Processo Escort, Berlusconi si avvale della facoltà di non rispondere

berlusconi al telefono con braccio poggiato su automobile

Al Processo Escort di Bari, Silvio Berlusconi decide di avvalersi della facoltà di non rispondere. L’ex premier è stato citato come testimone nell’ambito del processo che vede imputate sette persone per associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento e lo sfruttamento della prostituzione e inerente alle feste organizzate tra il 2008 e il 2009 nelle residenze dell’ex Cavaliere.

In aula meno di due minuti

“Preferirei avvalermi della facoltà di non rispondere” ha affermato l’ex premier al presidente della Seconda sezione penale di Bari Luigi Forleo, su consiglio dei suoi due difensori, i parlamentari Niccolò Ghedini e Francesco Paolo Sisto.

Berlusconi, comunque, non è considerato un teste puro perché è imputato in un procedimento connesso, ossia quello per cui, secondo l’accusa, l’ex Cavaliere avrebbe indotto, insieme all’ex direttore dell’Avanti Walter Lavitola, l’imprenditore Gianpaolo Tarantini a rilasciare dichiarazioni mendaci ai magistrati, impegnati nelle indagini sulle escort. È durata, dunque, un paio di minuti la presenza in tribunale dell’ex premier: il tempo di dare le generalità al giudice, di scattare una fotografia con una avvocatessa e una sua cliente e di imboccare un’uscita secondaria.

Patrizia D’Addario in lacrime: “Mi ha rovinato la vita”

Non c’è stato, poi, l’incontro tra Berlusconi e Patrizia D’Addario, che è giunta nel tribunale del capoluogo pugliese proprio mentre l’ex premier stava andando via. “Sono arrivata tardi apposta perché non volevo incontrarlo” ha affermato la donna ai microfoni dei giornalisti.

“Avrei tante cose da dirgli che preferisco non vederlo” ha aggiunto la D’Addario, che ha affermato anche che “la mia vita è stata rovinata e questo messaggio glielo invierò in una lettera”. “Io ho solo raccontato la verità rispondendo alle domande di magistrati e invece mi dipingono come la escort che lo ha inguaiato” ha, poi, continuato la donna, sostenendo che “ne vogliono fare un santo con l’aureola” e che “questo non è giusto”.

Con voce rotta dal pianto, poi, D’Addario ha concluso di essere stata “l’unica ad aver subito in tutti questi anni”, ribadendo che “non sono una escort e ho sempre detto la verità”.