Tutto Ballarò minuto per minuto – 29/11/2011

Amici della grande politica, benvenuti ad una nuova puntata di “Tutto Ballarò minuto per minuto”!

Il governo oramai è al completo e non ci sono più scuse. Come si atteggeranno le principali forze politiche? Lo sapremo stasera, perché il duopolio PdL-Pd schiera in campo i pesi massimi: Angelino Alfano, il segretario nazionale del PdL dovrà vedersela con la battagliera Rosy Bindi, presidente del Partito Democratico.

Per il resto anche in questa puntata del programma condotto da Giovanni Floris sarà dominato dai tecnici: torna la tributarista Livia Salvini dopo la performance di qualche settimana fa. E torna anche l’economista Giacomo Vaciago. Per la prima volta in quest’anno sarà ospite il presidente dell’Istat Enrico Giovannini, un ruolo di peso. Andrea Oliviero, presidente dell’Acli, senz’altro sarà soddisfatto della presenza cattolica nel nuovo esecutivo Monti mentre sarà una vera e propria incognita il vicepresidente del gruppo bancario Akros Gianluca Verzelli. Mentre Alessandro Sallusti, direttore de Il Giornale, rappresenterà senz’altro l’anima movimentista e barricadiera del centrodestra.

Il tutto nell’attesa dei sondaggi di Nando Pagnoncelli e la copertina satirica di Maurizio Crozza.

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21.06 Inizia la puntata! E Floris ci da una grande notizia prima di lanciare i soliti cartelli: “Sta parlando proprio in questi momenti Olli Rehn”. La reazione è immaginabile…in ogni caso i cartelli parlano dei rendimenti sui titoli di stato. Poi si parla dello spread da guardare “con sospetto” a causa dell’aumento dei bund tedeschi. Ci si interroga un un’ipotetica manovra correttiva da venti miliardi…che però non sarebbe sufficiente perché i dati del tesoro sul Pil non erano corretti. Insomma, un gran…fracasso.

21.10 Si passa ora ai soliti servizi sull’Italia dai network stranieri: Cnn, Bloomberg e varia umanità. Il primo uomo che parla nel servizio è chiaramente il sosia di Jim Carrey. Finisce il servizio con Floris che ventila una discussione sulla lira e che presenta Giovannini, che viene del resto dall’Ocse. Vaciago è in collegamento e Alfano (dopo due forfait) è finalmente in studio. “A Giovanni Floris, nella certezza che non ci voterà, nella speranza che ci capirà”. Si presentano gli altri ospiti e Floris parla del blog del programma e della diretta di Gr Parlamento. E anche se non lo ha detto ve lo diciamo noi: anche sul Termometro Politico è possibile seguire Ballarò! Ora la pubblicità, dopo Crozza.

http://www.youtube.com/watch?v=ilcTk5WYWE8

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21.17 Parte Maurizio Crozza! “Ciao Giova!”. Il comico genovese vuole subito parlare con Alfano. Del resto è reduce da un vertice nel tunnel, proprio quando il governo Monti vuole farci uscire dal tunnel! Bersani con la torcia sotto al tunnel è molto pittoresco, come direbbe la signore inglese di Montesano. Ne approfitta per un’imitazione a tutto tondo di Bersani. E la sinistra è esperta di roba buia, tra Botteghe Oscure e governi ombra (ricordiamo che il primo governo ombra della storia d’Italia è quello di Occhetto dell’88, con Napolitano agli esteri e Gigi Cancrini alla sanità).

21.21 Dopo una breve imitazione del Papa si prende di mira Patroni Griffi. Una di quelle cose destinate a suo modo a restare nella storia e che ci concede questa fase politica. Un’imitazione di Brunetta che cita Colombo (Emilio?) e Monti che fa scherzi telefonici al Vaticano.

21.25 Parte poi un servizio su caffè, zucchero, olio e famiglie che non arrivano a fine del mese. Sembra essere tornata la tessera annonaria. Poi Alessandro Poggi passa sotto a Palazzo Chigi. Ferma Profumo, Riccardi, Giarda e Clini. Che rispettano alla norma le normative del premier (nessuna parola alla stampa), se escludiamo Riccardi che parla però di massimi sistemi. Stesso copione per Gnudi e Passera…è emozionante per chi si ricorda le vicende dal caso Sircana!

21.32 Enrico Giovannini inizia a parlare di disoccupazione e per la terza volta di fila parlano prima i tecnici e poi politici. Tempi duri. Soprattutto per i consumi. E poi spiega che se per tre trimestri consecutivi il pil è sotto zero vuol dire che siamo in recessione. Intanto su fronte calcistico giungono notizie positive dal San Paolo per i tifoso partenopei.

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21.35 Per una volta c’è un cambio nel copione e Pagnoncelli prende subito la parola: l’Ipsos infatti ha chiesto ad un campione di intervistati come spenderebbero i loro risparmi. Poi tocca Vaciago che ci ricorda come occorre rimeritarsi l’euro, rimboccandoci le maniche (Vaciago bersaniano?). “E ora arriviamo alla politica” esclama Floris. E fino ad ora di cosa abbiamo parlato? Di asta tosta oggetti tosti per tutti i gosti!?!?
http://www.youtube.com/watch?v=XslePFw_bBQ

21.40 Angelino Alfano è il primo politico a parlare e si stupisce del fatto che oramai si parla molto meno di spread. “Allora non era colpa di Berlusconi”. Poi Alfano confonde Vaciago con Giarda e Giavazzi (mai sentita una cosa del genere!) e sostiene che prima sono state detti delle imbecillità. Vaciago è costretto a replicare affermando che le critiche a Berlusconi casomai sono giunte dal direttorio franco-tedesco. Pace fatta. Alfano può incominciare a parlare del suo profilo Facebook.

21.46 Alfano vuole raccontare un aneddoto legato a Monti durante un soggiorno a Cernobbio: “Scusi Alfano, ma se qualcuno vi propone una parte del programma vostro sommato a parte del programma del Pd, voi cosa fate. Dopo due mesi è Monti che ha preso questa iniziativa. Chi si aspettava la superchicca, resterà deluso.

21.50 Rosy Bindi sulla falsariga di ciò che ha appena detto Floris (“non sapete nulla, ma siete educatissimi”) si mette a parlare di Europa e di una fase “in cui l’Italia non è sola”. Serve più Europa, per una Bindi versione Altiero Spinelli. Ma ora pubblicità, e poi pensioni.

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22.00 Riprende il programma con Andrea Scazzolla che giustamente evidenzia come l’incertezza delle nuove misure non aiuti i mercati e tutta l’economia. Un giro per il mondo previdenziale della bistrattata Italia. Un ex ferroviere ha lavorato poco più di 19 anni per ottenere una pensione da mille euro. Ora gestisce un tiro a segno. E poi si analizza quanto si può risparmiare se in Parlamento si passa al sistema contributivo.

22.06 Andrea Olivero incomincia a parlare dei suoi sportelli Acli (simili al Caf) ma subito dopo Floris passa al millesimo cartello…basta!

22.09 Lo stesso Floris ha capito che con questi cartelli sta un tantino esagerando. Lascia dunque parlare Olivero e Giannini che ventila l’ipotesi di un tesoretto da spendere per le giovani generazioni. Una piccola quota per dare vita ad un patto generazionale capace di aiutare la crescita del Pil. Alta economica, si parla di moltiplicatori.

22.15 Alessandro Sallusti parla ma non incide: ma non puoi farlo parlare dopo un’ora. Vaciago critica invece la Merkel: non ci si comporta così con la Grecia. No, no, no. Alfano sarà responsabile con tutto il PdL, la Bindi si scalda, Sallusti tira fuori l’animo movimentista ed emergono toni euroscettici che manco Renzo Rabellino. La puntata si scalda?

22.21 Ora è il turno di Gianluca Verzelli che segnala come il rinvio annunciato delle misure draconiane per il risanamento e la crescita danneggiano fortemente il sistema economico. Bisogna agire. E viene in mente il network capezzoniano “Decidere!” che confluì nel PdL dopo l’infatuazione sarkozysta del maggio 2007. Parla dei sistemi “americani barra  inglesi”. Ma non poteva dire “anglosassoni”?

22.30 Mentre il programma va avanti con un servizio sui prestiti da Roma giungono notizie politiche legate a Nicola Zingaretti, intenzionato a candidarsi alle primarie per eleggere il candidato a sindaco di Roma. Un falso scoop?

22.33 Verzelli parla dell’Eba, e Floris dei btp. Livello tecnico pazzesco! Mai poi parte la sopresa! Livia Salvini è completamente rauca! Ma non si invitano ospiti in queste condizioni! Un po’ di cuore! “L’ici è un imposta…” ma è contro natura, secondo un nostro redattore! Ora capiamo il mistero della sua tardiva comparsa. Ora pubblicità.

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22.42 Riparte il programma e indovina cosa c’è? Un servizio sul lusso! Abbastanza prevedibile. E l’aumento dell’Iva mette sul lastrico le famiglie. Ma noi non dovevamo essere quelli “non contro la ricchezza, ma contro la povertà”? Parte pure un soliloquio di Rosario Trefiletti.

22.47 Mentre Alfano parla del rapporto deficit/Pil possiamo lanciare la nostra…Nota di colore!

Nota di colore: Giovanni Floris indossa il classico gessato, questa volta con camicia bianca e cravatta bordeaux con pallini bianchi, mentre Enrico Giovannini indossa un gessato scuro con camicia bianca e cravatta rosa. Giacomo Vaciago indossa una giacca blu scuro con camicia azzurra e cravatta blu con decorazioni bianche, mentre Angelino Alfano si presenta con una giacca grigio scura con camicia bianca e cravatta blu con decorazioni azzurre. Rosy Bindi invece ha una giacca grigia scura, ed Andrea Olivero una giacca grigia, una camicia azzurrina ed una cravatta azzurra. Alessandro Sallusti indossa una giacca scura, mentre Gianluca Verzelli una giacca grigia con cravatta arancione e bianca,e per finire Livia Salvini indossa un abito con decorazioni floreali. Insomma, con questo Governo di tecnici sembrano tutti diventati seri, anche nell’abbigliamento…d’altronde anche qua in redazione c’è qualcuno che sembra che anni fa girasse in bandana ed oggi sfoggia fieramente il loden.

22.50 Mentre Floris cerca di interrompere Alfano coi cartelli (“vecchio trucco, non attacca” cit. La Biblioteca di Studio, Al Gran Hotel, 1964) l’ex ministro della giustizia se la prende con Angela e Nicolas e scalda i suoi supporter. La battuta del conduttore e l’applauso del resto non aiutano a discutere. Basta con la patrimoniale.

22.58 Per la Bindi ci sono pochi ricchi, ma sono molto ricchi. Insomma, non è finita finché non è finita. Ci è costata 4 miliardi la riforma dell’Ici. Riprende poi a parlare la Salvini e si ironizza in maniera non offensiva sulla sua voce non molto tonante oggi. Ma potevano farla riposare a casa? Non è che la gente che si accorge dell’assenza della Salvini cambia canale indignata!

23.05 Si parla ora di tasse con la Bindi che battibecca con Verzelli, mentre Alfano giochicchia col suo tablet su Facebook e Vaciago parla di allocazione delle risorse. C’è chi eredita il debito e chi l’eredità. Alfano contesta il ripristino dell’Ici. Ma allora perché sostiene il governo Monti?

23.09 Sallusti critica la Bindi perché per la sinistra la ricchezza è ancora una colpa da tassare. Se uno può spendere 30.000 euro per comprare, beato lui. La pressione fiscale è troppo alta e voi volete alzare le tasse ed eliminare le detrazioni fiscali.

23.14 Ma ora partiamo coi dati (interessanti questa volta) di Pagnoncelli: il 63% sostiene che si uscirà dalla crisi da soli, senza aiuti endogeni. Ma ovviamente per gran parte delle persone i sacrifici sono stati già fatti. Almeno a livello individuale. E i risparmi devono andare tutti in case ed immobili. L’11% comprerebbero oro e gioielli. Il 61% pensa che non si uscirà dall’euro.

23.18 Agli italiani piace il governo Monti (64%). I ministri piacciono perché sono competenti (42%). Per il 65% degli italiani Berlusconi non ha più il senso della realtà. Ora i partiti: Pd, 28.6% PdL 24.3% Lega 8.6% UdC7%. Per Ipsos dunque UdC in calo. Centrosinistra al 46% se corre da solo. Allargato al centro 57,9%.

23.23 Per il 75% degli italiani se Monti governa bene è giusto che si ricandidi. Grande sostenitore di questa tesi è Alfano. “Ma Monti con chi si candida?”. “Secondo me lui sta li proprio perché non si è mai candidato con nessuno” risponde la Bindi. Floris annuncia che per Monti l’Eurogruppo è andato molto bene.

E ora “Alè”!

Dopotutto, domani è un altro giorno.

E adesso è tempo per il nostro pagellone!

(per continuare la lettura cliccare su “6”)

ALFANO – 6,5 – Dopo due puntate in cui Alfano era annunciato tra gli ospiti ma, per impegni sopraggiunti, è stato costretto a dare forfait, questa volta, a grande sorpresa lo troviamo in studio. Con la Bindi inizia con un momento di “volemose bene”, ma ci sono momenti di tensione, in seguito ai quali, però, non mancano di riappacificarsi. Per il resto, si supera nel contestare l’eccessivo utilizzo dei cartelli nella trasmissione.

BINDI – 5,5 – Grande clima di “volemose bene” con Alfano, per il resto alla lunga è un po’ pedante. MONOTONA

SALLUSTI – sv – Chiamare Sallusti per farlo intervenire così poco è come chiamare Robert De Niro per fare la comparsa. Mettergli il voto sarebbe come dare l’Oscar ad una un attore che si limita ad un’apparizione. CAMEO

OLIVERO – 6 – Un po’ in disparte, poco chiamato in causa, parla poco ma parla bene. RISERVA

VACIAGO & SALVINI & GIOVANNINI & VERZELLI – 6 – I tecnici di questi tempi vanno di moda…… I SOLITI TECNICI

FLORIS – 5,5 – Per la prima volta siamo un po’ cattivi col padrone di casa. Però, sui cartelli stava andando in palla. OCCHIO AI CARTELLI