Pensione di cittadinanza: assegno di 780 euro a forte rischio per la Lega

Pensione di cittadinanza

Pensione di cittadinanza: assegno di 780 euro a forte rischio per la Lega

Pensione di cittadinanza a rischio, gli importi


Sulle pensioni continua ad essere molto animato il dibattito pubblico. Uno dei protagonisti più presenti nella discussione è l’economista Alberto Brambilla. Il Presidente del Centro Studi Itinerari Previdenziali viene da molti definito un ascoltato consigliere di Matteo Salvini. Lui stesso smentisce e nell’intervista rilasciata al Corriere afferma: ‘conosco Matteo Salvini da tantissimo tempo e lo stimo molto, ma non sono il suo consigliere’. Per poi aggiungere: ‘Lo studio con il quale critico la proposta di legge sulle ‘pensioni d’oro‘ è di Itinerari previdenziali’.

Pensione di cittadinanza, accese critiche di Brambilla

Chiarito il pensiero autonomo dell’esperto rispetto alle posizioni della Lega, Brambilla motiva la sua totale contrarietà su pensioni d’oro e pensione di cittadinanza. Di fatto si tratta di due proposte molto caldeggiate dal MoVimento 5 Stelle che vengono totalmente messe in discussione.

Vediamo prima in cosa consiste la pensione di cittadinanza? Viene proposta sulla falsa riga del reddito di cittadinanza. E prevede di destinare un assegno di 780 euro a tutti i tutti pensionati. Per cui anche chi al momento riceve un assegno di un importo inferiore alla cifra della soglia di povertà definita dall’Istat avrebbe diritto a ricevere la differenza. Se un pensionato oggi percepisce 600 euro dovrà vedere aumentato il proprio assegno di 180 euro.

Pensione di cittadinanza, i costi stimati

Brambilla afferma: ‘nel nostro studio c’è una tabella su questo. Costerebbe 16,3 miliardi l’anno. Si tratterebbe di un regalo a gente che non ha mai versato una lira di contributi. Con un effetto devastante: Nessuno più verserebbe un euro all’Inps’. Secondo il ragionamento dell’economista c’è un principio sbagliato alla base della pensione di cittadinanza. ‘Per maturare una pensione di 800 euro al mese ci vuole un reddito da lavoro di circa 25 mila euro; in pratica quello medio’. Per cui Brambilla si chiede: ‘Chi più verserà i contributi se lo Stato ti garantisce comunque 780 euro al mese? Davvero una follia. Ne beneficerebbero anche coloro che per tutta la vita hanno fatto i delinquenti nella malavita organizzata’.

Brambilla: sbagliato taglio pensioni d’oro e pensione di cittadinanza

Anche rispetto all’annunciato taglio delle pensioni d’oro l’opinione di Brambilla va esattamente nella direzione opposta. La critica è motivata sulla base di elementi numerici. ‘Il taglio non prevede un ricalcolo col metodo contributivo per ridurre le pensioni d’oro in rapporto ai contributi versati’. Invece ‘si tratta invece di un taglio in rapporto a età di pensionamento fittizie applicate ex post. Per esempio: uno è in pensione legittimamente dall’età di 58 anni, ma la proposta dice che in base a una tabella non si sa costruita come, doveva andarci a 63 anni e quindi l’assegno viene tagliato. Un’operazione senza senso. Il taglio può arrivare a superare il 20%’.

Ma non è tutto: Brambilla ricorda che ‘il contratto di governo prevede che il taglio debba scattare sopra i 5 mila netti e in base al ricalcolo col contributivo. Qui invece c’è un taglio arbitrario su pensioni che, considerando anche le addizionali regionali e comunali dell’Irpef, superano i 3.850 euro netti’. Cosa propone Brambilla? Quota 100 rispetto alla quale però vi sarebbero divergenze rispetto al costo della stessa misura.

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