Contributi Inps 2019 con Partita Iva e Gestione Separata, come calcolarli

I lavoratori autonomi iscritti alle casse previdenziali Inps sono tenuti al versamento dei contributi Inps 2019. Come funziona e come si calcolano?

Contributi Inps 2019 gestione separata
Contributi Inps 2019 con Partita Iva e Gestione Separata, come calcolarli

Calcolo contributi con Partita Iva e Gestione Separata


I titolari di partita Iva sono tenuti al versamento dei contributi previdenziali. Ma chi è tenuto al pagamento dei contributi Inps 2019 e in che misura? Infatti, a seconda della cassa in cui si è iscritti, il meccanismo di calcolo dei contributi previdenziali risulta differente. Spesso sono proprio i contributi Inps a spaventare di più i lavoratori autonomi, anche più delle tasse e soprattutto quest’anno, con l’estensione del regime forfettario.

L’aliquota sostitutiva Irpef del 15% (5% per le startup in possesso dei requisiti) è un sospiro di sollievo per gli autonomi, compensato però negativamente dal versamento dei contributi. Come funziona il calcolo e il versamento contributivo per i lavoratori iscritti alla Gestione Separata? In modo differente rispetto a quelli iscritti ad altre casse di categorie, come ad esempio quella degli artigiani e commercianti. Andiamo quindi a vedere come funziona il versamento dei contributi Inps 2019 per i lavoratori iscritti alla Gestione separata.

Contributi Inps 2019 in Gestione separata: come funziona

A differenza degli artigiani e commercianti o di altre casse previdenziali, dove spesso è previsto un versamento contributivo minimo più altre addizionali, i lavoratori iscritti alla Gestione separata pagano i contributi Inps solo in merito a quanto fatturato nell’anno. In parole povere significa che se in 1 anno si guadagnano 0 euro, i versamenti dei contributi non saranno dovuti. Se invece si guadagna 10, 100 o 1.000, i contributi andranno versati in percentuale a quanto guadagnato. Lo stesso meccanismo vale ovviamente anche per chi è fuori dal regime agevolato e opera tra entrate e uscite relative all’attività professionale che svolge. In merito a quanto è possibile scaricare di spese inerenti all’attività e ai ricavi dell’anno, uscirà fuori un risultato sul quale andrà applicata l’aliquota contributiva.

Esiste tuttavia un minimale di reddito da rispettare per il raggiungimento dei requisiti contributivi ai fini pensionistici. Non è dovuto alcun versamento minimo, ma il minimale (15.878 euro per il 2019) inficia sulla tempistica pensionabile e sull’importo dell’assegno.

I contributi Inps sono a carico del lavoratore professionista, il quale ha però la possibilità di applicare in fattura un’addizionale denominata rivalsa Inps pari al 4% a carico del cliente. Si tratta quindi di una sorta di riduzione contributiva a suo carico, seppur minima.

Contributi Inps 2019: aliquote Gestione separata

I lavoratori autonomi iscritti alla gestione separata sono quindi tenuti al versamento dei contributi in base a determinate aliquote da applicare sul fatturato. Tali aliquote variano in base alla tipologia di lavoratore.

Infine, così come esiste il minimale, c’è anche un massimale di reddito annuo da considerare, che per il 2019 è pari a 102.543 euro. Oltre questo massimale, non sono dovuti né accreditati contributi.

Contributi Inps 2019: versamento Gestione separata, le scadenze

Il versamento dei contributi Inps 2019 si effettua tramite il meccanismo del saldo e degli acconti. Entro il 30 giugno 2019 bisognerà infatti effettuare il saldo 2018 (20%) e versare il primo acconto 2019, ovvero il 40% della contribuzione dovuta nell’anno di riferimento. Entro il 30 novembre 2019, infine, bisognerà versare il secondo acconto, ovvero il restante 40% della contribuzione dovuta.

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