Pensione di cittadinanza, minima e assegno sociale: importi a confronto

Pensione di cittadinanza, pensione minima e assegno sociale: quali sono gli importi nel 2019? E chi ne beneficia? Ecco le cifre a confronto.

Pensione di cittadinanza, minima e assegno sociale
Pensione di cittadinanza, minima e assegno sociale: importi a confronto

Cosa cambia tra le tre pensioni


Pensione di cittadinanza, pensione minima e assegno sociale: quale rapporto tra i 3 benefici e quali sono gli importi previsti nel 2019? Innanzitutto è da precisare che la pensione di cittadinanza non comporterà aumenti per la pensione minima, né tantomeno per l’assegno sociale. Per vedere come funziona la pensione di cittadinanza e in particolare come vengono assegnati gli importi, non resta che focalizzarci sulla nuova misura del 2019 e poi raffrontarla con la pensione minima e l’assegno sociale (e i loro relativi importi).

Pensione di cittadinanza: beneficiari e requisiti

La pensione di cittadinanza è un beneficio riservato ai quei nuclei familiari composti esclusivamente da uno o più componenti di età pari o superiore a 67 anni. Per avere accesso al beneficio bisognerà essere in possesso di alcuni requisiti.

Pensione di cittadinanza: importi e come funziona

L’importo massimo della pensione di cittadinanza (quindi per chi non percepisce reddito) è di 780 euro. Chi invece percepisce un reddito, ma al di sotto della soglia di povertà, avrà un’integrazione fino al limite prefissato di 780 euro.

L’importo della pensione di cittadinanza è ripartito tra una quota minima fissa (630 euro mensili, ovvero 7.560 euro annui). E un’altra quota che è riconosciuta a chi è in affitto o paga un mutuo (150 euro mensili, ovvero 1.800 euro annui). La prima quota, se l’over 67 è coniugato, può raggiungere gli 882 euro mensili. L’importo massimo, in caso di nucleo familiare con più componenti, non può comunque superare i 1.638 euro mensili (ovvero, 19.656 euro annui).

Pensione di cittadinanza: pensione minima e assegno sociale, gli importi 2019

La pensione di cittadinanza funzionerà quindi da integrazione per i percettori di pensione minima o assegno sociale, fino alla soglia prefissata dei 780 euro.

Si ricorda che per l’anno 2019, in base al meccanismo di adeguamento delle pensioni all’inflazione, l’importo della pensione minima è aumentato, passando dai 507,41 euro del 2018 ai 513 euro del 2019.

In base alla rivalutazione Istat è stato modificato anche l’importo dell’assegno sociale 2019, che ammonta a 458 euro erogati per 13 mesi.

Pensionioggi riporta qualche esempio pratico di calcolo per capire come la pensione di cittadinanza possa valere solo come integrazione e non come aumento. L’esempio è di un over 67 senza redditi nel 2019 con assegno sociale da 458 euro mensili, ovvero 5.954 euro annui. Con l’integrazione della pensione di cittadinanza, l’importo annuo sarà incrementato di ulteriori 1.606 euro. I percettori di pensione minima avranno un’integrazione minore, corrispondente a poco meno di 900 euro all’anno. Sempre che vengano rispettati i requisiti per l’accesso alla pensione di cittadinanza che abbiamo riportato sopra.

Un altro elemento sfavorevole? “Sia i titolari di pensione integrata al trattamento minimo sia i titolari di assegno sociale sprovvisti di altri redditi possono godere di una maggiorazione sociale sino a 638 euro al mese dal 70° anno di età”. Un incremento che va a sovrapporsi con la pensione di cittadinanza, che dunque non porterà i tanto auspicati aumenti.  

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