Legge Prostituzione: ecco perché i clienti minacciano di non votare più PD

Legge Prostituzione: ecco perché i clienti minacciano di non votare più PD

Nove milioni di italiani che vanno a prostitute. E che potrebbero non votare più PD. Questo è il succo del contenuto del messaggio anonimo ricevuto dalla deputata del PD Caterina Bini, in merito alla proposta di legge presentata per inasprire le pene legate allo sfruttamento della prostituzione.

L’onorevole Bini presentato una proposta di legge, formulata insieme alla Comunità Giovanni Papa XXIII e a un gruppo di scout dell’Agesci, prevede l’introduzione di multe per gli ‘utilizzatori’ che variano da  2.500 a 10.000 mila euro e in caso di reiterazione anche la reclusione. La proposta ha ricevuto un consenso trasversale a Montecitorio, tanto da essere abbracciata dall’ex ministro Maurizio Lupi, vicino a Cl, e da Gianni Melilla, di Sinistra Italiana. La legge introdurrebbe l’introduzione del “reato di acquisto di servizi sessuali” – con l’obiettivo di “eliminare la prostituzione in quanto essa incentiva la tratta di esseri umani e viola la dignità delle donne” intervenendo “direttamente sulla domanda, cioè sui clienti, mentre resta esclusa la punibilità della persona che abbia esercitato la prostituzione”.

Legge Prostituzione: 9 milioni di voti potenziali

Un’inversione di tendenza, una legge che mira principalmente a proteggere le prostitute di strada,  visto che la maggior parte del dibattito in questo momento va verso la regolamentazione del fenomeno. Al di là dell’impianto della proposta, ciò che stupisce è la mail ricevuta dalla parlamentare. L’anonimo ‘utilizzatore’, oltre a minacciare di non votare più il Pd, partito dell’onorevole Bini, prevede la possibilità che i clienti delusi possano anche smettere di versare il proprio 2 x mille ai partiti.

La replica dell’onorevole Bini: “la prostituzione vede tanti interessi coinvolti, c’è sicuramente anche un giro d’affari molto consistente ma è una cosa che rimando al mittente anche se ci fa capire quanti interessi ci siano dietro alla prostituzione e quanto la battaglia sia giusta”.