Conto corrente: trasferimento o chiusura in rosso, cosa si deve pagare

Cosa succede se il conto corrente finisce in rosso: si può chiudere lo stesso? E cosa si deve pagare? Ecco un po’ di informazioni utili a riguardo.

Conto corrente trasferimento chiusura in rosso
Conto corrente: trasferimento o chiusura in rosso, cosa si deve pagare

Chiusura conto corrente in rosso e cosa pagare


Se il conto corrente finisce in rosso la banca può rifiutare di chiuderlo sotto richiesta del titolare? La questione può apparire controversa. E se fino a poco tempo fa l’orientamento generale degli istituti di credito verteva verso il no, adesso le cose sembrano un po’ cambiate. Dunque il conto corrente può essere chiuso anche se in rosso. E nell’ eventualità fosse presente un fido? C’è la possibilità di trasferire il conto da una banca all’ altra? O comunque si può chiudere ugualmente il conto? In questo caso la risposta sembra essere affermativa. Anche perché conto corrente e fido sono due operazioni distinte e pertanto una banca non potrebbe rifiutarsi di chiudere il conto solo perché è stato aperto il fido.

Conto corrente in rosso: si può chiudere?

Diverso tempo fa sulla questione intervenne il professore Gianni Stella dell’Università di Pavia. Come riportato da Contango Finance, le parole del docente ordinario di diritto privato vanno in direzione favorevole ai clienti delle banche. Avendo definito illegittima “la pretesa della banca che il cliente, per ottenere la chiusura del conto, debba prima rimborsare interamente il finanziamento”. Ovviamente, con un fido aperto, la banca ha tutto il diritto di esigere il pagamento del debito e la corresponsione degli interessi. E solitamente questo può avvenire secondo modalità e tempi concordati con il cliente stesso. Ma di fatto non potrebbe opporsi alla chiusura del conto corrente. Diverse sentenze hanno agito nei confronti di quelle banche che si erano rifiutate di chiudere conti correnti con saldi negativi.

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Conto in corrente con saldo negativo: la sentenza

A favore di questa pronuncia va fatto riferimento alla sentenza n. 372/16 del Giudice di Pace di Roccaspide (SA). Tale sentenza ha di fatto sancito il diritto del titolare del conto corrente di chiuderlo in qualsiasi momento, anche qualora il saldo risulti negativo. L’illegittimità della condotta bancaria consiste proprio nel tenere aperto un conto con saldo negativo fino a che la situazione debitoria non sia risolta. E nel frattempo caricarlo di costi, interessi e commissioni. Di fatto aggravando la situazione debitoria del cliente.

La chiusura del conto corrente deve essere fatta entro tempi ragionevoli e soprattutto senza costi e commissioni ulteriori. Nel caso sopraccitato, infatti, sono state eliminati tutti i costi supplementari aggiunti dopo la richiesta – inizialmente rifiutata – di chiusura del conto. Tuttavia si ribadisce che il correntista sarà comunque tenuto a ripagare l’eventuale debito alla banca, ad esempio in caso di fido aperto, concordando tempi e modi con l’istituto.

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