Rischio eruzione Vesuvio: scosse nel cratere, cosa dicono gli esperti

Terremoto Vesuvio alle pendici. rischio eruzione vesuvio

Rischio eruzione Vesuvio: scosse nel cratere, cosa dicono gli esperti

Scosse nel cratere del Vesuvio, rischio eruzione scongiurato


Una serie di scosse sismiche, all’incirca tra le 4 di pomeriggio e le 11 di sera, registrata ieri nell’area del cratere del Vesuvio. A darne notizia, l’Osservatorio Vesuviano, sezione partenopea dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, che ha comunicato l’entità delle scosse – tra lo 0,4 e l’1,1 Scala Richter – e l’epicentro – il cratere del vulcano. Nessuna delle scosse avvertita dalla popolazione, d’altronde, lo sciame è stato molto lieve. Inoltre, dall’Osservatorio hanno precisato: nessuna particolare anomalia; insomma, le scosse “rientrano nella normale attività di un vulcano attivo”.

Rischio eruzione Vesuvio: nessuna particolare anomalia

Dunque, raggiunta dal Mattino di Napoli, la direttrice dell’Osservatorio Vesuviano Francesca Bianco ha chiarito: “si è trattato di uno sciame composto da sismi di bassa magnitudo da 0,4 a un massimo 1.1 della scala Richter. L’epicentro è stato localizzato nell’area craterica del Vesuvio. Una zona soggetta, al contrario dei Campi Flegrei, a una subsidenza”. In pratica, il cratere del Vesuvio sta subendo un abbassamento del terreno; invece, i Campi Flegrei, zona nota per la sua attività vulcanica situata a ovest di Napoli nel golfo di Pozzuoli, è soggetta a “bradisismo”, cioè ad innalzamento del terreno.

“Naturalmente i terremoti non sono stati avvertiti e non abbiamo evidenziato particolari anomalie accompagnate agli eventi sismici. È un’attività di una zona vulcanica attiva. Inoltre, sia i dati geochimici che quelli geofisici non hanno evidenziato variazioni significative. Si è trattato di uno sciame che rientra nella dinamica di un vulcano attivo come il Vesuvio”. Quindi, tutti coloro che abitano nei pressi del “gigante” possono stare tranquilli: l’allarme è rientrato. Qualche preoccupazione tra i residenti in zona rossa e gialla aveva destato un’altra scossa registrata dai sismografi tra martedì e mercoledì notte; d’altra parte, quest’ultima non ha superato la magnitudo 2.3 della Scala Richter ed è stata anch’essa classificata dagli esperti come “normale attività vulcanica”.

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