Marò, nuovo rinvio e Bonino richiama ambasciatore italiano in India

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Il ministro degli Esteri Emma Bonino annuncia di aver “disposto” per conto del governo italiano l’immediato richiamo a Roma per consultazioni dell’Ambasciatore a New Delhi, Daniele Mancini”.

Ministro degli esteri Emma Bonino – Bonino motiva il richiamo dell’ambasciatore: “A fronte dell’ulteriore, inaccettabile rinvio deliberato questa mattina dalla Corte Suprema indiana dell’esame del caso dei fucilieri di Marina Latorre e Girone – ha detto ancora la titolare della Farnesina in una nota – l’Italia proseguirà e intensificherà il suo impegno per il riconoscimento dei propri diritti di Stato sovrano in conformità con il diritto internazionale. L’obiettivo principale dell’Italia resta quello di ottenere il rientro quanto più tempestivo in patria dei due Fucilieri”.

Angelilli (Nuovo Centrodestra) “Dall’India comportamento indegno” – Tra i primi a commentare la notizia del nuovo rinvio dell’udienza per i due marò italiano la vicepresidente del Parlamento europeo Roberta Angelilli: “L’ennesimo rinvio della decisione è assolutamente sconcertante: da due anni l’India ha sequestrato i nostri marò calpestando i diritti umani fondamentali e ogni trattato internazionale, un comportamento indegno di uno stato di diritto con istituzioni e tribunali che si rimpallano vergognosamente le proprie responsabilità, incapaci di prendere una decisione e strumentalizzando in maniera bieca la vicenda”.

Le mogli dei due soldati a Sanremo – “Siamo qui per dare voce a un’ingiustizia che dal 2012 Salvatore e Massimiliano stanno subendo. Vogliamo che il messaggio arrivi oltre i confini nazionali. Un’ingiustizia che due militari italiani in missione hanno subito da un governo con un inganno iniziato il 15 febbraio del 2012: da allora sono iniziati due anni di rinvii”. A dirlo sono le mogli dei due marò, Vania Ardito e Paola Moschetti, rispettivamente compagne di Salvatore Girone e Massimiliano Latorre. Le due donne hanno parlato nella sala stampa di Sanremo. “Non abbiamo mai perso la fiducia nelle istituzioni – spiegano – nonostante questo sia il terzo governo che dovrà occuparsene. A noi resta la fiducia ma sono loro che devono riportare a casa Salvatore e Massimiliano. Noi siamo qui per denunciare un abuso contro due persone innocenti. C’è bisogno di chiarezza, verità e giustizia”. E raccontano quanto sia difficile spiegare ai figli la situazione, “è dura dire a dei bambini piccoli che questa è la realtà, che i loro papà sono costretti a stare lì e che su di loro grava la possibilità della pena di morte. E’ inaccettabile che accada a due uomini dello Stato Italiano”.

Redazione