G7 Taormina: sarà resa dei conti su commercio e clima?

g7 taormina, g7 trump

G7 Taormina: sarà resa dei conti su commercio e clima?

Da Giardini Naxos (ME) – “Non sarà un G7 semplice”. L’aveva fatto capire chiaramente il Presidente del Consiglio italiano Paolo Gentiloni a poche ore dall’inizio del vertice di Taormina. Intorno alle 18 di ieri, i leader hanno firmato il primo protocollo del summit. Il focus non riserva sorprese. Sicurezza e terrorismo. Un terreno comune, specie dopo i recenti attacchi, su cui i capi di stato e di governo trovano un facile accordo.

G7: internet e terrorismo

La dichiarazione di Taormina contro il terrorismo e l’estremismo violento è – secondo Gentiloni – un segnale importante di “coesione del mondo libero”. Diversi punti della dichiarazione si riferiscono al rafforzamento della cooperazione tra i Paesi per richiedere ai provider un maggiore impegno di vigilanza “su quello che circola nella rete; che spesso è l’eco o l’amplificazione degli atti di terrorismo”.

“Tutti i leader si sono dimostrati coesi nell’affrontare la questione posta dal terrorismo”. A dirlo è anche Theresa May. La Premier inglese, sostiene che “la minaccia dell’ISIS è ancora rilevante”; essa “si muove soprattutto online”. “Le aziende nel settore dell’ICT devono fare di più per combattere tale minaccia; occorre sviluppare nuovi strumenti per identificare e rimuovere contenuti pericolosi”. Il Primo Ministro inglese si è anche soffermato sull’esigenza di “perseguire i foreign fighters”. Ha inoltre sottolineato la necessità di “impedire all’Iran di sviluppare le proprie capacità nucleari”.

Ieri, nelle diverse sessioni di lavoro, si è discusso anche “delle crisi in Siria e in Libia, della Corea del Nord”, ha confermato Gentiloni en passant, “su cui – chiarisce – si sta lavorando in vista del comunicato finale”.

G7: clima, Brexit e migranti

Sul fronte del cambiamento climatico, con gli Accordi di Parigi in primo piano, “l’amministrazione americana ha comunicato – riferisce il Presidente del Consiglio – che è in corso una riflessione interna”. La questione resta dunque in sospeso. Segno che le divergenze sul tema persistono. Secondo indiscrezioni, il vertice dovrebbe concludersi con un comunicato finale di 6 pagine contro 30-40 conclusioni dei precedenti vertici. Anche questo un segno dei tempi. Probabilmente si eviterà di mettere nero su bianco controversie su questioni spinose.

“Il G7 affronterà i nodi che derivano dalle minacce strategiche globali”, ha detto il presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk, prima dell’inizio dei lavori. “L’UE si aspetta che i leader dei 7 Paesi dimostrino unità a sostegno dell’indipendenza dell’Ucraina e coesione sulle politiche nei confronti della Russia”, ha continuato riferendosi alle sanzioni su Mosca e all’applicazione degli accordi di Minsk.


Durante la conferenza stampa, il presidente del Consiglio Europeo ha risposto a diverse domande sulla Brexit. “Essa non è una minaccia per l’Unione Europea, ma solo un incidente di percorso. Questa posizione è condivisa dal presidente degli Stati Uniti”. La crisi della gestione dei flussi migratori è uno dei punti all’ordine del giorno. “L’UE farà di tutto per mantenere il gruppo unito” ha detto sempre Tusk. “A dispetto di nuove narrative dobbiamo continuare a guardare questa crisi come una questione globale, non locale” ha concluso.

G7: Usa e Ue

Per il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker, “l’UE crede nelle società aperte e come sempre persegue soluzioni multilaterali. Vogliamo costruire ponti, non muri”. Due giorni fa, Juncker aveva incontrato Trump durante la sua visita a Bruxelles in occasione del vertice NATO. Durante quest’ultimo si è discusso di lotta al terrorismo e di sicurezza, temi chiave anche dell’agenda taorminese insieme al cambiamento climatico, la politica commerciale e l’inclusione sociale. “Ho avuto un incontro costruttivo con il Presidente Trump”, spiega Juncker. Sul clima “l’Accordo di Parigi deve essere implementato nella sua interezza”.

 

Il presidente della Commissione ha poi commentato l’episodio riportato da Der Spiegel secondo cui Trump avrebbe detto durante l’incontro di Bruxelles che “i tedeschi sono cattivi, molto cattivi” perché vendono troppe auto negli USA. Juncker ha liquidato la questione riferendosi a un problema di traduzione. Poi ha precisato che “senza prendere le difese dei tedeschi”, gli USA in tema di relazioni commerciali dovrebbero comparare le loro performance con quelle dell’UE nel suo insieme. Solo Bruxelles è competente in materia di politica commerciale, non gli stati membri.

G7: un confronto duro

La Perla dello Ionio è blindata. Ingente lo spiegamento di forze dell’ordine all’interno e in prossimità della cittadina messinese.  Strade libere dalle migliaia di turisti che ogni giorno le affollano. A Taormina si accede con il badge, anche i bambini ne hanno uno.

Il G7 si sta rivelando un confronto duro, senza troppi fronzoli. Le distanze sui temi centrali sono evidenti. A cominciare dai rapporti con Putin, convitato di pietra di questo vertice. Gli altri aspetti controversi riguardano il clima, il commercio; tutti temi su cui il dialogo con la nuova amministrazione americana non sembra facile. A Taormina, i Paesi europei hanno la prima vera opportunità per valutare la consistenza delle dichiarazioni elettorali di Donald Trump.

Gabriele Quattrocchi