Escort: Nessuna estorsione a Berlusconi

Nessuna prova per ritenere che dietro l’elargizione di 500 mila euro fatta da Silvio Berlusconi a Gianpaolo Tarantini nel periodo marzo-luglio 2011 si sia celata un’estorsione. Con questa motivazione il gip di Roma Costantino De Robbio ha archiviato le posizioni dell’imprenditore barese, di sua moglie Angela Devenuto e di Walter Lavitola.

In particolare secondo il gup “le intercettazioni non hanno fatto emergere alcuna costrizione o minaccia esercitata sull’ex presidente del Consiglio”. Nell’ordinanza poi si sottolinea tra l’altro che i coniugi Tarantini in difficoltà economica hanno chiesto aiuto a Berlusconi tramite Lavitola, “ma non hanno in alcun modo minacciato, in caso di rifiuto, di coinvolgere Berlusconi nell’indagine barese o in quella in corso a Napoli”. Secondo il giudice delle indagini preliminari non emergono elementi che smentiscono la ricostruzione degli indagati e della stessa persona offesa “secondo cui si tratterebbe di elargizioni effettuate da Berlusconi per spirito di liberalità o per venire incontro a richieste di aiuto economico nei confronti di due soggetti stimati e in difficoltà materiale”.

La vicenda – Al centro della vicenda giudiziaria la famosa dazione fatta a Tarantini dall’ex premier, per il tramite dell’ex direttore dell’Avanti Lavitola. Vicenda che vedeva Berlusconi nella veste di parte lesa. L’ex capo di governo ha sempre sostenuto di non aver subito alcuna estorsione e di aver dato il denaro all’imprenditore barese ritenendolo «un amico in difficoltà».