Balotelli 2.0, si riparte da Liverpool dopo l'”errore” di tornare in Italia

balotelli-2.0-liverpool

La Premier League torna ad abbracciare Mario Balotelli. Liverpool è in festa per l’arrivo del bad boy italiano, costato poco più di 20 milioni di Euro e che sicuramente farà lievitare il numero degli spettatori all’Anfield Road, la casa dei Reds. Si conclude ( ufficialmente ) l’avventura in rossonero per Super Mario, tornato dopo un anno e mezzo nella sua amata Inghilterra.

BALO 2.0 – E’ il solito Balotelli quello che si presenta davanti alle telecamere della tv ufficiale del Liverpool. Non un campione di loquacità, ma in compenso tanti sorrisi e voglia di dimostrare al mondo il suo valore. Speriamo sia la volta buona. La Premier lui la conosce.

Nel suo curriculum non ci sono soltanto quelle scorribande notturne che l’hanno reso celebre, quel parco auto da far invidia agli sceicchi e tutti quegli intrallazzi con donne bellissime. C’è anche una bella esperienza al Manchester City, conclusasi forse troppo presto a causa di malumori con Roberto Mancini, il tecnico che lo ha coccolato più di tutti.

E poi in Inghilterra ritroverà Josè Mourinho il duro, che tanto l’ha fatto disperare ai tempi dell’Inter per le sue regole. Chissà cosa si diranno i due ( ammesso che si saluteranno ) quando Liverpool e Chelsea si sfideranno.

L’ITALIA, IL MILAN E LA CHAMPIONS – Balo non ama star a lungo davanti ad un microfono. Lo sappiamo: non ha mai avuto finora un buon rapporto con i giornalisti, sempre pronti a sputtanarlo alla prima “balotellata” ( in origine c’era la “cassanata” di Antonio Cassano, altra testa calda ). Ai suoi nuovi tifosi promette la Champions, nonostante una l’abbia già vinta con l’Inter ( “Ma non l’ho mai sentita mia” ), e ringrazia il Milan, o meglio “la famiglia Milan”, che tanto lo ha supportato dentro e fuori dal campo, aiutandolo nei momenti più difficili.

A distanza di non molto tempo, riconosce di aver commesso un errore, forse il più grave della sua carriera. “Il ritorno in Italia è stato un errore”, confessa, quindi indica il motivo che l’ha spinto a vestirsi di rosso, ovvero l’età media piuttosto bassa della rosa dei Reds. Coach Brendan Rodgers, l’uomo dei miracoli, è pronto a lavorare sodo su Super Mario, “un talento mondiale che ha scelto il posto giusto per essere aiutato ad imparare, a migliorare come calciatore”.