Par condicio: cosa significa e perché è importante per le elezioni

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Par condicio: cosa significa e perché è importante per le elezioni

A poco più di due mesi dalle elezioni politiche del prossimo 4 marzo, siamo già entrati nel vivo della campagna elettorale. Tra promesse agli elettori, accuse, alleanze forzate, bonus e abbassamento delle tasse, cambi improvvisi di programma (una su tutte l’inversione a “U” sull’ uscita dall’euro del candidato premier del Movimento 5 Stelle Luigi di Maio) non mancano le prime polemiche sulla par condicio. Ma che cosa vuol dire questa locuzione di origine latina entrata da tempo nel linguaggio comune?

Par condicio: che cosa significa?

La locuzione significa letteralmente “uguale condizione”. L’espressione,  che deriva dal linguaggio giuridico romano par condicio creditorum, riguardava il campo fallimentare e affermava il principio della parità di condizione dei creditori, ovvero il loro diritto a essere rimborsati dal debitore fallito in uguale misura percentuale.

Il suo significato ha poi preso una nuova connotazione negli anni Novanta. Nel linguaggio politico, infatti, indica “la condizione di parità tra soggetti del mondo politico nell’accesso ai mezzi di comunicazione di massa per propagandare le proprie idee”.

Par condicio: a che cosa serve?

La normativa sulla par condicio si propone di disciplinare l’accesso ai mezzi di informazione, locali e nazionali, dei soggetti politici, in modo tale da assicurare una parità di trattamento per tutti. La legge stabilisce che le emittenti radiotelevisive devono assicurare a tutti i soggetti politici con imparzialità ed equità l’accesso all’informazione e alla comunicazione politica.

Di fatto dovrebbe essere una norma per tutelare i piccoli partiti, che per loro stessa natura potrebbero avere meno spazio sui media. Inoltre, la norma obbliga il governo in carica – che di fatto ha il controllo sulla Rai – a dare gli stessi spazi all’opposizione; Mediaset invece dovrebbe concedere gli stessi spazi a tutti i partiti, senza favorire Forza Italia.

Inoltre, la legge prevede spazi autogestiti e impedisce la pubblicazione di sondaggi a 15 giorni di distanza dal voto. Quest’ultima norma è pensata per non influenzare ulteriormente i cittadini nella loro decisione. Ad oggi, infatti, la partita si gioca sugli indecisi che, secondo molte società demoscopiche, risulterebbero pari al 15%.

Par condicio: sanzioni

Nel caso il cui i mezzi di informazione non attuassero la par condicio sono previste delle sanzioni. L’Agicom (Autorità per le comunicazioni) deve vigilare sui canali Rai e sui privati. Ma sono in molti a ritenere la norma troppo blanda. La multa, infatti, può variare da mille ai 20mila euro, mentre nei casi più gravi si può chiedere la sospensione di una trasmissione televisiva fino ad un massimo di 30 giorni. Le sanzioni arrivano a reato già commesso ed entro 48 ore dalla denuncia.

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