Conto corrente e saldo negativo per Isee, cosa cambia per le agevolazioni

Nella dichiarazione Isee va indicato anche il conto corrente, come patrimonio mobiliare. Ma quando il saldo è negativo, cosa cambia per le agevolazioni?

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Conto corrente e saldo negativo per Isee, cosa cambia per le agevolazioni

Saldo negativo sul conto corrente


Il conto corrente è uno degli strumenti più importanti per il contribuente che deposita i suoi soldi in un posto “sicuro”. Ma può accadere che a fronte di spese improvvise e di bonifici che non arrivano il soggetto si trovi in una condizione critica e il saldo passi quella linea che cambia il colore dal saldo. In parole povere, si va in rosso. A questo punto la banca, in base al comportamento del titolare del conto corrente, può decidere di dargli un po’ di tempo prima di procedere con le dovute precauzioni, che consistono nel blocco delle carte e degli addebiti RID così come nella applicazione degli interessi passivi che il soggetto sarà tenuto a pagare quando la situazione sul conto sarà tornata regolare.

Conto corrente e Isee

Il conto corrente è uno di quegli strumenti che fa parte del patrimonio mobiliare di una persona. È dunque sullo stesso piano del conto deposito o del conto postale, così come delle carte prepagate. Come voce del patrimonio mobiliare di una persona, il conto corrente va dichiarato ai fini Isee nella Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU). Più precisamente va dichiarato il saldo attivo, al lordo degli interessi, alla data dell’ultimo giorno dell’anno. Nel 2019, pertanto, andrà dichiarato l’importo del saldo attivo al 31 dicembre 2018. In caso l’importo della giacenza media annua sia superiore al saldo al 31 dicembre 2018, andrà dichiarata la prima. In caso di saldo negativo, bisognerà inserire il valore 0 nella DSU alla rispettiva voce.  

Conto corrente: giacenza media annua, come si calcola

La giacenza media annua è un fattore molto importante nella compilazione dell’Isee, visto che contribuisce a calcolare la ricchezza di un individuo. Quest’ultimo si basa sulla giacenza media annua, ovvero la media dei soldi depositati sul conto corrente dal 1° gennaio al 31 dicembre dell’anno di riferimento. Il calcolo viene fatto dalla banca, ma può anche essere fatto autonomamente. Bisognerà semplicemente sommare le giacenze dei singoli giorni dell’anno di riferimento e dividerli per 365. Nell’eventualità di un conto cointestato, il risultato della giacenza media andrà diviso per il numero degli intestatari.

Si considera che in caso di saldo negativo, questo non va a ridurre il patrimonio mobiliare, ma semplicemente non viene considerato tra le voci inerenti allo stesso. Infatti, l’unica voce del patrimonio mobiliare capace di ridurre il patrimonio familiare ai fini Isee corrisponde al mutuo per la prima casa.

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