Arresti Expo, Lupi difende Cl “Non c’entra nulla” e attacca arrestati “Sono millantatori”

Netto intervento del ministro Lupi a proposito degli arresti legati agli appalti Expo. Il ministro, tirato in ballo nelle intercettazioni da Frigerio (uno degli arrestati), difende la sua onorabilità e prende le distanze dalle persone coinvolte che non esita a definire “millantatori”. Il ministro Maurizio Lupi a Repubblica: “Non ho mai sentito nessuno o ricevuto bigliettini da parte di chicchessia e mai avrei immaginato di poterne ricevere. Io rispondo del lavoro che svolgo e delle responsabilità che ho ovvero, dimostrare che in Italia si possono realizzare grandi opere e rivitalizzare il mercato dando a tutti la possibilità di partecipare nel rispetto della legalità. Non molliamo, andiamo avanti per realizzare l’Expo nei tempi stabiliti e nella lotta contro l’illegalità”. Il ministro delle infrastrutture Maurizio Lupi sul rapporto con Gianstefano Frigerio chiarisce: “Non lo vedo e non lo sento da quattro anni, e se avessi ricevuto un suo bigliettino lo avrei buttato nel cestino. È imbarazzante doversi giustificare per qualcosa che non sta nè in cielo nè in terra”.

Lupi su Comunione e Liberazione – “Non c’entra in nessuna indagine. È da sempre un movimento che educa la mia fede. Il punto è la responsabilità personale di ognuno di noi e se qualcuno sbaglia deve pagare”. “Domani con Renzi e Martina – sottolinea Lupi – incontriamo Regione, Comune e commissario Expo. Non dobbiamo arretrare di un centimetro, il nostro obiettivo è presentarci al mondo con le opere per l’Expo realizzate in tempo utile. La proposta di Renzi di affiancare al ministero il commissario anticorruzione Raffaele Cantone, è il segnale che non indietreggiamo”.