Pensioni notizie oggi: Quota 100 a 62 anni, salta tutto? Rabbia Lega

Pensioni notizie oggi Quota 100 a 62 anni salta tutto Rabbia Lega

Pensioni notizie oggi: Quota 100 a 62 anni, salta tutto. Rabbia Lega

Quota 100 non da 62 anni, cosa potrebbe succedere


Pensioni ultime notizie: Salvini era stato categorico sull’intenzione di applicare ‘Quota 100’ a partire da 62 anni. Ma sul punto sembrano esserci ancora molti dubbi. E infatti è possibile che l’accesso alla pensione parta dai 64 anni con 36 anni di contributi. La motivazione starebbe nella copertura economica difficile da trovare con paletti meno rigidi. Una misura del genere, impostata sulla formula 64+36, consentirebbe l’uscita anticipata a una platea di 450.000 persone, di cui 180.000 nella pubblica amministrazione.

Pensioni notizie oggi, ipotesi alternative di ‘Quota 100’

Continuano a circolare altre ipotesi. Ad esempio ‘Quota 100’ con età minima 65 anni e 35 anni di contributi che darebbe la possibilità di andare in pensione a oltre 490.000 persone. Sempre restando in tema di costi e coperture economiche sono al vaglio altre soluzioni.

Una di queste potrebbe essere il pensionamento con Quota 100 dai 62 anni, come chiesto da Salvini ma con l’introduzione di penalizzazioni. Si pensa a penalizzazioni dell’1,5% per ogni anno di anticipo, sino ad una complessiva riduzione del 7,5%.

Non è definitivamente esclusa l’introduzione di ‘Quota 41’, cioè l’ok alla pensione a prescindere dall’età anagrafica per chiunque abbia versato 41 anni e mezzo di contributi.

Pensioni notizie oggi, sindacati contrari a penalizzazioni

I sindacati annunciano la loro contrarietà all’ipotesi penalizzazioni. ‘La Uil è assolutamente contraria’ ha dichiarato il segretario confederale Domenico Proietti. ‘Occorre continuare a cambiare la Legge Fornero reintroducendo una reale flessibilità di accesso alla pensione tra i 62 e a 63 anni, senza alcuna penalizzazione’.

Dello stesso avviso il Presidente nazionale Anief Marcello Pacifico che ha affermato: ‘La Quota 100 a 62 anni di età e i 41 anni di contributi versati devono permettere l’accesso alla pensione senza penalizzazioni economiche’.

Infine ha aggiunto: ‘Pensare di far passare la norma e poi introdurre disincentivi o, peggio ancora, riduzioni di assegni, oppure con formule ‘magiche’; come i fondi di solidarietà e di esubero prestate dai servizi di credito o assicurativi, rappresenterebbe l’ennesima manovra previdenziale da fumo negli occhi. Un’operazione-vetrina che i nostri pensionandi non sopporterebbero proprio”.

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