Sciopero Rai, il Garante: “Protesta illegittima”

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Continua lo scontro tra i sindacati e il premier Renzi in vista dello sciopero generale della Rai, il prossimo 11 giugno. Ieri i vertici sindacali hanno inviato una nota alla Commissione di Garanzia per l’Attuazione della Legge sullo Sciopero nei Servizi Pubblici Essenziali in cui confermano lo sciopero di tutti i dipendenti della Rai. Braccia incrociate per l’intera durata di ciascun turno di lavoro, su tutto il territorio nazionale. Blocco totale del servizio pubblico. Una mossa dura all’indirizzo del premier, che aveva definito “umiliante” lo sciopero indetto dai lavoratori della Rai per protestare contro il taglio di 150 milioni di euro. Non si è fatta attendere la risposta del Garante che ha, di fatto, bocciato la protesta: “lo sciopero indetto dai sindacati Rai per il prossimo 11 giugno è illegittimo” si è limitata a sentenziare la stessa Commissione in serata. 

Ma i sindacati non ci stanno e annunciano ricorso. Compatti Cgil e Uil mentre, con una dichiarazione del segretario Fistel Cisl, Vito Vitale, la Cisl annuncia che “non farà ricorso al Garante e quindi non conferma lo sciopero della Rai previsto l’11 giugno”.  Sul piatto la volontà, invece,  di “aprire il dialogo sul futuro dell’azienda” con il governo fanno sapere dalla Cisl. “Siamo intenzionati a insistere, le vertenze si fanno così” ha tuonato, invece, la leader Cgil Susanna Camusso. “È grave sostenere che lo sciopero è umiliante – ha continuato il segretario – qualunque controparte dovrebbe sapere che lo sciopero è una cosa normale. Se cambiano le cose, siamo pronti a discutere” ha concluso la Camusso. Renzi “avrebbe dovuto affrontare i problemi Rai come un vero capo di governo. C’è una questione governance e quindi, per esempio, dirci come i partiti, compreso quello di cui lui è il segretario, non debbano metterci bocca sulle questioni Rai” ha rilanciato Angeletti per il quale la vera necessità è  “fare un vero piano di rilancio e sviluppo. Cioè l’esatto contrario di quello che ha invece fatto”. 

In contemporanea, proprio nella tarda serata di ieri, le Commissioni Finanze e Bilancio del Senato hanno approvato un emendamento che esclude la Rai dai tagli previsti a carico delle società partecipate dallo Stato. La misura è compresa nelle modifiche  all’articolo 20 del decreto Irpef. Confermato, invece il taglio di 150 milioni a carico della Rai. Salve invece le sedi regionali. 

Carmela Adinolfi