Governo 2018, Meloni e Fratelli d’Italia non faranno parte dell’esecutivo

Governo 2018, Meloni e Fratelli d'Italia non faranno parte dell'esecutivo

Governo 2018, il ruolo da definire di Meloni e Fratelli d’Italia

Mentre il governo tra Movimento 5 Stelle e Lega sembra quasi pronto a prendere il via da ieri sera è nota la posizione di Fratelli d’Italia che non farà parte del prossimo governo. A dichiararlo è stata la stessa leader del partito di destra. Secondo la sua versione di fronte alla mancata approvazione dell’ipotesi Di Maio premier da parte dei 5 Stelle sarebbe arrivato un veto nei loro riguardi. Di Maio invece ha detto che l’intesa non si è trovata a fronte della richiesta di Fratelli d’Italia del Ministero della Difesa.

Governo 2018, Meloni ‘In governo giallo-verde non ci sarà TRICOLORE’

Ecco la dichiarazione ed il video di Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia pubblicata sulla sua pagina facebook.

Oggi Di Maio è venuto a chiedermi il sostegno della sua premiership – o di altro esponente del MoVimento – in cambio del nostro ingresso nel governo M5S-Lega. Di fronte al mio NO ha risposto che avrebbe messo il veto su FDI perché ‘troppo di destra’. In quello che tutti già chiamano governo giallo-verde non ci sarà il TRICOLORE!

Governo 2018, 3 si e 3 no da Meloni e Fratelli d’Italia

Si è anche vociferato, nei giorni scorsi, della possibilità che proprio Meloni potesse ricoprire il ruolo di premier. Una scelta che probabilmente il Movimento 5 Stelle può aver valutato negativamente e come troppo sbilanciata verso l’alleanza di centrodestra.

Governo 2018, la variabile dei numeri in Senato

Come sempre quando si è alla vigilia della nascita di un nuovo governo c’è sempre da valutare con attenzione l’aspetto numerico. Infatti come ci ricorda anche la recente cronaca parlamentare maggioranze troppo risicate registrano spesso problemi al Senato. La soglia minima per una maggioranza al Senato è pari 161 senatori. La somma dei senatori di M5S e Lega è pari a 167. Si tratta una maggioranza sempre suscettibile di modifiche ma un’intesa con Fratelli d’Italia, forte dei suoi 18 senatori, avrebbe resp la maggioranza certamente più stabile.

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