Sondaggi M5S: l’effetto Casaleggio non c’è

sondaggi m5s grillo e casaleggio in una casa davanti a una scrivania

Sondaggi M5S: l’effetto Casaleggio non c’è

Dopo la morte di Gianroberto Casaleggio molti, dentro e fuori al Movimento 5 Stelle, si chiedono chi sarà il prossimo leader con Beppe Grillo ritornato da tempo a calcare i palcoscenici di mezza Italia. E soprattutto ci si chiede se la prematura scomparsa dell’ideologo grillino avrà delle ripercussioni sulle prossime tornate elettorali a partire dalle amministrative di giugno. Potrebbe, insomma, verificarsi nuovamente quello che gli storici e i politologi chiamarono “effetto Berlinguer” riferendosi al sorpasso del Partito Comunista Italiano sulla Democrazia Cristiana alle elezioni europee del 1984 sulla scia della morte del segretario comunista? Ad oggi, secondo le prime rilevazioni demoscopiche, la situazione sembra incerta e una risposta precisa alla nostra domanda non può essere ancora fornita.

Sondaggi M5S: nessun “effetto Casaleggio”

Dopo la scomparsa del fondatore infatti tre sono i sondaggi commissionati riguardanti le intenzioni di voto degli italiani. La prima rilevazione in ordine cronologico risale al 14 aprile realizzata da Swg. Secondo l’istituto diretto da Enzo Risso il rimbalzo del M5S post-Casaleggio sarebbe di ben 0,9 punti percentuali passando dal 24,3% al 25,2% nel giro di una settimana, consolidando così il secondo posto dopo il Partito Democratico (che al contrario scende dello 0,6%).

Questo è l’unico sondaggio realizzato fino ad oggi che potrebbe far pensare ad un “effetto Casaleggio”. Sì, perché le due misurazioni successive di Ixè e Emg non forniscono riscontri all’ipotesi di una risalita del Movimento dopo la morte del suo fondatore. Il primo sondaggio – realizzato dall’istituto demoscopico Ixè per Agorà – fotografa addirittura una caduta dello 0,4% del Movimento 5 Stelle pari a quella di un Partito Democratico dilaniato dallo scandalo Petroli che ha investito il ministro Guidi.

Tutto invariato invece secondo la rilevazione di Emg per il Tg La 7 realizzato tra sabato e domenica (quindi il più recente dei tre). Secondo l’istituto diretto da Fabrizio Masia infatti i 5 stelle si attestano alla stessa posizione (con identica percentuale, 27,3%) della settimana precedente pur risultando vincenti in un ipotetico ballottaggio contro Partito Democratico o un listone di centrodestra. Insomma, forse è ancora presto per dirlo ma per ora sembra non esserci alcun “effetto Casaleggio” sulle prospettive future del Movimento 5 Stelle.

Movimento 5 Stelle post-Casaleggio: Di Maio è il nuovo leader

Intanto inizia oggi il viaggio a Londra del vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, da molti visto come nuovo leader designato del Movimento. Tecnicamente la sua è una visita istituzionale come Presidente del “Comitato di vigilanza sull’attività di comunicazione della Camera” tanto che sarà accompagnato dal deputato di Fratelli d’Italia Edmondo Cirielli. In realtà secondo quanto filtrato nei giorni scorsi, ci sarà tempo anche per un incontro nella city con imprenditori e banchieri per continuare a tessere quella fitta rete di rapporti iniziata con l’incontro dello stesso Di Maio con gli ambasciatori europei di fine marzo.

Nelle prossime settimane il vicepresidente della Camera continuerà il suo giro “istituzionale” nelle più importanti cancellerie europee: tra il 9 e il 13 maggio farà tappa prima a Parigi e poi a Berlino. Poi, a metà maggio, il ritorno a Roma per concentrarsi sulla campagna elettorale che a quel punto entrerà davvero nel vivo. Sì, perché i 5 stelle tengono molto alle prossime amministrative che potranno incoronarli sia a Roma che a Torino (nessuna chance invece a Milano e a Napoli). Di Maio infatti vuole dedicare la vittoria – più che probabile – di Virginia Raggi proprio a Casaleggio. Per poi, raccogliere definitivamente la sua pesante eredità.

 

Giacomo Salvini

Twitter @salvini_giacomo