Regionali Campania, Caldoro: “Renzi mi stima”

Stefano Caldoro spalleggiato da Matteo Renzi: la logica politico-partitica vorrebbe che il segretario del Pd – nella corsa al governatorato della Campania – facesse il tifo per l’uomo del suo partito, Vincenzo De Luca, mentre invece tesse le lodi del candidato del centrodestra.

In un’intervista a La Stampa infatti il presidente della regione Campania uscente (e ricandidato), Stefano Caldoro, ha dichiarato che tra lui e il premier c’è una stima e ammirazione reciproca: “C’è un forte livello di collaborazione e non posso negare l’esistenza di un rapporto istituzionale di grande cordialità e correttezza. Se la valutazione del premier sul mio operato è favorevole, perchè non dovrebbe farmi piacere?” ha dichiarato il governatore nel corso dell’intervista. Dall’altra parte c’è il presidente del Consiglio che ha definito il suo “avversario” una persona “seria e collaborativa”, mentre è di tutt’altro avviso riguardo al candidato del centrosinistra e ai personaggi che compongono le liste a suo sostegno, i cosiddetti “impresentabili” di De Luca.

Caldoro: “Io rottamatore come Renzi”

Sembra proprio che i due siano sulla stessa lunghezza d’onda su molti argomenti, e in particolare riguardo l’esigenza di “rottamare” una parte della vecchia classe dirigente e di attuare profonde riforme della costituzione.”Io penso che serva il bipolarismo e che occorra tararci sul sistema americano. Per farlo però non basta cambiare la legge elettorale, servirebbero delle riforme costituzionali che vadano in quella direzione. Il punto è la selezione della classe dirigente” sostiene infatti Caldoro, proponendosi come l’uomo del cambiamento per una regione afflitta da serie problematiche. Si autodefinisce il “rottamatore” della Campania, in pieno stile renziano, mentre difende il suo operato degli scorsi anni: “Ho sbloccato le assunzioni nella sanità, inaugurato ospedali. Ho ereditato la Concordia sugli scogli e l’ho fatta ripartire: non siamo ancora con i motori al massimo, ma il percorso è ancora lungo. E ho un giudizio etico e morale verso coloro che hanno distrutto la Campania. A mio parere non dovrebbero ricandidarsi. Non basta dare la colpa di tutto a Bassolino. Quella classe dirigente, di cui ha fatto parte anche De Luca, va rottamata“.