Funerale Casamonica a Roma: il giorno dopo divampa la polemica

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Il funerale in pompa magna del boss Casamonica celebrato in stile Padrino continua ad alimentare la polemica politica. Il prefetto di Roma Franco Gabrielli ha chiesto chiarimenti alla questura di Roma, ai carabinieri, ai vigili urbani (che hanno fatto strada ai 12 suv, carichi di fiori, che precedevano la grande carrozza nera con la salma, ma loro negano tutto) e al Campidoglio. “È accaduta una cosa grave. Stigmatizzabile. Non doveva accadere”. Una volta raccolti gli elementi sull’accaduto Gabrielli invierà una relazione al ministro dell’Interno Angelino Alfano.

Per il MoVimento 5 Stelle “il funerale del boss Casamonica è stato un vero insulto a tutti i cittadini onesti di Roma ma anche ai cittadini italiani. Un’ostentazione di potere squallida che offende il convivere civile”. A esprimere il proprio disappunto sono i componenti Cinque Stelle della Commissione Antimafia. “Le scene di ieri nella capitale hanno scavato una ferita profonda nella coscienza degli onesti. Lo Stato appare inerte, impreparato, colto di sorpresa”. “Alfano, il peggior ministro dell’Interno di sempre, che il 27 agosto dovrà relazionare sullo scioglimento per mafia di Roma cosa farà?”, si chiedono i Cinque Stelle. “Dirà ancora che non c’è mafia e non ci sono infiltrazioni? O avranno bisogno di un altro funerale per capire chi comanda davvero nella capitale d’Italia?”. “Se la politica è così indignata il 27 agosto Alfano e Renzi devono sciogliere il comune di Roma e Marino potrebbe avere un sussulto di dignità a dimettersi, dal momento che non sa mai nulla di cosa accade nella sua città, nemmeno di un elicottero che gira lanciando petali di rosa”.

A tutti coloro che si indignano, giustamente, per i funerali sfarzosi di uno dei tanti “padrini” di Roma, chiedo…

Posted by Alessandro Di Battista on Giovedì 20 agosto 2015

 

Casamonica, hastag Alemanno

Impazza su twitter l’hashatag ‘Alemanno‘. Alle 9.20 di oggi si piazza in quinta posizione tra i trend topic in Italia. Tutta colpa della famosa foto della cena del 2010 che immortala l’ex sindaco di Roma con Salvatore Buzzi, Luciano Casamonica e l’attuale ministro del Lavoro Giuliano Poletti. Da ieri l’immagine, con commenti e sfottò, sta rimbalzando sui social network, sulla scia delle polemiche per il trionfale funerale nella capitale del vecchio boss Vittorio Casamonica.

Enac, sospende il pilota dell’elicottero

L’Enac sta per disporre la sospensione cautelativa della licenza del pilota ai comandi dell’elicottero che ieri ha lanciato petali di rosa sul funerale di Casamonica, dando relativa informazione alla Questura di Roma. Lo si legge in una nota, che precisa che “non è stata data alcuna autorizzazione, da parte dell’Enac, al volo o al sorvolo della città di Roma”.

Il parroco si difende, Salvini ironizza

“Probabilmente sì, celebrerei di nuovo i funerali”. Così a Sky Tg24 don Giancarlo Manieri, parroco della chiesa di Don Bosco a Roma, risponde sulle esequie celebrate ieri del boss Vittorio Casamonica. “Non ho avuto nessuna indicazione da parte della Curia. Che cosa dovevo fare? – chiede il parroco – Io faccio il mio lavoro e faccio il parroco, non spettava a me bloccare un funerale. Ho saputo che avevano appiccicato dei manifesti, che sono stati tolti subito, perché me lo hanno detto i miei collaboratori; poi dicono che abbiano messo l’altro, con il vestito da Papa, ma non l’ho assolutamente visto e non lo sapevo, perché non sono uscito”. Le parole del parroco vengono subito commentate dal segretario della Lega, Matteo Salvini. “Funerale sfarzoso per il boss di un clan romano, il parroco dice lo rifarei. Ma per qualche vescovo il nemico è la Lega. Perchè? Forse l’8 per mille di un boss fa più gola”. A difendere il parroco ci pensa l’arcivescovo di Monreale Michele Pennisi che nel 2007 negò i funerali al capocosca di Gela Daniele Emmanuello: “Credo però davvero che non spettasse al parroco vigilare, ma ad altri, a chi ha concesso i permessi”.

Bindi: scene preoccupanti

Quelle del funerale del boss Casamonica “sono scene molto preoccupanti, una risposta a quanti in questi mesi hanno parlato di esagerazioni o hanno addirittura negato la presenza della mafia nella capitale”. Lo dice al Gr1 Rosy Bindi, Presidente dell’Antimafia. “È una ferita grave per l’Italia. Lo è in qualunque parte del paese si verifichi. Quando però tutto questo accade nella capitale certo anche i riflettori del mondo sono più attenti”. “Io credo – sottolinea la Bindi – che le istituzioni in questi anni abbiamo assicurato alla giustizia molti mafiosi ed abbiano affermato la forza della legge, ma c’è da fare ancora molto se siamo a questo punto. La parte principale la dobbiamo fare tutti insieme. C’è ancora troppo negazionismo. Pensare che questo sia un problema che riguarda altri? Purtroppo riguarda tutti, riguarda casa nostra, riguarda la capitale d’Italia”. Il presidente del Pd Matteo Orfini, via twitter, promette che fatti come questo non accadranno mai più. “Mai più. Roma non può essere sfregiata da chi la vorrebbe far diventare un set del Padrino”.

Marino: “Intollerabile”

Anche il Comune di Roma ha commentato l’accaduto. Dure le parole del sindaco Ignazio Marino. “E’ intollerabile che i funerali siano strumenti dei vivi per inviare messaggi mafiosi. La mafia a Roma esiste, come in Italia e in molti altri Paesi. E’ stato un funerale a svelare al mondo il contesto criminale nel quale la mia Amministrazione si è trovata, sin dall’inizio, ad operare”. Gli fa eco l’assessore alla legalità di Roma Alfonso Sabella: “Certamente si poteva e si doveva evitare. Se non si è evitato è perchè Roma non ha ancora gli anticorpi necessari per comprendere e prevenire cose di questo tipo: l’esistenza della mafia è stata negata fino a pochissimo tempo fa”. 

Ferrara controcorrente

Chi non si unisce all’indignazione generale è l’ex direttore del Foglio, Giuliano Ferrara. “Ognuno seppellisce i suoi familiari e amici come gli pare. Anche i Casamonica. Classe politica e giornalistica si occupino piuttosto di una sospensione della realtà chiamata Mafia capitale”.

Il nipote di Casamonica: “Per noi era il re di Roma”

“Vittorio Casamonica Re di Roma? Nel gergo nostro, nella nostra cultura significa che per noi è un re, il nostro re di Roma”. Così Luciano Casamonica, nipote del boss i cui funerali sono stati fatti ieri a Roma. “Dicono che era un boss. Mio zio era conosciutissimo perchè lui comprava e vendeva auto. Se n’è andata una parte del nostro cuore. Se io faccio un matrimonio e prendo la Rolls Royce non è che c’è la mafia. Noi Casamonica abbiamo sempre fatto le feste alla grande, da quando siamo qui a Roma. Signor Alfano non siamo mafiosi, non siamo persone cattive”. E ancora “Perchè i politici parlano e infangano il nome dei Casamonica? I politici cosa vogliono dai Casamonica? Nostro zio non era un boss era una brava persona. Noi siamo stufi. La mafia è dentro la politica. Non siamo mafiosi. Siamo gente onesta che vuole lavorare. Noi i funerali così li faremo sempre. Non abbiamo lanciato nessun messaggio”.