Mondiale 2014: se ci fosse la Jugoslavia

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Il 27 Aprile 1992, dopo 47 anni di vita, cessava di esistere la Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia.
La Jugoslavia, che univa i popoli di Bosnia ed Erzegovina,Croazia, Macedonia, Montenegro,Serbia, Kosovo, Voivodina e Slovenia, ha segnato la storia europea degli ultimi decenni e provoca ancora oggi accese discussioni.
Alla vigilia dell’inizio del Mondiale, che si aprirà con il match tra Brasile e Croazia il pensiero non può che soffermarsi sulle vicissitudini del popolo balcanico, incapace ieri come oggi di vivere in serenità e collaborazione.
Se si volesse rimanere all’interno del recinto calcistico tuttavia una domanda sorge spontanea: che squadra sarebbe oggi la Jugoslavia? Sulla carta una delle Nazionali candidate al successo finale.
Handanovic
Già dalla selezione dei portieri si comprende il potenziale della “fantasquadra”: Handanovic, Brkic e sloveno Oblak, in forza al Benfica.
In difesa spazio all’esperienza dei vari Vidic, Ivanovic e Kolarov, ben supportati da giovani talentuosi e ben conosciuti nel calcio italiano: Vrsaljiko, Savic, Nastasic e Tomovic.
Progredendo verso la metà campo si migliora in qualità ed esperienza. Tra i possibili centrocampisti infatti figurano i due croati Modric e Rakitic, vincitori rispettivamente della Champions e dell’Europa League con Real Madrid  e Siviglia.
Ma non è finita qui: oltre al giovane Kovacic, anch’egli croato,ed al talentuoso Matic figurerebbero campioni del calibro di Pjanic, Ilicic oltre agli “oriundi” Behrami e Shaqiri, entrambi di origine kosovara.

Il vero fiore all’occhiello della selezione jugoslava però è senza dubbio l’attacco.
E’ in questo reparto che la concorrenza si fa più spietata e l’abbondanza regna sovrana: oltre ai titolari Dzeko, Jovetic, Ljajic, Mandzukic e Januzaj scalpitano giocatori come Vucinic, Matavz, Markovic, Sulejmani e Pandev.
Una squadra fortissima, che unisce quantità e qualità, gioventù ed esperienza. Per completare quello che vuole essere solo un gioco di fantasia manca la guida tecnica.
Il ct ideale ha un identikit preciso, e corrisponde al totem Srecko Katanec.
L’ex allenatore di Slovenia, Olympiacos, Macedonia, Emirati Arabi Uniti e attuale selezionatore della Slovenia sarebbe la persona giusta per unire giocatori di origine diversa in un unico grande sogno: battere il Brasile all’esordio del Mondiale e conquistare la finale.