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Nozze gay, esplode la rivolta dei sindaci. Alfano “Contro di me violenza inaudita”

alfano

La netta presa di posizione del ministro Alfano di ieri mattina contro le nozze gay e l’annuncio di una circolare rivolta ai prefetti con un “invito formale al ritiro ed alla cancellazione” delle trascrizioni di nozze gay registrate all’estero scoppia il caso. Conseguenze: sindaci in rivolta e maggioranza divisa.

Tra i primi a protestare il sindaco di Bologna Virginio Merola (esponente del Pd): “Continuerò a trascrivere le nozze contratte all’estero tra persone dello stesso sesso. Sono il Sindaco di una città che vuole restare aperta ed accogliente e in prima fila nel sostenere i diritti civili. Bologna vuole restare una casa per tutti i cittadini, perché siamo tutti cittadini di serie A, senza discriminazioni. Non obbedirò a nessuna circolare. A noi non basta essere una città per bene, come siamo, ma vogliamo restare una città umana. E il Sindaco di una città così non può dare lo sfratto ai sentimenti”.

Contrario alla posizione di Alfano che il sindaco di Udine Furio Honsell: “una questione come questa non va risolta con circolari burocratiche, ma deve essere portata in Parlamento o davanti alla Corte costituzionale”.

E anche l’esponente del MoVimento 5 Stelle e sindaco di Parma Federico Pizzarotti è contro la posizione di Alfano e afferma si stare “dalla parte dei sindaci e contro Alfano”. Anche sul fronte politico non mancano le divisione sul tema ‘nozze gay’.

Sul fronte politico interviene il capogruppo del Pd Speranza: “Alfano si occupa con molta insistenza di nozze gay. Come se da questo dipendesse la sicurezza del Paese. E i diritti delle persone invece?”. Scalfarotto precisa: “Alfano non detta agenda governo diritti civili”.

speranza su nozze gay contro alfano

ALFANO “CONTRO DI ME VIOLENZA INAUDITA” – “Mi sono visto tirare addosso una quantità di insulti e di aggettivi di una violenza inaudita”. Alfano sottolinea di aver “solo esercitato la legge”. “Quello che mi ha davvero impressionato ieri – continua Alfano – a fronte di una direttiva ai prefetti che li invita a invitare i sindaci a rispettare le leggi e a non fare in Italia cose che le leggi non prevedono è che mi sono visto tirare addosso una quantità di insulti e di aggettivi di una violenza inaudita: da parte di associazioni e di giornalisti, e oggi da parte di titoli di giornali e di esponenti politici”. “Sulla registrazione delle nozze gay all’estero – ripete – ho solo esercitato la legge”. “Sulle unioni di fatto sono laico, ma – spiega – la famiglia non si tocca. Il matrimonio è solo quello tra un uomo e una donna”.