Tutto Ballarò minuto per minuto – 15/11/2011 [diretta]

Maurizio Crozza

Amici della grande politica, benvenuti ad una nuova puntata di “Tutto Ballarò minuto per minuto”!

Questa sera puntata fondamentale! Domani infatti nasce il primo governo Monti, e sapremo la lista dei ministri. Oggi dunque è la giornata delle prove generali. Ed è vietato sbagliare stasera nel salotto di Giovanni Floris!

Il centrodestra oggi schiera Angelino Alfano, reduce dalle consultazioni al Quirinale e a Palazzo Giustiniani. Assieme a lui l’ex ministro dell’interno, e futuro capogruppo leghista a Montecitorio, Roberto Maroni. Il Pd invece manda in campo l’ex segretario Walter Veltroni, lo sfidante di Berlusconi del 2008. Chiudono il quadro Raffaele Bonanni per la Cisl, anche lui fresco di consultazioni, l’economista Alberto Quadrio Curzio, il direttore di Libero Maurizio Belpietro e l’editorialista del Corriere della Sera Gianantonio Stella.

Ovviamente non mancheranno i sondaggi di Nando Pagnoncelli.

E chi prenderà di mira questa sera la copertina di Maurizio Crozza?

E ora è giunto il momento delle nostre pagelle!

VELTRONI – 7,5 – Crozza lo prendeva in giro mettendogli in bocca le parole “pacatamente, serenamente”, e lui pacatamente e serenamente, come è nel suo stile, parla con competenza senza mai allontanarsi dai fatti. CONCRETO

LUPI – 6,5 – A lui l’arduo compito di difendere un Governo che, dimettendosi, ha di fatto ammesso il fallimento. E Lupi riesce a farlo bene, senza alzare i toni, e citando dati su dati per fare un po’ di ammuina. D’altronde il suo Partito e quello di Veltroni stanno per governare assieme.VERSO LE LARGHE INTESE

MARONI – 7 – Il ritorno della Lega all’opposizione, guardando Maroni stasera, non sembra un ritorno ai toni della prima ora: niente cravatta verde, fazzoletto che si intravede, toni pacatissimi. OPPOSIZIONE RESPONSABILE

BELPIETRO – 5 – Nel clima di larghe intese sono tutti più buoni, ed anche Belpietro, in genere in prima linea nel lanciare affondi sugli avversari, è in controtendenza. Solo che addirittura sembra, in molte fasi della trasmissione, quasi non essere in studio. ESTRANEO

BONANNI – 5,5 – Non entra mai nel vivo della trasmissione. IN PANCHINA

STELLA – 6,5 – Conosce le Pensioni di tutti gli Amministratori locali, i Deputati, i Senatori e qualsiasi altro Politico d’Italia. Ma ha avuto in anteprima i dati del Censimento? ISTAT

QUADRIO CURZIO – 7 – Il classico ospite istituzionale in collegamento, che col ruolo di “perito esterno” delinea la situazione con precisione e competenza. SAGGIO

Floris – 6,5 – Non ci sono molte difficoltà per lui in una puntata in cui i toni non si infiammano mai ma dal ritmo vigoroso. SENZA PROBLEMI

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23.30Finisce il servizio con un “voi non siete come la Grecia”. E poi parte Floris col suo “alè!”. La puntata finisce, così come finisce definitivamente il quarto governo Berlusconi. Aspettando Monti. Dopotutto, domani è un altro giorno.

23.26 Il servizio in diretta dalla Germania parla della vigilia del governo Monti. Scarsa considerazione nei confronti del nostro paese, per l’analista finanziaria Anita Schneider (inquietante somiglianza con la vicepresidente del parlamento europeo in quota Partito Liberale Tedesco). Si parla di cicale e formiche.

23.21  Prima di far partire un servizio sulla giornata di domani, Floris chiede a Veltroni e Maroni quesiti inerenti la durata della legislatura. Per l’ex sindaco di Roma si arriverà fino al 2013 e il dato del Pd è positivo perchè ha compiuto un gesto responsabile. Maroni si limita a dire che tocca aspettare il discorso di Monti alla Camera. “Berlusconi non è il mio leader. E’ il suo” afferma elencando Lupi. Qui gatta ci cova. Mentre Lupi evidenza il 43% degli italiani che si son detti contrari alle manifestazioni di piazza. E Ballarò dovrebbe fare anche servizi su casi positivi, e non solo su “drammi umani”. “Domani ci svegliamo…aspettando Mario Monti in Germania, con Vixia Portel” afferma Floris.

23.19 Per i sondaggi gli italiani hanno capito al gravità della crisi e dunque sono disposti a fare sacrifici. Per il 45% Monti eviterà il default.

23.17 Interessante notare come per il 58% italiani si dichiari non interessato alla collocazione politica di Monti. Anche se il 12% delle persone che lo considerano di centro la consideriamo un tantino sottovalutata…

23.13 Per il 61% Berlusconi è una zavorra del passato, mentre per il 24% è ancora una risorsa per il futuro. Il Pd arriverebbe al 28%, il PdL si attesta al 24.4%. Lega all’84.4, Sel a 8.2, Idv 7.6, UdC al 7%, Fli 4.4, Cinque Stelle 3.8%. Il centrosinistra da solo si attesterebbe al 47%. Centrosinistra più centro al 57,6%. Mentre il centrosinistra contro tutti vedrebbe la coalizione progressista al 52.4%…Ma non si vota, perchè c’è Monti: 3 italiani su 4 hanno espresso consenso nei confronti di Monti. E il 45% crede che il Professore arriverà fino alla fine della legislatura.

23.09 Ora si parte coi dati di Pagnoncelli: il 56% degli italiani pensa che oggi il centrodestra non sia maggioranza del paese. E per il 43% i festeggiamenti per l’addio a Berlusconi sono stati decisamente fuori luogo.

23.04 Floris interrompe il professore per citare il sito di Ballarò dove sono moltissime le domande sulle pensioni. Poi Lupi evidenzia come la patrimoniale sia sostanzialmente roba da comunisti. Ma il dibattito è ostico. Tanto che Bonanni, oggi in vene poetica, afferma: “Prima vedere cammello, poi comprare tappetto”. Belpietro attacca il sistema di welfare ereditato dal piano Beveridge. In pochi minuti si parla di tutto, tanto che Maroni elogia il modello lombardo (aspira al Pirellone?).

22.58 A Quadrio Curzio viene chiesto: “In questa situazione come si comporterebbe un ministro del tesoro?”. Qui le questioni sono due: 1) purtroppo non esiste alcun ministero del tesoro, ma è stato accorpato tutto nel Mef. 2)Ma saranno affari di Tabellini!?! In ogni caso l’economista Quadrio Curzio sfrutta l’occasione per discorrere dei massimi sistemi.

22.53 Walter Veltroni segnala le sue premonizioni esposte al Lingotto del gennaio 2011. Ma qui viviamo in una fase recessiva e tutti dovremo cambiare tenore di vita. Poi parte un servizio da un mercato, in cui l’inviata chiede ai vari frequentatori del mercato a che punto stanno le azioni Unicredit. E’ come andare in spiaggia ad agosto a chiedere ai bagnanti se preferiscono il doppio turno alla francese o il proporzionale alla tedesca.

22.48 Il vicepresidente della Camera critica il manifesto del 2007 di Rifondazione Comunista. Maroni se la ride: da ex demo-proletario critica deride gran parte dei suoi ex compagni di partito. Del resto domattina presto deve fare il passaggio di consegne (con la Cancellieri?). Nell’ultima sera da ministro ricorda come alcuni comuni abbiano casse piene. Ma c’è l’annoso problema del patto di stabilità.

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22.45 Stella è esperto di contabilità, e stimolato dal servizio parla di varianti urbanistiche. E Lupi cita la sua esperienza da assessore all’urbanistica nel comune di Milano. L’avrebbe fatto ance oggi se avessero vinto le comunali a maggio.

22.40 Parte un servizio su una casa che costa moltissimo! Di sottofondo si sente la colonna sonora di 8eMezzo di Federico Fellini. Il costo minore è di 150.000. Rifiuto l’offerta e vado avanti.

22.35 Panico in studio quando Lupi afferma “Io sono contrario all’abolizione dell’Ici”. Voleva dire reintroduzione. Per riprendersi Floris manda tutti in pubblicità.

22.32 Bonanni conclude il suo intervento con un dipietresco (o bersaniano) “Non vogliamo mettere i carri davanti ai buoi, ma i buoi davanti ai carri”. Panico in studio. Maurizio Lupi invece difende i diritti acquisiti e racconta la storia di suo padre muratore. Lupi sembra un soldato d’assalto pronto a far da paciere tra i nuovi “alleati” di governo e l’opposizione “amica” di via Bellerio.

Nota di colore: Giovanni Floris anche questa volta indossa il classico gessato blu, stavolta su camicia azzurra e con cravatta blu, mentre Roberto Maroni non rinuncia al fazzoletto verde (seppur appena visibile, nascosto nel taschino) ma rinuncia invece alla classica cravatta verde leghista, sostituita con una cravatta blu scura a pallini bianchi: che la svolta che porta la Lega all’opposizione abbia ripercussioni anche sul vestiario? Walter Veltroni, curiosamente, ha un abbigliamento molto simile a quello di Maroni, con la differenza che non ha il fazzoletto verde. Stile classico anche per Maurizio Lupi (forse le larghe intese stanno portando ad uno stile d’abbigliamento molto uniforme tra i vari politici), che indossa una giacca blu, camicia bianca e cravatta blu a pallini. Belpietroindossa una giacca nera con camicia bianca e cravatta granata, mentre Gianantonio Stella con cravatta gialla, giacca nera e pantaloni ocra è decisamente l’ospite con l’abbigliamento meno classico, scalzando il posto di più “scaciato” al Sindacalista di turno, che stavolta è Bonanni, vestito con giacca blu e cravatta color salmone. Alberto Quadrio Curzio, da buon Economista, ha un abbigliamento decisamente isituzionale, con giacca nera, camicia azzurra e cravatta blu scura a pallini.

22.23 Stella denuncia, citando casi giornalistici, la vergogna del sistema pseudo-corporativo del nostro paese. Ciò che non porta a toccare le pensioni d’anzianità e i vitalizi. “Ci pensierò Mario Monti” afferma laconico Maroni, in chiave ironica. Ora tocca a Bonanni che parla di sacrifi. Sacrifichiamo parte del suo intervento per…la nota di colore!

22.17 La Lega Nord si appresta per la terza volta a cambiare capogruppo in questa XVI° legislatura. E il futuro presidente dei deputati leghisti Maroni in maniera sorniona ricorda che “l’atteggiamento della Lega dipenderà molto dal discorso che farà Monti in Parlamento”. Poi cita dati comunitari. Veltroni ha l’occasione di smarcarsi dal suo partito sulle pensioni, ma si limita a ricordare che l’unica misura per la crescita a livello europeo è stata avviata dalla Bce ha ha ridotto i tassi di interesse. E il governo non deve colpire persone come il signor Rocco dell’Atac, ma i grandi patrimoni e le rendite.

22.14 Per l’economista però il problema non sono solo le pensioni, ma anche tutto il resto. Basti pensare alle diseguaglianze generate dall’alta evasione fiscale. Per Belpietro il tema delle pensioni porterà ad una netta contrarietà della Cgil ma sopratutto aprirà una crisi nel Pd: mezzo Nazareno non ne vuol sentir parlare. Cercheranno di attutire il tutto, facendo un papocchio di compromesso tra sistema contributivo e non…

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22.07 La parola passa ora a Quadrio Curzio che fa un’analisi sistemica della crisi europea che ora colpisce l’Italia. Si parla di spread oramai anche in strada tra le signore di una certa età. L’Italia è temibile per una serie di criticità, e l’economista critica la lettera delle 39 prescrizioni mandata il 5 novembre da Olli Renh. Un afflato sovranista, degno del migliore Charles Pasqua.

22.04 Si parla dunque di un conducente dell’Atac che rischia di perdere pensione e licenza per guidare il suo mezzo. Poi si passa al collega di Stella, Sergio Rizzo che evidenzia come i contributi dei parlamentari siano iniqui. Si intervista un ex parlamentare socialista, Sergio Landi, che si prende una pensione di 7.000 euro al mese a causa della sua passata appartenenza alla Camera e al Consiglio Regionale del Lazio. E si sente al telefono un ex deputato radicale che si è fatto un anno e mezzo di Camera e ora riceve una pensione di 3.000 euro al mese.

22.02 “Si fa presto a fare un governo, poi devi toccare le pensioni”, esclama Floris. Non ditelo ai sindacati. Parte dunque un servizio sulla previdenza italica.

21.55 Il direttore di Libero critica i micropartiti, e cita come esempio Giorgio La Malfa. “Vabbè, ma ha esperienza” dice Floris. Del resto in un recente servizio delle Iene era l’unico che si ricordava cosa fosse lo spread. Noi avremmo citato Grande Sud. Bonanni invece parla dei gangli dell’Italia. Cose già sentite. Ma ora pubblicità. Poi forse si parla di politica, sembra voler dire Floris.

21.52 Lupi oggi si atteggia come Lillo il Castoro: è amico di tutti: anche Enrico Letta diventa un amico di Lupi, che però sbaglia sullo spread. Belpietro invece non gradisce questo governo da armata Brancaleone. Rappresenta l’ala movimentista del berlusconismo d’assalto.

21.47 “Se hanno governato De Gasperi e Togliatti potrà farcela pure questo governo” esclama Stella, in vena citazionista. Se ci sono state scene di giubilo è per gli insulti continui degli ultimi anni tra le opposte tifoserie. Maroni ricorda che quello leghista non sarà un’Aventino, e la riconvocazione del Parlamento Padano è dovuta al fatto che il Carroccio torna all’opposizione. “Ma esiste un’opposizione nel Parlamento Padano?” chiede Stella. Maroni fa il simpatico, ma secondo noi l’opposizione c’è: si tratta della lista venetista dei Leoni Veneti.

21.45 Goal di Veltroni che cita una dichiarazione di Bossi nel 1995 dove elogiava Monti e criticava Berlusconi “inesperto di economia”. Maroni difende il Senatùr, ma non ha colpe: allora si era sospeso dall’attività politica e veniva dato per vicino alla Lega Italiana Federalista, vicina al Cavaliere. Poi parte un video dove si insulta Stracquadanio. Che saluta senza spaccare telecamere. Uno scoop.

21.41 Veltroni si smarca: è inutile fare in una puntata di Ballarò la summa degli ultimi dieci anni. Qui la nave sta affondando. Una ragione in più per creare un clima civile nel paese. Floris gli chiede a cosa serve realmente un governo tecnico e l’ex sindaco evidenzia come non sarebbe stato credibile un governo composto da gente che fino a ieri si combatteva nelle aule. Tra il pubblico annuisce il consigliere municipale del XX° municipio di Roma Francesco Scoppola.

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21.39 Maroni evidenzia le contraddizioni del PdL: sull’esecutivo di transizione ha cambiato idea. Si respira il profumo di una nuova fase politica…per stemperare la pesantezza della dichiarazione maronita Lupi la butta in caciara e parla di economia. Tatticismi.

21.36 Per Lupi qui stiamo assistendo a dei mercati che vogliono condizionare l’esecutivo. Tanto che già prendono di mira Parigi. Il vicepresidente della Camera passa poi ad elogiare il tesseramento del PdL, che ha raggiunto quota un milione. Ma quali sono i dati del tesseramento Pd?

21.32 Imprecisione cinematografica da parte dell’esponente leghista: “Come the Italian Job, il famoso film del 2003”, ma esiste anche un versione degli anni ’60. Quella è veramente famosa! C’era pure John Landis che faceva la controfigura! E comunque è finita una fase di alleanze PdL-Lega. Vedremo in futuro.

21.29 Tocca subito a Bobo Maroni: per l’ex titolare del Viminale siamo tornati alla vecchia politica tanto che non si dava un mandato di questo tipo a Monti dal 1993. Insomma, qualcuno deve fare l’opposizione. E’ un lavoro duro ma qualcuno deve pur farlo. “Ma qui stiamo facendo tutto lo spread minuto per minuto”. Grazie per la citazione, ministro.

21.23 Parte un servizio sul ruolo dell’Italia nel mondo: si inizia col dibattito dei repubblicani Usa in Michigan, con Herman Cain della Georgia e Mitt Romney dal Massachusetts che si dichiararano sostanzialmente isolazionisti. Sulla falsariga di Ron Paul? Poi si passa al Quirinale con le opposte tifoserie in piazza e con Monti che accetta l’incarico con riserva. Una giornata di ordinaria follie nella più lunga settimana della nostra vita.

21.18 Monti non suda e non ha passioni (sicuro?). E il comico genovese lo ritrae come un robot. “Letta e Letta come Divani e divani”. Ritorna lo stereotipo di Amato “uomo del prelievo forzoso”. Conclude mestamente: quando c’era lui le escort arrivavano in orario…

21.15 Parte Crozza! “Prandelli resterà sino al 2013”, della serie “cambiare governo? No: cambiare allenatore”. Del resto se Buffon parla di politica, Umberto Eco canta ad X-Factor.

21.05 Inizia la puntata! L’ultima col governo Berlusconi in carica. Floris parte mostrando i soliti dati sui mercati, mentre Maroni, come al solito ritardatario, entra in studio. Il conduttore parla dello spread nel corso della giornata di consultazioni. Poi segnala la dichiarazione della Merkel sulla gravità della situazione economia nell’Eurozona. Commuovente il cartello in cui elenca tutti i partiti che sono stati ricevuti a Palazzo Giustiniani. Oramai l’Mre è sulla bocca di tutti. Ma cosa ci fa un risparmiatore con questo elenco? Floris presenta gli ospiti e spunta la sorpresa Lupi (“io possiedo un cane”) che sostituisce Alfano. Quadrio Curzio invece è in collegamento da Milano. E c’è un’inviata al Quirinale, Paola Baruffi. Molto all news, tanto che viene mandato un servizio sui media stranieri che si occupano delle criticità montiane. Un network anglofono si diverte con il videogioco superMario. Non ditelo a Tremonti che rispolvera la storiella del mostro del videogame…Ora il conduttore manda la pubblicità. Si attende la copertina di Crozza.