Iran, Mogherini esulta: “UE tra principali beneficiari di questo accordo”

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“Sono convinta che l’Unione Europea in particolare abbia un grande interesse in quello che succederà da adesso in poi. Siamo i più vicini all’Iran geograficamente e storicamente, condividiamo millenarie radici culturali, siamo stati il loro primo partner commerciale. E condividiamo una regione, quella mediorientale, che è in fiamme. Credo che l’Europa sia uno dei beneficiari maggiori di questo accordo, che è positivo per tutto il mondo”. Esulta Federica Mogherini, Alto rappresentante Ue per la politica estera e la sicurezza, in merito all’accordo nucleare tra Iran e gruppo dei 5+1.

Intervistata dal Corriere della Sera, la Mogherini spiega: “L’accordo è una vittoria globale su tre livelli”. Il primo è “quello della non proliferazione nucleare: quindi stabilità e sicurezza per la regione”. E sul punto cerca di tranquillizzare i principali detrattori, come Israele: “Dovrebbero pensare alle conseguenze che avrebbe avuto un annuncio di segno opposto: avremmo una escalation militare ingestibile nella regione con effetti drammatici per le sue popolazioni e negativi per l’Europa”. E, contattata anche da Repubblica, aggiunge: “A Israele chiedo di avere fiducia. Non nei confronti dell’Iran. Ma verso quella grande parte del mondo che ha lavorato a lungo per un accordo che ha sottoscritto in modo compatto. Anche per la sua sicurezza”.

Nucleare Iran, la soddisfazione di Lady Pesc

Riguardo agli altri due livelli, Lady Pesc chiarisce: “è un investimento sulle giovani generazioni iraniane, che oggi salutano con entusiasmo la notizia”. Il terzo punto è” la dimensione regionale e internazionale: il capitale politico speso in questo esercizio porterà dei dividendi per una leadership iraniana che ha scommesso sul dialogo, sulla cooperazione e la trattativa, assumendosi una responsabilità importante”. E poi guarda sul medio termine: “Se da domani Teheran cominciasse a investire in nuovi rapporti con i Paesi vicini, basati sull’idea della fiducia e sostenuti dalla comunità internazionale, il Medio Oriente e il mondo potrebbero essere diversi da qui a 10 anni”.