Pensioni notizie oggi: precoci e Ape, richieste modifiche

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Pensioni notizie oggi: precoci e Ape, richieste modifiche

Le novità di oggi per i le pensioni precoci e Ape Social riguardano i sindacati. Le maggiori sigle sindacali hanno richiesto al governo la modifica di alcuni punti delle circolari 99 e 100 diramate dall’Inps. Ci sono situazioni critiche che hanno spinto Cgil, Cisl e Uil a intervenire in prima persona nella faccenda. Gli addetti alle mansioni gravose e i lavoratori della scuola sono le categorie maggiormente messe in difficoltà in questo momento. Inoltre ci sono altri problemi procedurali segnalati nella lettera.

Pensioni notizie oggi: precoci e Ape Social, le criticità

I tre firmatari della lettera inviata a presidenza Inps e Ministero del Lavoro sono Ghiselli, Petriccioli e Proietti. Rispettivamente in rappresentanza di Cgil, Cisl e Uil. I lavoratori addetti alle mansioni gravose in prima istanza devono presentare un documento del datore di lavoro. Senza questo documento non è possibile inoltrare niente. I sindacati affermano che possibili ritardi a causa di soggetti terzi non devono impedire la possibilità dell’uscita anticipata.

Pensioni notizie oggi: circolari uscita anticipata, le richieste

Sulle istanze di pensione anticipata, le organizzazioni sindacali congiunte richiedono all’esecutivo un posticipo dei tempi. Bisogna permettere a tutti di presentare la domanda e poi entro 30 giorni documenti con i requisiti. Altro problema inascoltato è il caso dei datori irreperibili. Qualora il datore di lavoro sia fallito o abbia chiuso l’attività una soluzione potrebbe essere scambiare i dati delle amministrazioni per risalire ai contributi. Nella fattispecie è presente la richiesta d’introduzione di un modello di autocertificazione rivolto al lavoratore.

Pensioni notizie oggi: scuola, problema irrisolto

Sia nei decreti attuativi sia nelle circolari Inps non è specificato il caso dei lavoratori della scuola. Manca coordinazione tra questo settore e gli altri per quanto riguarda le date d’uscita. Tradizionalmente il Miur manda in pensione i soggetti il 1 settembre. Per come stanno le cose la data non verrà rispettata e c’è il rischio per la categoria di dover attendere il 2018.

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