Governo ultime notizie: abolizione numero chiuso medicina salta?

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 Governo ultime notizie: abolizione numero chiuso medicina salta?

Nemmeno il tempo di discutere sull’abolizione del numero chiuso a medicina – dibattito che ha generato una gran varietà di argomentazioni contrapposte -, che già arriva il primo dietrofront. O meglio, una rettifica, da parte del Ministro dell’istruzione, Marco Bussetti. “Voglio essere sincero, a me non risulta questa cosa. Farò le dovute verifiche ma non mi risulta nulla di simile”. Queste, le parole utilizzate per spiegare quel che è successo. Poi, la nota che arriva direttamente da Palazzo Chigi (attenzione: non da Bussetti).

“Si tratta di un obiettivo politico di medio periodo per il quale si avvierà un confronto tecnico con i ministeri competenti e la Conferenza dei Rettori delle università italiane, che potrà prevedere un percorso graduale di aumento dei posti disponibili, fino al superamento del numero chiuso”.

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In base alla ricostruzione che ne può derivare, l’esecutivo sì punterebbe a un incremento del numero di posti disponibili ma allo stesso, si richiedono più borse per le specializzazioni. Uno dei principali problemi dell’immediata eliminazione del numero chiuso, riguarderebbe l’ulteriore difficoltà d’accesso a un grado superiore d’istruzione. Con un ugual numero di borse, ma più candidati, le possibilità per ognuno si restringerebbero. Non solo: il lato organizzativo delle facoltà di medicina e delle aziende ospitaliere universitarie verrebbe messo a dura prova.

Per questo, sembra che il punto focale stia non nel se, ma nel quando. Obiettivi che difficilmente potrebbero essere portati a compimento con efficienza ed efficacia a breve termine, ma che sono conseguibili nell’ottica di un piano d’azione pluriennale.

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Governo ultime notizie: le critiche mosse dalla società civile

Tra i primi a esporsi in prima persona contro l’abolizione del numero chiuso a medicina troviamo il Rettore della Sapienza di Roma, Eugenio Gaudio. Secondo il rettore, tale decisione porterebbe a “un arretramento gravissimo e un passo indietro di 30 anni con il rischio di perdere il valore europeo della laurea in Medicina perché sarà impossibile certificare la frequenza con un numero di iscritti 5 volte superiore a quello che le università possono formare bene”.

Anche dall’UDU (Unione degli Universitari) arrivano critiche, legate all’operativizzazione dell’abolizione del numero chiuso.

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