Oggi (finalmente) si vota ad Haiti, nell’indifferenza generale

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Il processo elettorale ad Haiti sembra non aver fine e allo stesso tempo sembra interessare a una minoranza della popolazione.

Le tappe precedenti, per chi si fosse perso tra cancellazioni, rinvii e ricorsi:

a inizio gennaio 2015 è stato sciolto il parlamento poiché erano scaduti i 5 anni dall’elezione e nel 2014 non erano state convocate elezioni. Il presidente Martelly iniziò a governare per decreto nominando un primo ministro, Evans Paul, che aveva giocato un ruolo chiave nel “golpe de estado” del 2004 contro il presidente Aristide.

ad agosto 2015 si sono svolte elezioni amministrative e il primo turno delle legislative con risultati in molti casi contestati e non riconosciuti.

a fine ottobre 2015 si sono svolti i ballottaggi delle elezioni legislative e il primo turno delle presidenziali.

a dicembre si sarebbe dovuto svolgere il ballottaggio per l’elezione del presidente, poi rinviato a causa delle accuse di brogli a favore del candidato vicino al presidente uscente, Jovenel Moise.

a gennaio 2016 viene nuovamente convocato il ballottaggio e nuovamente sospeso a causa del rifiuto dello sfidante Jude Célestin, di presentarsi alle elezioni.

a febbraio sono scaduti i 5 anni di mandato del presidente Martelly e lo stesso si è quindi dimesso. Dopo 7 giorni di assenza di presidenza, il Senato (non ancora completo a causa del mancato riconoscimento del secondo turno delle legislative) ha eletto il proprio presidente, Jocelerme Privet, presidente ad interim con l’obbligo di realizzare il secondo turno delle elezioni presidenziali ad aprile 2016 e lasciare il comando al nuovo presidente a maggio 2016 e comunque entro 120 giorni.

a giugno 2016, alla scadenza dei 120 giorni Haiti si trova di nuovo senza presidente poiché non sono state realizzate le elezioni e il presidente ad interim, con il nuovo Comitato Elettorale Provvisorio, ha deciso per l’annullamento del primo turno (di ottobre 2015) e la ripetizione completa del processo elettorale con una nuova data fissata per il 7 di ottobre. Privet rimarrà in carica comunque, anche se parte del parlamento non lo riconosce.

il 4 ottobre l’uragano Matthew colpisce Haiti lasciando tutto il sud isolato dal resto del paese. Vengono annullate le elezioni del 7 ottobre.

Arriviamo quindi ad oggi, giorno scelto per le elezioni.

I candidati favoriti sono sostanzialmente gli stessi che si sono presentati più di un anno fa. Il numero totale degli aspiranti presidenti è calato da 56 a 27. Tra questi solo 4 hanno ricevuto più del 5% nelle elezioni, annullate, del 2015:

Haiti, la sorpresa potrebbe essere donna

La novità potrebbe essere una donna, Edmonde Supplice Beauzile. Presidente del partito Fusion (Fuzyon Sosyodemokrat Ayiti), si presenta come outsider, già deputata e senatrice, nonostante in più occasioni il suo partito abbia appoggiato i precedenti presidenti Preval e Martelly. E’ una specialista in materia di istruzione e ha lavorato come consulente per varie organizzazioni internazionali. Nel 2015 raggiunse lo 0,38%, ma sembra essere in ascesa.

Il livello di interesse ad Haiti rispetto a queste elezioni è molto scarso. L’affluenza potrebbe non raggiunger il 25%. Haiti è uno stato senza risorse, continuamente in situazione di emergenza, le persone sanno che qualsiasi presidente avrà ben poco da amministrare e sarà sempre dipendente dalle condizioni poste dalla potenze straniere, Stati Uniti, Francia, Canada, Brasile, su tutti. Il processo elettorale frammentato, contestato, rivisto e più volte riinviato non ha aiutato certo la stabilità, anzi accresce l’incertezza e le possibilità di decisione di gruppi di potere esterni al processo democratico, le ONG, le organizzazioni internazionali e gli impresari. Intanto domenica non si potrà circolare con armi, bere alcolici o andare ai nightclub.

Roberto Codazzi

www.robertocodazzi.it