Diamo un voto ai grandi del tennis alla fine della stagione (II parte)

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Diamo un voto ai grandi del tennis alla fine della stagione (II parte)

Continua il pagellone della stagione 2018 di tennis. Se nell’articolo precedente sono stati valutati i tennisti “promossi”, ora è il mmomento dei “bocciati”.

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Nel pagellone del tennis, Voto 5 all’immaturità di Pouille

Doveva essere l’anno della definitiva consacrazione per il migliore dei giovani francesi, invece il “galletto” è stato rimandato. E pensare che Pouille aveva iniziato bene l’anno, toccando il suo best ranking (numero 10). Da allora ha collezionato solo delusioni, fino alle lacrime dopo la sconfitta in finale di Coppa Davis contro Cilic, che ha consegnato ai croati l’insalatiera. Giocatore da ricostruire.

Voto 4 a Tomas Berdych “Perdych”

Fa specie vedere Berdych, top 10 di lungo corso e che dal 2005 era sempre stato testa di serie nei tornei dello Slam, in 71° posizione del ranking. E pensare che aveva iniziato bene la stagione, raggiungendo i quarti di finale agli Australian Open. Poi il nulla. Maluccio sul cemento americano, neanche una vittoria sulla terra. Costretto a saltare Wimbledon e tutta la seconda parte di stagione a causa di un grave infortunio. Male male.

Voto 3 al mancato ritorno di Wawrinka e Murray

Se il miracolo quest’anno è riuscito a Djokovic e l’anno scorso a Federer e Nadal, altrettanto non si può dire di “Svizzera 2” e dello scozzese. Se l’anno scorso avevano terminato anzi tempo la stagione per problemi fisici, quest’anno i due campioni non sono riusciti a tornare ai loro livelli. Hanno entrambi giocato poco e male, e nel ranking sono lontanissimi dalle posizioni nobili. Speriamo di rivederli ai loro livelli l’anno prossimo.

Voto 2 alla regressione di Dimitrov

L’avevamo lasciato l’anno scorso vincitore delle ATP Finals. Quest’anno aveva affermato che avrebbe provato a vincere uno Slam. E noi ci avevamo creduto, perché Grisha sembrava cresciuto. Ma quest’anno per il bulgaro è stato un disastro. Nonostante una buona partenza nei tornei australiani e una semifinale a Montecarlo, Dimitrov è sceso alla 19° posizione del ranking. Cocenti le sconfitte al Roland Garros al terzo turno contro Verdasco e le due al primo turno contro un Wawrinka al 20% a Wimbledon e agli Us Open. Rischia di sprecare una carriera di altissimo livello.

Tennis, il pagellone: voto 1 alla “schizzofrenia” di Kyrgios

A proposito di carriere sprecate, qui abbiamo il caso più lampante. Vederlo in 35° posizione del ranking fa un po’ strano, visto che l’australiano potrebbe tranquillamente stare in top 5. Ma come è possibile? Semplice. le partite di Kyrgios non hanno un senso logico il più delle volte, e il fatto che il suo attuale coach sia un suo amico con cui spesso gioca il doppio è un problema, dato che non può quest’ultimo dargli i consigli giusti, non essendo un vero e proprio allenatore. Prima di tutto per Kyrgios servirebbe un buono psicologo, perché spesso gioca senza un criterio. Incredibile l’ottavo di finale di Wimbledon di quest’anno contro Nishikori, dove l’australiano di fatto non è sceso mai in campo, arrabbiato con se stesso per come giocava, mentre serviva molto poco per battere un avversario sì talentuoso, ma troppo leggero per giocare sull’erba.

Voto 0 alla stagione in singolare di Jack Sock

L’anno scorso aveva vinto il Master 1000 di Parigi-Bercy ed era arrivato in semifinale alle ATP World Tour Finals. Adesso è numero 107 del mondo, e meno male che è arrivato ai quarti a Parigi-Bercy anche quest’anno, altrimenti…

Proviamo a spiegare lo sconcertante 2018 di Sock. Probabilmente gli sforzi del finale della stagione scorsa, uniti agli impegni in doppio con Mike Bryan, che lo hanno portato a vincer due Slam e le ATP Finals, in parte giustificano una tale debacle. Ha dimostrato di avere i mezzi per essere quanto meno in top 20 con il quarto di finale sopracitato. Importante per lui programmare bene la nuova stagione.

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