Dreamers Usa: Trump dice basta. Chi sono e cosa significa

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Dreamers Usa: Trump dice basta. Chi sono e cosa significa

Nuova stretta sull’immigrazione negli Stati Uniti. Ad essere colpiti, questa volta, i Dreamers Usa. Mercoledì, infatti, il presidente Donald Trump ha annunciato la revisione del Daca qualora non venga legalizzato dal Congresso in sei mesi.

Il provvedimento – acronimo di Deferred action for childhood arrivals – era stato voluto dall’amministrazione Obama, nel 2012. Fu un compromesso con il Congresso, che non approvò in tempo un’altra misura: il Development, Relief and Education for Alien Minors. Dream Act, appunto.

I destinatari, i figli degli immigrati arrivati illegalmente nel Paese con i loro genitori. L’obiettivo, favorire l’integrazione negli Usa i giovanissimi. Che, con questo provvedimento legislativo, potevano evitare il ritorno nel paese di origine dei genitori per una durata di due anni. Termine oltre il quale era possibile richiedere un permesso di studio o di lavoro.

Dreamers Usa, come funziona il Daca e chi ne ha beneficiato

Vediamo, dunque, come funziona il piano. Il primo requisito è anagrafico: poteva beneficiarne l’immigrato irregolare che, al 15 giugno 2012, aveva meno di 31 anni. Quindi, che fosse arrivato negli Usa prima dei 16 anni e che avesse soggiornato continuativamente nel Paese dal 2007. Infine, i Dreamers Usa tipo non dovevano costituire una minaccia per gli Stati Uniti né avere processi penali in corso. In cosa consiste? Il Daca prevedeva un permesso biennale rinnovabile.

La misura sarebbe giunta alla sua fine naturale comunque. La scadenza, infatti, è prevista per il 5 marzo 2018. Anche se, potenzialmente, era stata avanzata l’idea di una proroga al 5 ottobre. Termine oltre il quale non sarà più possibile chiedere la legalizzazione.

Il Daca copriva una popolazione di circa 800 mila dreamers USA. Lo 0,2% della popolazione americana. A dirlo, i dati dell’ufficio immigrazione degli Stati Uniti, diffusi da Agi. In prevalenza si tratta di mesoamericani. Messicani per la maggioranza – circa 600.000 mila – ma anche honduregni, salvadoregni e guatemaltechi. Per lo più sono soggetti con meno di 24 anni (circa 430 mila) e, stando ai conti del Center for Armerican Progress, contribuiscono al Pil nazionale per 30,5 milioni di dollari. La maggioranza di loro (76%), spiega il Center for American Progress, ha un lavoro stabile e il 20% sono invece impiegati nel solo studio.

Dreamers Usa, Trump: “Non si può governare con il cuore”

“Non si può governare con il cuore” ha spiegato il presidente Trump, aggiungendo: “non voglio punire i bambini anche se molti di loro ormai sono adulti”. La Casa Bianca ha parlato, infatti, di misura “incostituzionale”, da sanare dal punto di vista legislativo. “Dobbiamo anche riconoscere che siamo una nazione di opportunità perché siamo uno stato di diritto” ha, aggiunto Trump.

La scelta di abrogare il provvedimento era stata anticipata dal ministro della Giustizia, Sessions. “La nazione deve fissare e applicare un limite su quanti immigrati ammettiamo ogni anno e ciò vuol dire con non tutti possono essere accettati” aveva spiegato il Ministro. “Ciò non vuol dire che sono cattive persone o che la nazione non li rispetta o li sminuisce in alcun modo. Vuol dire che stiamo applicando le nostre leggi nella maniera corretta, cosi’ come approvate dal Congresso” aveva, quindi, concluso.

Dreamers Usa, le reazioni

Le reazioni non si sono fatte attendere. Dei dreamers USA, innanzitutto, che sono scesi in strada a protestare. Quindi, quelle di sedici Stati, che hanno presentato un’azione legale contro Trump al tribunale di New York. Il ricorso, promosso dallo stato di Washington, è per presunta violazione dei diritti per un giusto processo riconosciuti agli immigrati.

Ci sono, poi, le parole della Conferenza Episcopale dei Vescovi statunitensi, che hanno parlato di scelta “riprovevole” e straziante. Quindi, le alzate di scudi di alcune grandi aziende – Microsoft, Apple e Facebook – che hanno rinnovato il loro impegno a tutelare i dipendenti beneficiari del Daca.

Infine, il monito dell’ex presidente, Barack Obama, il promotore del Daca. “Crudele” e “sbagliata” è, infatti, secondo l’ex inquilino della Casa Bianca il provvedimento voluto da Trump. Per Obama, infatti, i dreamers USA sono “americani nel loro cuore, nella loro testa, in ogni possibile modo tranne uno: sulla carta”.

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