Alberto Angela: stipendio e curiosità vita privata, la carriera

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Alberto Angela: stipendio e curiosità vita privata, la carriera

In occasione dell’uscita del suo libro “Cleopatra. La Regina che sfidò Roma e conquistò l’eternità” Alberto Angela si è messo a nudo in un’intervista realizzata dal Corriere della Sera.

L’ultimo libro di Alberto Angela

Alberto Angela non perde l’occasione di parlare del suo libro e subito tenta di cambiare l’opinione dei soggetti che non amano particolarmente Cleopatra. “Mai guardare al passato con gli occhi del presente” questa l’affermazione gli permette di far amare il suo libro e il personaggio che ne è protagonista. Sulla regina Cleopatra afferma: «È stata una grande statista, non era egoista, ha agito per il regno, si è unita all’uomo più forte del momento, ma sia con Cesare che con Antonio è stato anche amore».

Alla domanda della giornalista se al giorno d’oggi qualche persona potrebbe assomigliare alla famosa regina risponde “Nessuna. Cleopatra è stata unica nell’arco della storia. È una donna moderna, messa in una società antica. Oggi sarebbe potuta essere una manager di successo, leader delle finanze o dell’industria”.

Per scrivere il suo ultimo libro Alberto Angela ha impiegato due mesi e mezzo, quasi tre ed ha dedicato la sua opera ai figli: Riccardo, Edoardo e Alessandro.

Il rapporto con la madre

Una donna importante nella vita di Alberto Angela è la madre Margherita a cui lui somiglia moltissimo. A detta di Alberto Angela sua madre gli ha fornito “l’apertura mentale e la voglia di esplorare il mondo”. In casa Angela si è sempre respirato un clima aperto alla conoscenza e alla scoperta, erano sempre pronti a fare viaggi con lo zaino in spalla.

La bocciatura in quinta elementare

Alberto Angela è stato bocciato in quinta elementare, il ricercatore sostiene che la causa della bocciatura non è il mancato studio ma è perché la scuola era molto rigida. Ha sostenuto l’esame ed è stato bocciato per un punto.

“Mio padre per me è come un collega”

Durante il lavoro Alberto Angela chiama suo padre per nome, da quando hanno cominciato a lavorare insieme tra loro c’è un rapporto tra colleghi al ricercatore sembra fuori luogo chiamarlo “papà”.

Il figlio di Alberto Angela ha ottenuto molte attenzioni sui social

Recentemente il figlio di Alberto Angela, Edoardo, ha ricevuto molte attenzione sui social network, per questo il ricercatore è preoccupato e dispiaciuto anche perché il figlio non è tipo da esposizione mediatica, però purtroppo “È un effetto collaterale dell’epoca in cui viviamo”. In particolare sono stati creati 40 profili falsi su Instagram che portano il nome di Edoardo Angela, a tal proposito il ricercatore dichiara dichiara: “Sono andato dalla polizia postale, è partita un’azione legale. Questo si chiama furto di identità ed è un reato».

Le numerose ammiratrici di Alberto Angela

Sui social Alberto Angela possiede moltissime ammiratrici, su Facebook è presente addirittura una pagina dedicata alla sua virilità. Alberto Angela preferisce non commentare e si definisce diverso dai suoi colleghi perché è presente in televisione da poco tempo. È sempre stato dietro alle telecamere, “Non faccio tivù per apparire sui rotocalchi, ma per condividere il piacere pazzesco di scoprire cose che non sapevi prima”.

I momenti più emozionanti nella vita di Alberto Angela

La prima esperienza che Alberto Angela ricorda con molta emozione è quella del volo in assenza di gravità simulata. Esperienza che è riuscito a descrivere in diretta.

Ha provato un’altra emozione forte durante il decollo dello Shuttle. Si trovava a cinque chilometri dal punto del lancio: “Non capivo perché fossimo così lontani. Poi 3-2-1, decolla e non senti niente, vedi il fumo che si alza, lo shuttle che si inclina, la fiamma che è paragonabile a quella ossidrica, non riesci a guardarla. E il suono violento, quasi un fuoco d’artificio”.

2002: l’aggressione ad Alberto Angela

Nel 2002 Alberto Angela fu aggredito in Niger e rischiò di essere ucciso. Ha dichiarato: “Un episodio così ti aiuta a vedere le cose importanti della vita”. Per lui le piccole cose della vita sono: un caffè con un amico, un abbraccio, il sorriso di uno sconosciuto. Bisogna scordarsi la carriera e i grandi traguardi.

Durante l’aggressione gli fu portata via anche la fede nuziale che lui prontamente ha ricomprato.

Gli incontri più importanti nella vita di Alberto Angela

Nella vita di Alberto Angela tra gli incontri degni di essere ricordati ce ne sono tanti, lui racconta: “Mi viene in mente un tassista di Dar es Salaam, in Tanzania, nel 1988. La sua auto non aveva vetri, i pedali entravano nel motore, c’era una panca da parco al posto del sedile posteriore, lui era vestito in modo approssimativo. Parlammo in inglese, anche se conosco lo swahili, dissi che venivo dall’Italia. E lui: sono stato a Napoli e a Venezia. E poi aggiunse New York, Hong Kong, una serie di città. Ma scusa, come hai fatto? E lui: mi imbarco come mozzo. Qui capisci che l’indole è nel Dna».

Il rapporto di Alberto Angela con la Rai

Alberto Angela non è un dipendente Rai e con il padre ha una società di produzione. Possiede un contratto a termine che si rinnova a seconda dei risultati.

Il ricercatore però sogna di lavorare in Rai perché secondo lui “la divulgazione va fatta nella rete pubblica nazionale”, per questo sperava in una proposta di lavoro da parte della Rai.

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