Poste Italiane: buoni fruttiferi postali, torna la truffa online

Poste Italiane: buoni fruttiferi, truffa online

Poste Italiane: buoni fruttiferi postali, torna la truffa online.

Poste Italiane e i buoni fruttiferi postali spesso tornano alla ribalta dei media anche per motivi di cronaca. E spesso questi ultimi si traducono in truffe online e non solo. Come scrive Maurizio Vezzaro su La Stampa nella zona di Imperia sembra tornata in attività la cosiddetta “banda dei buoni fruttiferi”. Un ritorno sgradito avvenuto dopo un periodo di calma. Tali malfattori, parandosi dietro lo schermo di una società che presta assistenza ai risparmiatori, ruba loro i soldi. Denaro destinato originariamente alla “tassa” d’iscrizione all’agenzia; nonché alle eventuali spese per le procedure da sbrigare per chiedere somme fittizie di buoni fruttiferi altrettanto fittizi.

Poste Italiane: truffa online in Liguria sui buoni fruttiferi

La truffa in oggetto parte da una e-mail inviata a un elenco preciso di indirizzi di posta elettronica. La missiva digitale contiene una notizia che racconta il ritrovamento di vecchi Buoni fruttiferi degli anni Trenta. Con tanto di nomi, cognomi, fotografie e vie di residenza. I Buoni, si legge, valevano allora 100 mila lire; ma oggi il loro valore ammonta a circa 150 mila euro. Nella stessa mail si legge che questa fantomatica agenzia avrebbe già avviato le procedure per ottenere i legittimi importi dovuti con tanto di interessi. Perché secondo i criminali vigerebbe l’obbligo per la Banca d’Italia e il Ministero delle Finanze di “onorare i debiti esistenti, anche quelli contratti prima dell’avvento della Repubblica”.

Quello che però i malcapitati potrebbero non sapere è che in realtà, anche fosse vero, non è possibile incassare i soldi. Gli importi non sono dovuti. Semplicemente perché quei buoni sarebbero caduti in prescrizione.

Buoni fruttiferi postali: rimborso integrale è possibile.

I truffati che sono cascati nell’imbroglio hanno quindi versato la quota di iscrizione alla società, per poi sostenere altre spese per l’apertura delle eventuali pratiche. Dopo il versamento dei soldi, ovviamente, nessuno sa più nulla e tutti diventano irreperibili. A ben investigare il contenuto della mail, emerge pure che l’indirizzo del sito dell’associazione non porta da nessuna parte.

Mentre sui fatti sta indagando la Polizia Postale, si raccomanda la massima attenzione quando si ricevono e-mail del genere. Meglio farle leggere ad altri per avere più consigli; ma soprattutto è sempre preferibile fare le opportune verifiche con le informazioni che si hanno per non cadere in tranelli di questo tipo.

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