Falsi invalidi coinvolto Baldi consigliere regionale Campania

Il consigliere regionale della Campania Giovanni Baldi è stato posto agli arresti domiciliari nell’ambito dell’operazione dei carabinieri di Salerno nell’Agro Nocerino Sarnese su false attestazioni di invalidità.

L’operazione, coordinata dalla Dda di Salerno, ha portato all’esecuzione di nove ordinanze cautelari agli arresti domiciliari ed a cinque perquisizioni domiciliari con esecuzione di contestuali sequestri.

L’organizzazione è accusata di aver gestito le dichiarazioni di invalidità civile per soggetti che non ne avevano diritto. A smantellarla i Carabinieri del Comando provinciale di Salerno. Il reato ipotizzato è truffa ai danni dello Stato. L’accusa agli indagati comprende anche quella di associazione per delinquere finalizzata alla truffa.

Per ottenere indennità e assegno di accompagnamento, infatti, venivano rilasciati falsi certificati e giudizi dell’apposita commissione medica gonfiati. I casi individuati dai militari dell’Arma sono una quindicina ed è già stata intrapresa l’azione di recupero delle somme indebitamente percepite sequestrando circa 60.000 euro. Le nove persone coinvolte nell’inchiesta sono soprattutto medici e componenti della commissione di invalidità dell’ASL Salerno.

GIOVANNI BALDI COINVOLTO IN INDAGINI PER “CONCORSO TRUCCATO”

Giovanni Baldi nello scorso marzo era stato coinvolto in un’altra vicenda giudiziaria. I fatti contestati: il concorso bandito ed effettuato presso la Provincia di Salerno nel dicembre 2010 per un posto a tempo indeterminato nell’ufficio contabilità, nell’ambito di una serie di posti da assegnare con procedura ad evidenza pubblica. Reati ipotizzati: corruzione e abuso d’ufficio, con l’ipotesi di scambio di denaro per un’assunzione agli uffici della Provincia di Salerno attraverso un concorso “truccato”. Col consigliere regionale Giovanni Baldi, eletto nel Pdl e vicino a Fratelli d’Italia , indagato per concorso in corruzione e abuso in atti d’ufficio; il sindaco di Contursi Terme, Graziano Lardo, in qualità di presidente della commissione giudicante del concorso incriminato; la presunta beneficiaria Roberta De Sio, tuttora in carica quale funzionaria contabile negli uffici della Provincia; il padre di quest’ultima, Gesuè De Sio, imprenditore del settore agroalimentare a Cava de’ Tirreni.