Busta paga: permessi non goduti e accredito, quando non avviene

Come funzionano i permessi in busta paga? Se non goduti vanno remunerati? Ed entro quando? Ecco tutte le informazioni utili da sapere.

Busta paga: permessi non goduti
Busta paga: permessi non goduti e accredito, quando non avviene

Permessi busta paga non versati


Sono molte le domande dei lavoratori dipendenti alla ricerca di informazioni sui permessi in busta paga, e in particolare sui permessi non goduti. Cosa dice la Legge in merito? I permessi sono come le ferie, ovvero, se non godute, non portano ad alcuna retribuzione? O, al contrario, la retribuzione deve essere obbligatoria? Le risposte a queste domande sono molto semplici e non certo interpretabili. Ecco come funzionano i permessi ROL in busta paga.

Busta paga: permessi non goduti, come funziona

I permessi ROL (Riduzione Orario di Lavoro), alla pari delle ferie, sono un diritto a cui il lavoratore dipendente non può rinunciare. Ogni mese vengono conteggiati in busta paga e progressivamente, se non fruiti, aumentano di mensilità in mensilità. Al contrario delle ferie, tuttavia, i permessi possono anche non essere utilizzati. Nel senso che il datore di lavoro non può “obbligare” il lavoratore a prenderli.

I permessi non goduti, infatti, diventano remunerabili. Si ha tempo di fruire di questi permessi solo entro e non oltre il 30 giugno dell’anno seguente a quello in cui sono maturati. Al termine di questo lasso di tempo, quindi, i permessi non goduti vanno obbligatoriamente retribuiti. Questa è una norma a cui nessun datore di lavoro può sottrarsi.

Busta paga: permessi non goduti e non retribuiti, come tutelarsi

Qualora i permessi non goduti entro il termine sopraccitato non vengano adeguatamente remunerati, il lavoratore avrà ragione a far valere i propri diritti scrivendo al datore di lavoro una lettera certificata (tramite raccomandata o PEC) con cui chiedere la remunerazione dei permessi non goduti. Può anche appellarsi a un sindacato o a un legale, qualora la storia vada per le lunghe e non preveda un esito positivo.

In sostanza, i permessi non sono accumulabili in eterno, ma solo entro il 30 giugno dell’anno seguente. Se ad esempio un lavoratore ha accumulato ore di permesso nel 2018 e fino al 30 giugno 2019 non fruendone mai, avrà diritto a richiederne la remunerazione.

Permessi in busta paga: a chi spettano

Si ricorda infine che i permessi si accumulano in busta paga per ogni tipo di contratto. Ovvero, che sia part-time, full time o stagionale, non fa alcuna differenza.

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