Legge 104: congedo straordinario, i pro e contro per ferie e permessi

Legge 104 e congedo straordinario

Legge 104: congedo straordinario, i pro e contro per ferie e permessi.

La Legge 104 dà diritto ad alcuni benefici non solo per le persone affette da disabilità, ma anche per i familiari che le assistono. E che dunque svolgono attività e funzione di caregiving. Tra i benefici che rientrano nell’elenco delle agevolazioni 104 spicca anche il congedo straordinario. Si tratta di un periodo in cui si assenta dal lavoro per prendersi cura del familiare disabile. E ha una durata di 2 anni, che non devono essere per forza continuativi; ma che restano validi per tutto l’arco della vita lavorativa. I weekend non vengono contati solo nel caso in cui il soggetto non prenda giorni a ridossi del sabato o della domenica.

Legge 104 e congedo straordinario: a chi spetta?

Chi può usufruire di tale beneficio? C’è un ordine cronologico di categorie di persone alle quali il congedo straordinario spetta. Nell’ordine, rispettivamente:

Tutti questi soggetti elencati hanno ordine prioritario nel beneficiare del congedo straordinario. I soggetti che seguono possono beneficiare del congedo straordinario solo in determinate circostanze. Facendo un esempio concreto, il parente o affine entro il 3° grado può usufruire del congedo solo se il coniuge, il padre o la madre, il figlio, il fratello o sorella siano deceduti; oppure manchino; o ancora siano affette da patologie invalidanti.

Assegno 104/92: bonus 1900 euro. Circolare Inps a breve.

Legge 104 e congedo straordinario: Robbi, “Bisogna informare i cittadini”

Per il responsabile per le Politiche Sociali di AGIRE per il Trentino Gian Piero Robbi mancano le informazioni sulla Legge 104 e il congedo straordinario per i cittadini. Come riporta La Voce del Trentino, Robbi ha affermato che manca un’informazione corretta e completa. “Sarebbe bene che tutti i cittadini aventi diritto venissero informati del regolamento e dei dettagli; sia riguardo ai benefici, sia riguardo i limiti della scelta del congedo familiare”.

Ad esempio, va ricordato che l’assenza per congedo straordinario è un’assenza dal lavoro che non pregiudica il mantenimento del posto di lavoro; ma soprattutto viene retribuita. La retribuzione spettante è quella relativa all’ultima busta paga che si riceve prima della richiesta del congedo. Durante il periodo di assenza però non vengono maturate né le ferie, né la tredicesima. Infatti, durante questo periodo il lavoratore non percepisce una retribuzione dal datore di lavoro, bensì dall’Inps. Durante tale periodo, infatti, il rapporto di lavoro è momentaneamente sospeso, pur con la sicurezza che sarà mantenuto alla fine del periodo di congedo.

Un altro punto su cui Robbi ha voluto porre l’attenzione è il “tetto massimo di contribuzione, che è stato aggiornato proprio quest’anno”.

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