Lara Comi indagata: cos’è il finanziamento illecito ai partiti e inchiesta

L’eurodeputata di Forza Italia Lara Comi è indagata per finanziamento illecito ai partiti. Gli episodi al centro della querelle e le reazioni sul caso.

Lara Comi indagata: cos'è il finanziamento illecito ai partiti e inchiesta
Lara Comi indagata: cos’è il finanziamento illecito ai partiti e inchiesta

Lara Comi è un’eurodeputata al Parlamento europeo in quota Forza Italia e alle elezioni europee è candidata nella circoscrizione Nord-Ovest, ovviamente nella lista FI. La Comi è al centro di un’indagine di finanziamento illecito ai partiti, cuore di una più grande inchiesta incentrata sui rapporti tra politici, imprenditori e amministratori in Lombardia e Piemonte e su dei presunti casi di corruzione. “Al lungo interrogatorio di martedì nelle stanze della Dda di Milano Marco Bonometti si è presentato da persona informata sui fatti e senza legale”, per poi uscirne da indagato, scrive Il Giornale. Le questioni poste dai Pm riguardavano i rapporti intrattenuti proprio con la Comi.

Lara Comi indagata: il caso

Marco Bonometti è presidente e amministratore delegato di OMR – Officine Meccaniche Rezzatesi, società che si occupa di componenti per automobili. L’indagine parte da una consulenza richiesta dal Gruppo industriale alla Premium Consulting Srl, gruppo tra i cui soci spicca Lara Comi, per un totale di 31 mila euro (suddivisa in due rate). La consulenza si è poi tradotta in una tesi di laurea scritta da uno studente nel 2015 e facilmente consultabile su internet, sul brand del Made in Italy e sulla competitività delle piccole imprese sulla torrefazione del caffè. Un tema che, apparentemente, potrebbe sembrare non avere molto a che vedere con il core dell’azienda di Bonometti.

Chi sarebbe l’intermediario?

Ma Bonometti non sarebbe stato il solo a richiedere (e a pagare) un servizio del genere. Secondo quanto riporta il quotidiano milanese altri due imprenditori spunterebbero nel registro degli indagati, sempre per le sopraccitate ragioni, ovvero per consulenze da decine di migliaia di euro. Spunta poi un altro nome importante, quello di chi avrebbe fatto da intermediario per i servizi di consulenza richiesti a “una società riconducibile a Lara Comi”: quello di Gioacchino Caianiello, anche lui in quota Forza Italia nel varesino.

Lara Comi si difende

Pronta è stata la reazione difensiva della diretta interessata, Lara Comi, che ha voluto spiegare la sua versione dei fatti. Come riporta il Corriere, la Comi avrebbe negato la tesi dei finanziamenti occulti, informando che i compensi sono stati ricevuti “per prestazioni professionali svolte da soggetto che ha le competenze e le capacità per rendere la prestazione richiesta”.

Affidandosi al legale Gian Piero Biancolella nella redazione del comunicato, la Comi ha spiegato che la tesi in questione, parzialmente utilizzata per la redazione della consulenza, è servita per avvalersi di “riflessioni” incluse nella “ricerca effettuata da Antonio Apuzza”, ovvero il laureando in Economia e Direzione delle Imprese, autore della tesi. In quanto ai dubbi sull’attinenza del tema, la Comi ha sottolineato l’approccio “strategico per la promozione del made in Italy di sicuro interesse del committente, per le molteplici attività svolte in diversi settori, dalle società allo stesso riferibili e differenti dalla metalmeccanica”.

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