Sondaggi politici: gli americani si sentono meno sicuri

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Sondaggi politici: gli americani si sentono meno sicuri

Gli americani nel 2016 si sentono molto meno sicuri rispetto a due anni fa. A rilevarlo è l’ultimo sondaggio Gallup – l’istituto di ricerca demoscopica che svolge ricerche a livello nazionale – relativo al periodo 6-10 gennaio 2016 e pubblicato due giorni fa. Il rilevamento mette in evidenza come la soddisfazione degli americani in materia di sicurezza contro il terrorismo sia scesa di ben 26 punti percentuali dal 2014 al 2016. Se infatti due anni fa il gradimento degli americani rispetto alle norme in materia di sicurezza superava i due terzi dei cittadini americani (69%), nel 2015 questo è calato del 10% (59%) fino a ridursi di altri 16 punti percentuali (43%) all’inizio di quest’anno, ampiamente sotto la metà dei cittadini americani.

 

 

I risultati del sondaggio Gallup si muovono sulla stessa scia dell’ultimo rilevamento del Pew Research Center che, a inizio dicembre scorso, aveva messo in evidenza come la percentuale degli americani favorevoli all’operato dell’amministrazione Obama nell’ambito della lotta al terrorismo era piombata in un anno dal 72 al 46% (-26%).

 

L’Istituto di Statistica nota inoltre che la sicurezza dagli attacchi terroristici è stato uno degli argomenti che negli ultimi anni aveva riscosso maggior successo tra i cittadini americani. In particolare tra il 2012 e il 2015 questo tema si era sempre classificato tra le prime due posizioni delle 16 totali nel sondaggio annuale sullo “stato d’animo degli americani”. Oggi invece si trova al quinto posto dopo “integrazione con le persone omosessuali” (60%), “preparazione e forza militare” (59%), “stato della sanità” (53%) e “qualità dell’ambiente” (53%).

Il sondaggio è una diretta conseguenza delle stragi terroristiche di Parigi del 7 gennaio 2015 (Charlie Hebdo) e del 13 novembre scorso, ma soprattutto dell’attentato di San Bernardino (California) dello scorso 2 dicembre in cui due terroristi islamici avevano assaltato un centro per disabili provocando ben 14 morti. Proprio ieri la rivista ufficiale dello Stato Islamico (Isis), Dabiq, dedicava alcune pagine agli Stati Uniti con annesse ulteriori minacce: “Non è stata la prima strage – scrivono i terroristi dell’Isis – e con l’autorizzazione di Allah non sarà l’ultima”.

Sondaggi politici: elettori repubblicani i più impauriti

Sviscerando i dati emersi nel sondaggio, Gallup rileva come ci sia una vera e propria spaccatura tra i sostenitori dei due partiti politici americani: infatti solo un quarto degli elettori repubblicani (24%) si sentono al sicuro contro il 56% degli elettori democratici. Questo gap è aumentato esponenzialmente negli ultimi due anni: nel 2014 infatti il 66% dei repubblicani era soddisfatto delle misure contro il terrorismo a soli 10 punti di distacco dai democratici (76%).

Un’altra divisone netta si rileva sotto l’aspetto geografico: il Midwest (12 stati) è la regione in cui si rileva il tasso di gradimento più basso. Questo dato riflette in maniera coerente ciò di cui abbiamo parlato prima sulla netta divisione politica tra gli intervistati. Infatti dei 12 stati che tradizionalmente fanno parte del Midwest, 10 sono amministrati da governatori repubblicani – tra cui il candidato alla Presidenza John Kasich (Ohio) – mentre solo 2 sono governati da democratici (Minnesota e Missouri).

 

Terrorismo, Obama: “Isis obiettivo numero 1”

La lotta contro il terrorismo è uno dei temi-chiave su cui ruoterà la campagna elettorale per tutto il 2016, fino alle Presidenziali del prossimo 8 novembre. Esso rappresenta uno dei fronti di maggior presa sugli elettori e in particolare tra quelli repubblicani che da mesi imputano ad Obama di aver sottovalutato la forza dell’Isis a livello globale. Probabilmente la lotta al terrorismo rappresenta l’unico elemento di unione all’interno della frammentata fronda repubblicana. Nonostante questo, nel suo ultimo discorso sullo Stato dell’Unione il Presidente Obama – dopo aver rivendicato l’uccisione di Osama Bin Laden (2011) (“se dubitate dell’impegno dell’America, chiedete a lui”) – ha messo nel mirino “Isis e Al Qaeda” perché “la priorità numero uno è proteggere il popolo americano e braccare le reti terroristiche”. “Queste ultime – ha concluso Obama di fronte al Congresso riunito – rappresentano una minaccia diretta per il nostro popolo, perché nel mondo di oggi anche un pugno di terroristi che non danno alcun valore alla vita umana, compresa la propria, sono in grado di fare un sacco di danni”.

Giacomo Salvini

Twitter @salvini_giacomo