Pensione anticipata Legge 104: cosa accade con decesso assistito

Come funziona la pensione anticipata per caregiver che assistono familiari con handicap grave Legge 104 e cosa avviene se quest’ultimo muore? Rispondiamo.

Pensione anticipata Legge 104
Pensione anticipata Legge 104: cosa accade con decesso assistito

Decesso assistito Legge 104, cosa accade alla pensione


Il meccanismo della pensione anticipata per lavoratori precoci che assistono familiari con handicap grave secondo Legge 104 art. 3 comma 3, richiede dei requisiti ben precisi. Ma non solo, visto che ci sono anche dei vincoli per fruire del pensionamento anticipato. Tra questi spunta il fatto che il parente disabile deve essere assistito in vita. Ma cosa succede nella disgraziata eventualità in cui il parente muoia prima della domanda? Andiamo a rispondere prendendo come riferimento le norme a riguardo.

Pensione anticipata Legge 104: requisiti

Come stabilito dalla Legge n. 232/2016, all’articolo 1 (comma 199) si informa che il requisito contributivo per il pensionamento anticipato è ridotto a 41 anni per i lavoratori che hanno almeno 12 mesi di contribuzione effettiva prima del compimento del 19° anno di età. Le altre condizioni per godere del pensionamento anticipato sono le seguenti.

Legge 104: requisiti e come uscire dal lavoro

Pensione anticipata Legge 104: cosa succede se l’assistito muore

Con il messaggio n. 1481 del 4 aprile 2018 l’Inps ha voluto chiarire in merito alle condizioni di accesso ai benefici dell’Ape sociale e della pensione anticipata per i lavoratori precoci. Per poter fruire di questa agevolazione, infatti, occorre che il familiare con handicap in situazione di gravità sia assistito in vita. Lo spiega molto bene il punto 2 del suddetto messaggio, che recita testualmente quanto segue.

“L’Ape sociale e il pensionamento anticipato dei lavoratori c.d. precoci non possono essere riconosciuti nei confronti dei soggetti con riferimento ai quali sia venuto meno, alla data di decorrenza effettiva dell’Ape sociale o della pensione anticipata per i lavoratori c.d. precoci, lo status di invalido pari o superiore al 74% o si sia verificato il decesso dell’assistito. Il venir meno delle predette condizioni successivamente alla data di decorrenza effettiva dei trattamenti non fa venir meno il diritto ai benefici in parola”. Pertanto, “ai fini dell’accesso ai benefici in esame lo stato di invalidità almeno pari al 74% e l’esistenza in vita dell’assistito devono sussistere alla data di presentazione della domanda di accesso al beneficio”.

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