Riforma pensioni 2018: aumento perequazione, quanto spetta. La tabella

Riforma pensioni: aumento dal 2018 per perequazione automatica, tabella

Riforma pensioni 2018: aumento perequazione, quanto spetta. La tabella.

Le ultime novità sul fronte riforma pensioni ci parlano della perequazione automatica, che avrà come conseguenza l’aumento degli assegni pensionistici a partire dal 1° gennaio 2018. L’aumento sarà di lieve entità (+1,1%), ma tutto dipenderà da quanto si percepisce mensilmente. La misura è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 280/2017 del 30 novembre scorso. Pertanto, con la perequazione automatica, gli assegni della pensione subiranno un leggero aumento che compenserà la perdita del potere d’acquisto nel 2016 e nel 2017.

Riforma pensioni: aumento per perequazione automatica

Si legge nel decreto ministeriale del 20 novembre pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale:

“La percentuale di variazione per il calcolo della perequazione delle pensioni per l’anno 2016 è determinata in misura pari a +0,0 dal 1° gennaio 2017.

La percentuale di variazione per il calcolo della perequazione delle pensioni per l’anno 2017 è determinata in misura pari a +1,1, dal 1° gennaio 2018. Salvo conguaglio da effettuarsi in sede di perequazione per l’anno successivo.”

Infine:

“Le percentuali di variazione di cui agli articoli precedenti sono determinate separatamente sull’indennità integrativa speciale, ove competa, e sulla pensione.”

Riforma pensioni, aumento: quanto spetta, la tabella

Dunque, gli aumenti degli assegni pensionistici, lo ribadiamo, sono di leggera entità. E variano in base all’assegno mensile percepito. Pertanto, riportando i calcoli del Sole 24 Ore, ne viene fuori la seguente tabella:

Assegno mensile lordo Incremento mensile Incremento annuo lordo
448,07 € (assegno sociale) 4,93 € 64,09 €
501,89 € (trattamento minimo) 5,52 € 71,76 €
1.000 € 11 € 143 €
1.600 € 16,72 € 217,36 €
2.100 € 17,33 € 225,29 €

L’aumento massimo sarà dunque di 260 euro su base annua per gli importi pensionistici più alti (fino a 3.000 euro).

Riforma pensioni: continuano le tensioni governo-sindacati

Le tensioni continuano ad accendersi tra governo e sindacati sul tema pensioni. Infatti, tra le ultime notizie, spiccano le manifestazioni di protesta di sabato 2 dicembre indette dalla Cgil. Susanna Camusso ha puntato il dito contro il Governo, denunciando promesse non mantenute e impegni non rispettati. Ecco quanto ha affermato la Camusso da Piazza del Popolo. “Crescono incertezza e precarietà e gli ammortizzatori sociali sono insufficienti”. Poi l’invito agli altri sindacati di essere uniti nella battaglia. “Perché uniti siamo meno deboli. La nostra priorità sono il lavoro e il suo valore”. Dunque, non possiamo che aspettare altre novità dal fronte sindacale.

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