Parigi e la Belle Epoque sbarcano a Roma con Toulouse-Lautrec

opera di toulouse lautrec

A cosa vi fa pensare il Moulin Rouge? Probabilmente, in prima battuta, all’omonimo film con Nicole Kidman. Subito dopo, quasi certamente, a uno dei più importanti artisti francesi dell’Ottocento, Henri de Toulouse-Lautrec. Quest’ultimo è protagonista di una mostra inaugurata nei giorni scorsi presso il Museo dell’Ara Pacis di Roma. L’esposizione, patrocinata dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e Arthemisia Group, in collaborazione con Zètema Progetto Cultura, potrà essere visitata fino a maggio 2016.

I curatori dell’iniziativa sono Zsuzsa Gonda e Kata Bodor, che hanno selezionato 170 litografie dell’artista, tra cui otto affiches e due copertine degli album della cantante e scrittrice francese Yvette Guilbert, provenienti dal Museo di Belle Arti di Budapest. L’intento è raccontare la parabola creativa che ne ha caratterizzato gli ultimi anni di vita, quelli dal 1891 al 1900.

Toulouse-Lautrec e la Parigi notturna

La Parigi notturna tra bordelli e teatri, le soubrette del varietà, le corse dei cavalli, e le più importanti invenzioni del periodo a cavallo tra Otto e Novecento. Sono queste le sezioni tematiche attraverso cui si snoda il percorso espositivo. Il pubblico può quindi ammirare opere come  L’inglese al Moulin Rouge, Il fantino e Gita in campagna, e, contestualmente, (ri) scoprire spaccati della capitale francese immortalati da foto e riprese cinematografiche dell’epoca. È inoltre disponibile un’applicazione interattiva che illustra le tecniche litografiche e di stampa utilizzate da Toulouse- Lautrec.

La materia prima dall’artista era la gente, “oggetto” privilegiato della sua attenzione, catalizzata, principalmente, da luoghi come Montmartre. Gli ingredienti del suo successo sono stati i colori accesi, accostati in modo tale da far scoccare la scintilla dei contrasti, le forme morbide e ondulate e le scene di vita del proletariato, “immortalato” nei suoi momenti di svago. Toulouse- Lautrec ha conquistato così la borghesia francese aprendo peraltro la strada alla comunicazione pubblicitaria (locandine, manifesti…).

La sua morte precoce, causata dalla fatale combinazione tra alcool e sifilide, è stata una sorta di crudele contrappasso al suo sfrenato vitalismo, che però non ha impedito a quest’ultimo dio far risuonare, squillante, la sua eco fino ai giorni nostri.