Pensioni ultima ora: programma manifestazione 1 giugno 2019 a Roma

Pensioni ultima ora: programma della manifestazione dei sindacati a Roma il 1° giugno che protestano contro il Governo sulla materia previdenziale.

Pensioni ultima ora: programma manifestazione 1 giugno 2019 a Roma

Pensioni ultima ora: nuova manifestazione organizzata dai sindacati ed in programma a Roma il prossimo 1° giugno per protestare contro il governo. Le organizzazioni sindacali lamentano in particolare assenza di attenzione per la mancata rivalutazione delle pensioni. Ma non solo.

Pensioni ultima ora, sindacati contro il governo: diritti dei pensionati negati

La mobilitazione è prevista in Piazza San Giovanni ed è promossa dalle seguenti sigle: Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil.

Come anticipato la protesta ha tra le motivazioni la scarsa considerazione da parte del governo nei confronti dei pensionati. “Sono i diritti negati il motivo per cui l’1 giugno saremo in piazza San Giovanni a Roma, per una grande manifestazione unitaria, con una folta rappresentanza di pensionati” scrivono in sindaci. I quali parlano di “diritti negati se non azzerati in tutti questi anni e che, con questo Governo, hanno toccato l’apice”.

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Tassazione e tagli

Secondo i sindacati è in atto una “persecuzione nei confronti dei pensionati in atto dal 2011”.

“Gli effetti della mancata perequazione – scrivono nella nota i sindacati – sono devastanti per le persone anziane, ma anche per le loro famiglie con bilanci sempre più risicati. Come attestano numerosi studi, una pensione di poco superiore tre volte il minimo (1.568 euro lordi nel 2019) registra una perdita permanente di circa 960 euro annui. Se allarghiamo l’orizzonte a tutte le mancate rivalutazioni si evidenzia come una pensione che nel 2011 era di 1.500 euro lordi mensili, subirà una perdita complessiva di 73,77 euro al mese (appunto a 959,06 euro annui). E così, ad esempio, un pensionato che nel 2011 riceveva 1.900 euro lordi mensili (importo tra le 4 e le 5 volte il minimo), in otto anni, ha perso, appunto per mancata rivalutazione, 1.489,64 euro lordi annui (-6,03%)”.

Un’altra problematica molto sentita è quella della tassazione ritenuta pesante e iniqua. “Diritti negati che portano ad un’assoluta carenza di attenzione nei confronti  dei pensionati che, ormai, sono visti come un  peso inutile (con buona pace dell’invecchiamento attivo) e ancor peggio come un bancomat cui attingere per far quadrare il bilancio. E tutto ciò, oltre che iniquo, non è degno di un Paese civile come il nostro”.

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