Roma: iperbole di una città martoriata?

“Roma stuprata dalla cattiva politica”, “Roma come L’Aquila: terremotata”, Roma una città in “decomposizione come Palmira”. Non sono titoli di giornale, ma dichiarazioni che – trasversalmente da destra a sinistra, passando per i non collocati – candidati a sindaco o politici che l’Urbe l’hanno guidata, stanno facendo in questi giorni, evidenziando lo stato di degrado della città.

Da Raggi a Bertolaso, l’immagine di una Roma sfiorita

Virginia Raggi, fresca di nomination via web da parte dei 1.734 attivisti del Movimento Cinque Stelle che l’hanno votata, non usa mezzi termini per descrivere quanto accaduto nella città: “Roma è una città stuprata da una cattiva politca e da una cattiva amministrazione”. “Un intreccio malato tra politica, sindacati e corruzione” ha detto la Raggi, che ha citato anche Livorno, dove, a suo dire, “i sindacati sono scesi in piazza per difendere tessere e privilegi”.

Anche Guido Bertolaso, candidato del centro-destra, non ci va di certo leggero. “Io lavoro per ricostruire Roma. È una città bombardata, non me ne vogliano i cittadini aquilani, ma Roma è una città terremotata” ha affermato l’ex Capo della Protezione Civile a Repubblica tv, che ha parlato di una “grande colpa”: “se prendo un impegno lo porto fino alla fine”.

Gli aquilani, però, non hanno preso tanto bene il paragone e con una lettera mettono in guardia i romani: “Cari romani, con questa lettera vorremmo raccontarvi brevemente tutti i danni, le speculazioni e le ingiustizie che ha causato Guido Bertolaso sul nostro territorio: L’Aquila” scrivono i comitati del capoluogo abruzzese – dal 3.32 ad Appello per L’Aquila, passando per Legambiente, Unione degli Studenti L’Aquila, Asilo Occupato L’Aquila e Link Studenti indipendenti – nella quale, in chiusura, viene rivolta una domanda all’ex sottosegretario: “Bertolaso, ma non ti vergogni neanche un po’?”

Dal canto suo, però, Bertolaso rivendica con orgoglio quanto fatto all’Aquila: “Tutto il sistema di Protezione civile, i vigili del fuoco, le forze armate, le forze dell’ordine, il volontariato ha svolto un lavoro esemplare, un gioco di squadra magnifico. Quelle che sono poi le calunnie scritte da pochi rappresentanti della società aquilana lasciano il tempo che trovano” ha commentato il candidato sindaco ai microfoni del Tg1.

Rutelli: “O statura europea o non c’è speranza”

L’affondo più pesante, però, è quello che fa l’ex sindaco Francesco Rutelli che, in un’intervista al Corriere della Sera, parla della Capitale. “Se la politica non mette in campo un governo di statura europea, non c’è speranza”, ha affermato l’ex primo cittadino, citando ‘il fondo limaccioso’ di cui parlava circa una quarantina di anni fa Maurizio Ferrara”.

Insomma, per Rutelli, “lo stato dell’amministrazione è in profonda decomposizione”, “la sfiducia dei cittadini è al massimo” e “negli uffici la corruzione è elevatissima”. “Le colpe sono diffuse” ha spiegato l’ideatore de La prossima Roma, ha parlato dei litigi all’ordine del giorno nella Camera di Commercio, al vuoto imprenditoriale “assoluto”, che rendono la città un “deserto”.

Un quadro iperbolico?

Ritratto a tinte fosche e vagamente iperbolico o la triste condizione di una città martoriata dagli scandali? Da romano, chi scrive, non può fare a meno di sottolineare che nel quadro dipinto ci sia tanta verità e che il degrado sia spesso presente e sotto diverse forme. Lasciamo che il lettore si faccia un’idea di quello che si possa trovare in alcune strade della Capitale, in genere più periferiche, postando alcune foto scattate proprio in un’area della periferia nord di Roma.