un successo oltre ogni pronostico. La regia, anche per questo ultimo, è sempre di Gennaro Nunziante e il filo conduttore che univa gli altri due film sembra riproporsi ancora.

Questa volta una novità: Checco per la prima volta interpreta la parte di un papà, e il rapporto padre-figlio fa da sfondo e insieme da protagonista dell’intero film. Parte tutto con una promessa: «Se sarai promosso con tutti dieci papà ti regala una vacanza da sogno».

Il problema però è che Checco, venditore di aspirapolveri in crisi con la moglie e a corto di soldi, non può permettersi nessuna vacanza, tantomeno da sogno. Ma l’ironia della sorte vuole che il figlio Nicolò ottenga proprio una pagella perfetta e il padre sia costretto a mantenere la promessa.

I due partono così verso il Molise, dove Checco spera di poter racimolare qualche soldo dai parenti, e alla fine si trovano per caso a casa di Zoe, una ragazza dell’alta società che ha un figlio coetaneo di Nicolò. Nasce un’amicizia e Zoe fa entrare padre e figlio nel mondo delle feste esclusive e della ricchezza senza limiti, accorgendosi poi che l’unico spiraglio di innocente spregiudicatezza, su uno sfondo di materialismo e ipocrisia, è rappresentato proprio da Checco.

Nemmeno questa volta la comicità è ottenuta tramite i soliti clichés da cinepanettone: il comico pugliese diverte trattando temi tutt’altro che superficiali, e noi lo abbiamo imparato con i due film che lo hanno reso famoso. Ciò che viene messo in scena, è sempre fondato su una dicotomia di base: Eterosessuali e omosessuali, Nord e Sud, italiano medio e terrorista arabo; questa volta padre-figlio e madre-figlio, ricchezza e povertà. Questo aspetto, insieme alla genuinità che si coglie nel personaggio di Checco, sono gli elementi fondamentali che costituiscono quel filo conduttore citato prima.

Così si ottiene un doppio risultato uscendo dalla sala cinematografica: all’esterno spunta il sorriso, mentre più in fondo si innesca una riflessione sui temi che ci vengono posti sotto gli occhi senza mezze misure. Un invito a ridere e prendere più con leggerezza certe problematiche sociali, senza sminuirle nemmeno per un attimo. Non a caso, nessuna polemica è mai stata mossa, sebbene le tematiche delicate: questa è la prova che l’ironia è gestita con una maestria impeccabile e che si può (e si dovrebbe) far ridere anche senza offese e volgarità.

E poi con questo film, una volta di più, sappiamo già cosa aspettarci: tante risate, ma non moderate… a catinelle.