Comunali Milano, le squadre di Sala e Parisi

Comunali Milano, Parisi e Sala

Da una parte le carte sono già state scoperte, dall’altra ci si appella alla riservatezza più totale. La sfida di Milano tra Giuseppe Sala (centrosinistra) e Stefano Parisi (centrodestra) che si concluderà con il ballottaggio di domenica, si gioca anche a colpi di nomi. L’ex amministratore delegato di Expo ha già annunciato quattro nomi di peso della sua possibile amministrazione: Umberto Ambrosoli, Emma Bonino, Linus (Pasquale di Molfetta) e Gherardo Colombo. Quest’ultimo sarebbe chiamato a guidare il comitato per la trasparenza e la legalità del Comune, un’istituzione che oggi non esiste e che Sala vorrebbe istituire se venisse eletto Sindaco. Stefano Parisi invece ha deciso di tenere tutti sulle spine ancora per un po’: “se venissi eletto nominerò la giunta entro una settimana, dieci giorni – ha annunciato martedì a Repubblica Tv – saranno persone competenti e non nomi di bandiera”. Qualche nome per la verità è iniziato a circolare anche per l’ipotetica giunta Parisi: Enrico Ruggieri (spinto da Matteo Salvini) e Anna Maria Bernardini de Pace. Ma finora sono solo indiscrezioni.

Comunali Milano, la squadra di Sala: Bonino, Linus e Colombo

Oltre ad Ambrosoli, le altre nomine già ufficializzate da Sala hanno tutte alle spalle una logica politica. In primis, Emma Bonino che non entrerà in giunta ma farà da consigliere a Sala sulle questioni relative alla politica estera e immigrazione. La scelta dell’ex Ministro degli Esteri del governo Letta, come ha scritto stamani Il Fatto Quotidiano, è stata caldeggiata dall’ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ed è strettamente legata all’unico apparentamento ufficiale di questi ballottaggi: ovvero quello dei Radicali che hanno deciso di sostenere Sala dopo i 10mila voti ottenuti al primo turno (1,87%). Poi c’è Gherardo Colombo che si occuperà di legalità. L’ex pm di Mani Pulite sarà affiancato da un pool di tre esperti: la Presidente di Transparency Mara Brassiolo, l’avvocato Stefano Nespor e il contabile Federico D’Andrea. Nel marzo scorso proprio Gherardo Colombo era stato tentato dalla sinistra milanese di candidarsi in opposizione a Giuseppe Sala. Poi, però, l’ex magistrato aveva chiuso la porta a questa ipotesi. “Credo che la direzione e il senso del mio impegno non siano in questo momento in sintonia con il ruolo di sindaco” aveva scritto l’ex pm in una nota. Ora, se Sala venisse eletto, Colombo rientrerebbe a Palazzo Marino da un’altra porta, comunque prestigiosa. La mossa ad effetto del candidato Pd serve soprattutto a cercare di recuperare quei 90 mila voti persi tra il 2011 e il primo turno di due settimane fa. Oggi l’ex ad di Expo ha anche incassato l’endorsement del Presidente del Consiglio Comunale e candidato della sinistra (19mila voti al primo turno, 3,50%) Basilio Rizzo. Chissà che anche per lui non ci possa essere un posto in giunta. Infine, Linus. Nessuna ragione politica alle spalle, se non quella di attirare alle urne un po’ di giovani che vedono nel direttore artistico di Radio Deejay uno dei principali showman della radiofonia italiana. “Sono in una fase della vita in cui ho voglia di metter la mia esperienza a disposizione degli altri – ha dichiarato martedì al Corriere della Serami occuperò di eventi e di giovani”. Tombola.

Comunali Milano, Parisi non svela la giunta

Sul fronte opposto, invece, Stefano Parisi ha optato per una strategia molto più ragionata e meno “urlata” di quella di Sala. Quelli dell’ex city manager di Letizia Moratti sono nomi “buttati lì per strizzare l’occhio a diversi tipi di elettorato, io preferisco aspettare” ha dichiarato a caldo l’ex Presidente di Chili Tv e city manager di Gabriele Albertini. Ed è proprio Albertini uno dei nomi possibili per la giunta di Parisi. Poi ci sono Enrico Ruggieri, proposto dal leader della Lega Nord Matteo Salvini e gradito allo stesso Parisi, e Anna Maria Bernardini de Pace, avvocato specializzato in diritto di famiglia che si potrebbe occupare di pari opportunità. Sicuramente nella giunta Parisi non ci saranno né Vittorio Sgarbi né lo stesso Salvini (nato a Milano) perché, ha assicurato Parisi, “ci vogliono assessori a tempo pieno”. Tutto rimandato di una settimana. Sempre se dovesse vincere.

Giacomo Salvini

Twitter @salvini_giacomo