Sondaggi politici: adozioni gay, gli italiani restano contrari

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Sondaggi politici: adozioni gay, gli italiani sono contrari

Sì al riconoscimento delle unioni civili ma no alle adozioni gay. Il quadro che emerge dal sondaggio condotto da IPR Marketing per Porta a Porta conferma un atteggiamento piuttosto perplesso da parte degli italiani nei confronti della cosiddetta stepchild adoption – cioè l’adozione dei figli del partner – per le coppie dello stesso stesso.

Sondaggi politici: italiani contrari alle adozioni gay

Mentre la maggioranza relativa degli intervistati è favorevole al riconoscimento delle unioni civili gay (46%, a fronte di un 42% di contrari), il rapporto si rovescia in merito alla possibilità di adozione per le suddette coppie, con un 48% di contrari ed un 40% di favorevoli. Da segnalare come a trainare i favorevoli siano più gli elettori del M5S che quelli del PD, con un 58% di grillini aperti alle adozioni gay, a fronte di un 50% tra gli elettori dem.

Anche il tema della maternità surrogata – il cosiddetto “utero in affitto” – fa registrare pareri diametralmente opposti, a seconda che si tratti di coppie eterossessuali (53% di “sì”) o omosessuali (71% di “no”).

Molta meno distanza vi è invece per quanto riguarda l’estensione di diritti e doveri nelle coppie civili, perlomeno per quanto riguarda il ricovero ospedaliero ed il mantenimento economico in caso di rottura della coppia. Notevoli divergenze permangono invece su temi come eredità, agevolazioni e pensioni di reversibilità.

Altissimo invece il gradimento degli italiani nei confronti del riconoscimento delle unioni civili tra eterosessuali, con un 75% di favorevoli. Anche qui a guidare il gruppo sono gli elettori grillini 83%), anche se la distanza con quelli dem si assottiglia (80%).

Netta separazione tra coppie eterosessuali e gay anche per quanto riguarda il tema della progressiva equiparazione ai matrimoni.

Come evidenziato nella tabella precedente, IPR a margine ha anche chiesto agli italiani un’opinione sul licenziamento dei cosiddetti “fannulloni” tramite apposito decreto, ottenendo un ampio sostegno alla misura di legge.