Cultura, Franceschini: “Basta dirigenti a vita nel mio ministero”

Dario Franceschini

Nella nuova mappa del ministero, per sovraintendenti e dirigenti “la mia linea sarà di adottare la massima rotazione, non va bene che uno stia vent’anni nello stesso posto”. Lo afferma il ministro per i Beni Culturali Dario Franceschini in un’intervista al Sole 24 Ore. Franceschini sottolinea il nuovo ruolo della valorizzazione del patrimonio: “La riforma del ministero intende fare in modo che sia un fattore trainante della crescita”. Con l’accorpamento delle sovraintendenze storico-artistiche con quelle del paesaggio “abbiamo creato i poli museali regionali e concesso più autonomia ai singoli musei. Dunque, le sovrintendenze si concentreranno sulla tutela, rafforzando il legame con le università e il Cnr. Il modello è quello dei policlinici universitari. Allo stesso tempo, i musei punteranno di più sulla valorizzazione. Per questo è stata creata una direzione centrale dei musei, alla quale faranno riferimento i poli museali regionali e i singoli musei”.

Alla domanda se ci saranno a breve nuove gare per assegnare i servizi aggiuntivi dei musei risponde: “Sono per la competizione pubblico-privato. In Francia c’è una società pubblica che gestisce i bookshop e che partecipa alle gare con le società private. È un bel sistema. Nella prima fase, dunque, si farà, insieme a Consip, una gara nazionale per selezionare le imprese e poi si procederà alle gare nei singoli musei. In futuro, però, vorrei si possa formare una società pubblica in grado di competere con quelle private”.