Oro insanguinato dal Congo

 

Oro insanguinato dal Congo, indagata azienda svizzera. Una delle più importanti aziende del mondo per la lavorazione dei metalli preziosi, il gruppo elvetico Argor-Heraeus, avrebbe lavorato tre tonnellate di oro estratto illegalmente dall’Ituri, regione nel nord-est della Repubblica Democratica del Congo, tra il 2004 e il 2005.

Sulla vicenda è stata aperta una inchiesta dalle autorità che si sono mosse in seguito ad una denuncia sporta da una ONG svizzera. Secondo l’ONG che ha denunciato il fatto e secondo le prime indagini l’oro in questione è stato estratto da una concessione sotto controllo di una formazione di ribelli locali che avrebbero venduto l’oro a intermediari che lo avrebbero poi ceduto alla società Hussar, registrata nel paradiso fiscale di Jersey che lo ha venduto, a sua volta, alla svizzera Argor-Heraeus.

Secondo gli inquirenti l’impresa svizzera – che naturalmente respinge le accuse – era al corrente della provenienza illecita dell’oro. La vicenda è esemplare. In tutta la fascia orientale del Congo, dall’Ituri al Katanga, il traffico di minerali preziosi (non solo l’oro, ma anche coltan, cassiterite, cobalto, tantalio) avviene così.

Chi controlla il territorio, spesso formazioni guerrigliere legate a qualche faccendiere o a nazioni vicine, sfrutta a livello di schiavitù la popolazione locale che lavora nelle miniere a cielo aperto (o in pericolose gallerie artigianali). Si tratta di un lavoro pericoloso, faticoso, nocivo e che produce appena il necessario per vivere.

Chi acquista in genere sono intermediari locali che fanno da collettori della materia prima che poi vendono a terminali legati a grandi imprese straniere, a volte anche multinazionali. Conoscere i nomi di queste imprese è difficilissimo. Ecco perchè il caso della svizzera Argor-Heraeus è importante. E’ un caso emblematico e simbolico che spiega la guerra nelle regioni orientali del congo più di qualunque analisi.

Spesso a muovere, finanziare, armare le formazioni guerrigliere sul posto sono proprio emissari e trafficanti legati a queste imprese. E spesso il passaggio avviene anche attraverso leader politici dei paesi della regione che poi vengono mantenuti al potere per non far esaurire il business.

 

Articoli correlati

Congo: M23 fine della lotta armata