Roma: Marino si taglia lo stipendio

Marino

“Tenuto conto della crisi economica che stanno vivendo i cittadini e delle serie difficoltà finanziarie in cui versa il Comune, ho deciso di ridurre per il 2014 il mio stipendio del 10 per cento”: il sindaco di Roma Ignazio Marino si taglia la busta paga e invita manager delle municipalizzate ed assessori a fare altrettanto.

Marino ha spiegato la sua scelta con un post pubblicato sul suo sito personale, scrivendo che la sua amministrazione sin dall’insediamento ha avviato “un’azione ispirata a criteri di efficienza e sobrietà nell’uso delle risorse pubbliche, un’azione che è passata ad esempio attraverso l’eliminazione delle auto blu, la razionalizzazione dei costi con la delibera sulla centralizzazione degli acquisti, che a regime consentirà un risparmio di almeno 250 milioni di euro all’anno, e un taglio del 10 per cento al budget di ciascun assessore per incarichi di staff”.

Ignazio Marino

Ora Marino decide di fare un passo avanti e si taglia un pezzo dello stipendio: “mi aspetto uno sforzo analogo da tutti coloro che hanno a cuore la città di Roma” ha aggiunto, chiamando in causa assessori, manager delle aziende municipalizzate, staff dei componenti della giunta, “che non potranno percepire uno stipendio complessivo superiore a quello del sindaco”.

Marino scrive poi di ritenere necessario “un percorso nazionale di riflessione su tutte le di riconsiderazione delle retribuzioni più elevate”.

Una notizia che Mario Bertone, segretario generale della Cisl di Roma e Lazio, dice di aver appreso “con vivo interesse. Detto questo però, non possiamo non rilevare che, oltre il gesto simbolico del sindaco, serve anche e soprattutto un sistema di relazioni sindacali che parta dalla sottoscrizione del Protocollo che attendiamo da tempo. Solo così si potranno creare le condizioni effettive per una lotta agli sprechi e ai costi esorbitanti della politica che sia strutturale e non casuale”.

Soddisfatti i vertici della Uil: “un gesto encomiabile” ha dichiarato Pierpaolo Bombardieri, segretario generale della Uil di Roma e del Lazio, “in linea con la crisi economica del Paese e della nostra regione e in particolare è una risposta forte ai superstipendi dei dirigenti delle holding capitoline che, ricordiamo, superano in alcuni casi, il compenso annuo del presidente Obama. Ci auguriamo che i nostri manager seguano l’esempio del primo cittadino e, soprattutto, che il sindaco si impegni concretamente per combattere i privilegi di casta e contribuisca ad abbassare, oltre al proprio, gli stipendi dei Rockefeller romani”.

Antonio Scafati